E’ raro che una banca ammetta un’errore, ma oggi  la Bce confessa di aver sbagliato tutto e di avere considerato come passeggera un’inflazione che invece è destinata a rimanere e a crescere, cosa che la sta inducendo ad alzare i tassi e dunque a dare un’altra mazzata economica a economia già stremate. Naturalmente il presunto rimedio è ancora peggiore del male perché queste istituzioni finanziarie credono  che l’aumento del prezzo del denaro  rallenterà la crescita e quindi l’inflazione e presuppongono inoltre che l’inflazione sia in gran parte basata su un’offerta eccessiva di capitale. Dopotutto, la Bce ha gonfiato le sue attività totali da 1,5 trilioni di euro nel dicembre 2007 (prima della crisi) a 8,78 trilioni nell’aprile 2022. Questa sovrabbondanza di denaro ha infatti già portato all’inflazione, ma esso si limitava in gran parte all’ aumento delle azioni e dei valori immobiliari, era popolare tra i più ricchi e, a parte i prezzi degli immobili non ha avuto influenza sulla vita delle persone normali e nemmeno delle piccole e medie aziende: la marea di denaro non li ha mai raggiunti. Se qualcuno conosce un elettricista, un barista o un installatore di sistemi  i cui titoli sono stati acquistati dalla Bce oppure, tanto per dire un installatore che ha avuto accesso al capitale con minimi interessi è questo il momento di dirlo.

Se abbiamo avuto un eccesso di denaro senza interessi per 14 anni, perché i prezzi dell’economia reale stanno aumentando solo ora? Perché il potere d’acquisto delle persone normali e delle aziende, che è rimasto lo stesso, incontra solo ora una drastica riduzione dell’offerta di beni, che sta facendo salire i prezzi? In realtà tutto è iniziato con i  blocchi per il covid che da una parte si sono rivelati inutili ( ma forse qualcuno già lo sapeva) e dall’altro hanno interrotto hanno compromesso permanentemente le catene di approvvigionamento globali. L’economia globale è un sistema altamente complesso e interconnesso che non può essere attivato o disattivato a piacimento come credevano i nostri politici ed “esperti”, anzi  come ci hanno fatto credere: ci vorranno anni per riparare i danni causati dalle “misure” Corona. Ma solo se questa follia si interrompe  e le filiere possono rimettersi in marcia. Invece alla pandemia si è aggiunta la “transizione energetica”  che ha comportato un forte aumento in particolare dei prezzi del gas: da metà 2021, il prezzo di questo combustibile  sui mercati spot e sul Ttf olandese il  riferimento di mercato in Europa) è aumentato. Con un bel picco dopo il 26 settembre. Cosa è successo nel 2021? A giugno i ministri dell’UE hanno adottato la legge europea sul clima e. il 26 settembre ci sono state le elezioni federali tedesche dove l’effetto Greta ha dato ai verdi la forza per imporre tutte le sciocchezze climatiche, anche a cosro della devastazione ambientale.  Per i fornitori di gas era quindi chiaro che il raggiungimento degli “obiettivi climatici” e l’uscita della più grande economia europea dal nucleare e dal carbone avrebbero portato ad un aumento della domanda. I prezzi del gas stavano aumentando molto prima che Putin invadesse l’Ucraina. A proposito, le consegne di gas dalla Russia e il transito dall’Ucraina sono state effettuate senza interruzioni fino a poco tempo tempo fa (dal 27 april Polonia e Bulgaria non vengono più rifornite direttamente ), quindi è più probabile che l’aumento dei prezzi del gas sia più a speculazioni che a carenze.

Secondo il pensiero primitivo dei ceti politici da mercatini delle pulci e ahimè della grande massa di cittadini che si abbevera al mainstream pensando per giunta di essere evoluta la cosa importante è risparmiare gas e tutto si aggiusta senza sapere che energia e gas sono necessari per qualsiasi attività economica, comprese quelle volte al risparmio energetico. Servono per esempio anche alla fabbricazioni di fertilizzanti ( da non confondere con diserbanti e veleni chimici di vario genere) Con l’aumento dei prezzi del gas produttori come BASF o Yara hanno smesso di produrre fertilizzanti artificiali, in tutto o in parte, già nell’autunno 2021 e questo in primo luogo a una minore produzione alimentare e in secondo luogo a prezzi più elevati per gli agricoltori. Entramb e queste situazione  fanno aumentare rapidamente i prezzi al consumo. Adesso poi, praticamente a giorni quando cominceranno a scadere i contratti con Gazprom si vedrà cosa faranno gli stati europei, quali scuse e menzogne saranno in grado di inventarsi per dire no al gas russo pagato in rubli, o meglio pagati sulle banche russe e quindi non sequestrabili, perché alla fine è proprio questo che si vorrebbe; che la Russia desse il gas, venisse pagata su banche europee così da sequestrare il denaro immediatamente sequestrato. Ma forse nel mondo non sono degli imbecilli come gli europei.  Si vedrà a questo punto chiaramente se le ulteriori sanzioni a Mosca hanno qualcosa a che vedere con la guerra Ucraina o sono  parte di un piano di impoverimento messo a punto da tempo.