Volevano rubare i soldi ai camionisti canadesi. La GoFundMe una di quelle società di crowdfunding che vorrebbero proporsi come succedanei del welfare, indirizzatori di solidarietà e sostituti delle banche, che godeva di quell’ aura di credibilità che viene attribuita a strumenti apparentemente lontane dai gangli del potere, aveva accettato un raccolta fondi per appoggiare la lotta dei camionisti canadesi, ma una volta raggiunti i dieci milioni di dollari la società ha fatto sapere che siccome c’erano state non ben specificate violazioni della legge da parte dei manifestanti non avrebbe dato loro la somma raccolta e l’avrebbe destinata invece ad altre entità di sua scelta ( secondo alcuni di sarebbe trattato dell’area Chop di Seattle, ma questo non è ufficiale) . Naturalmente c’è stata un’esplosione di rabbia e la minaccia di azioni legali, anche da parte di alcuni stati Usa come la Florida, così che GoFundMe è ritornata sui suoi passi e ha accettato quanto meno di restituire i soldi a chi li aveva donati.  Durante le 12 ore successive altre società simili compresa una che opera con cripto valute hanno raccolto 2 milioni dollari in appoggio ai camionisti perché la rabbia contro questa tentata rapina è tale da rivelarsi un boomerang sia di immagine generale, sia per la stessa società. E tuttavia anche le donazioni fatte attraverso altri media sono state sottoposte a continui attacchi informatici, segno che la rapina ai camionisti era stata accuratamente preparata.

L’episodio mostra al di là di ogni dubbio che esiste una sorta di “coordinamento” tra i vari soggetti politici ed economici che hanno puntato sulla pandemia e sui vaccini come strumento di controllo della popolazione: una società non rischia di essere  buttata fuori dal mercato facendo una carognata del genere, se tutto un ambiente non l’avesse spinta a tradire i suo stessi interessi evidentemente in cambio di qualcosa. Dopotutto i “pizzini” non sono spariti, si sono semplicemente aggiornati e tutte le logiche mafiose, omertà compresa, sono presenti nella narrazione pandemica.  Del resto tutto questo è la perfetta immagine di una società dove l’azione pubblica è stata ridotta al minimo e surrogata attraverso strumenti privati che si suppongono neutrali e diretti solo dal mercato: si scopre invece che questa è la visione ingenua venduta all’uomo della strada, che esistono logiche di potere che collegano tra loro i vari ambiti, che il mercato è un gioco truccato. Infatti adesso si è scoperto che è stato il governo Canadese a chiedere a GoFundMe di rubare i fondi per i camionisti e una volta messo in luce il trucco la rapina si camionisti ha ricevuto i sentiti complimenti del dipartimento di polizia di Ottawa e del sindaco della città il quale ha anche scritto: “imploro le piattaforme di crowdfunding simili di assumere la stessa posizione e di non consentire di raccogliere fondi, il che darebbe un duro colpo ai nostri sforzi per porre fine a questa occupazione”. Se non altro dimostrano di avere paura e di essere davanti a una situazione che non avevano messo in conto, ma dimostrano anche di affrontare le situazioni che creano con tutto il cinismo possibile, anche se con tutta la stupidità di cui sono capaci.

L’immagine del mondo costruita fino ad ora va letteralmente in pezzi come se fosse stato dipinta su una lastra di vetro: ciò che doveva garantire più libertà si rivela adesso la trappola di un potere fluido dove pubblico e privato sono magmaticamente fusi e alleati contro i cittadini che nel frattempo possono essere soltanto due cose: clienti e sudditi ai quali non viene risparmiata la funzione di cavie. Se poi si tratta di rubare ai poveri per dare ai ricchi come sta avvenendo da decenni ci vanno a nozze