Ormai dovremmo aver compreso come dietro alle isterie di Washington sull’Ucraina si nasconda il progetto Usa volto a costringere l’Europa a sostituire il gas russo a basso costo, con quello americano ad altissimo costo e per giunta estratto con il metodo più devastante per l’ambiente e trasportato attraverso l’oceano con una straordinaria produzione di Co2. Proprio quella a cui la Ue ha dichiarato guerra in una insensata campagna che non ha nulla di autenticamente ambientalista, ma molto di pretesto per mettere in difficolta le medie e piccole aziende, nonché come elemento “catastrofico” da utilizzare dopo la pandemia come strumento di controllo della popolazione. Tralascio qui la insensatezza scientifica di individuare nell’anidride carbonica il nemico assoluto, cosa di cui avrò modo di parlare a lungo, ma la creazione di questo tabù , permette di nascondere dietro il trompe l’oeil  gretino anche altre operazioni, per esempio la rinascita del nucleare, il cui unico vantaggio è quello di non emette Co2, sebbene produca enormi quantità di vapore acqueo che come sappiamo o forse dovremmo sapere è di gran lunga il principale gas serra del pianeta .

Infatti secondo indiscrezioni che si susseguono da qualche mese i soldi che nel Pnnr europeo non verranno spesi – e saranno tantissimi- verranno riconvertiti  in investimenti per l’energia nucleare. Per spingere in tal senso, alla fine di gennaio , era scesa in campo persino la piu’ potente Associazione mondiale  in termini finanziari, quella dei Fondi d’investimento: in una lettera ufficiale alla Commissione, il gas doveva rimanere escluso dal Programma green, di fatto per non limitare le risorse destinabili al nucleare. Ed ecco compiuto l’ultimo gioco di prestigio: ai 250-300 miliardi del Pnnr o Next generation non spesi se ne aggiungeranno altrettanto provenienti dai Fondi per nuclearizzare il continente. Del resto non è nemmeno una sorpresa: una volta individuata la Co2 come il nemico numero uno e stabiliti dei traguardi del tutto illusori e irraggiungibili sui livelli di emissioni, una volta constatato che le energie rinnovabili hanno comunque dei limiti e li avranno fino a che non saremo in grado di immagazzinare grandi quantità di energia, l’unica forma di produzione che non produce direttamente Co2 è quella nucleare, quella che in ogni caso può trovare il più vasto consenso possibile tra speculatori e ambientalisti. E naturalmente questo verrà giustificato dal fatto che i prezzo del gas è molto alto ( solo grazie alle scelte fatte) e che l’elettrificazione del settore auto aumenterà le quantità di energia richiesta.  Certo è molto singolare che si demonizzi l’anidride carbonica che è un gas vitale per tutta la biomassa, mentre si santificano invece mezzi di produzione energetica basati sul nucleare, specie poi nel continente più densamente abitato dove incidenti o anche semplici perdite lungo tutta la filiera possono avere gravi conseguenze. Ma così è:  la marea di ambientalismo fasullo che si abbatte sulla gente e la creazione di un nuovo nemico che si chiama anidride carbonica renderà più accettabile il tutto. 

Secondo altre indiscrezioni che mi sono state riferite da un amico che ha le antenne ben aperte e che circolano a Parigi, Macron sarebbe andato da Putin per sollecitare una sorta di joint venture tra Orano, la società statale francese che si occupa di nucleare e la equivalente russa in maniera da saturare per il futuro il mercato europeo del nucleare che si presenta molto ricco. Se ciò fosse vero avremmo che mentre si demonizza la Russia e si cerca di colpirla con il gas poi si avviano colloqui sottobanco per il nucleare che in ultima analisi servono per evitare che gli americani si mangino anche questo settore.  E’ abbastanza evidente che dopo aver preso prigionieri cittadini, averli rimbambiti di paura, aver creato strumenti per il loro controllo, aver sostenuto che bisogna allontanare dalla società chi non crede nella scienza, le resistenze saranno minime  o inesistenti. L’equazione, qualsiasi siano le incognite porta sempre a zero, ovvero alla totale esclusione o autoesclusione dei cittadini dalle scelte.