Anna Lombroso per il Simplicissimus
“Io sono un’ombra, l’ombra del potere, Talvolta più potente del potere”, recava questa frase il retro di copertina di un pamphlet che un anno fa ha suscitato scandalo. Il libro che si intitola “Io sono il potere”, è la confessione, non sappiamo se autentica o immaginaria di un anonimo “mandarino”, affidata a Giuseppe Salvaggiuolo, è la perfetta raffigurazione plastica di quello è stato definito il nucleo cesareo del potere, quel nocciolo duro nel quale la burocrazia dei vertici si politicizza in qualità di dominio sostitutivo per ovviare alle insufficienze e all’impreparazione della politica.
Ne avevo scritto (qui: https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/16/la-giostra-degli-insostituibili/) a proposito dell’insediamento del governo dei Migliori che avevano voluto circondarsi dei boiardi di carriera che avevano attraversato senza danno esecutivi, crisi, promozioni ad uso di rimozioni, rivelazioni scottanti e algide secretazioni secondo una tradizione che vige da che mondo è mondo e che insegna che i ministri passano ma le intendenze, i capi di gabinetto e degli uffici legislativi, restano.
Restano, si, salvo qualche eccezione passata dalla cronaca nera alla storia, per via di esuberanze temperamentali, come nel caso di un consigliori di Tremonti collezionista di encomi e riconoscimenti ma laureato tardivo e noto per essere entrato e uscito dalle porte girevoli di innumerevoli inchieste, o della immaginifica vigilessa a supporto di Renzi, o i Quattro amici al bar, come si autodefinirono i componenti dello staff della Raggi.
C’è da supporre che più della loro autorevolezza a salvarli da mari perigliosi siano la qualità irrinunciabili che devono possedere per stare al fianco del Principe, riassumibili in segretezza, riservatezza e smemoratezza, virtù imprescindibili, perché, come i valletti del Re Sole conoscono le più turpi abitudini dei monarchi, pur sollecitati si fanno un vanto di non rivelarli e mostrano durante il regno di averle dimenticate, salvo prodigarsi in qualche allusione postuma. Cauta anche quella, perché il mercato della vacche si rinnova a ogni cambio di governo e certe intemperanze potrebbero macchiare il curriculum.
I maligni potrebbero sospettare che l’ascendente che hanno sul potente del cui cuore possiedono ambo le chiavi, nasca sì dalla consolidata esperienza, dalla conoscenza dei lunghi e polverosi corridoi, dalla capacità di districarsi tra faldoni e circolari, dalla attitudine a negoziare con omologhi in estenuanti trattative spartitorie di posizioni e risorse. Ma che non sia estraneo il potenziale di ricatto esplicito o indiretto che esercitano sul loro superiore, per via di incaute debolezze, di qualche spericolata confessione, di commerci dei quali sono stati testimoni.
Non è un segreto che il sistema della minaccia funziona a pioggia, una ne attiva un’altra che coinvolge nuove vittime e potenziali taglieggiati, oggetti di creative intimidazioni e feroci avvertimenti, basato com’è sull’avidità dei tagliagola e della loro manovalanza e sulla paura di chi subisce. Ed anche sulle frustrazione e la smania di rivincita di chi sta sotto e vuole rivalersi perfino sugli invisibili.
Così in questo giorno nel quale abbiamo appreso che i vigilantes del supermercato sono investiti dell’autorità di discernere a norma di legge quali consumi siano essenziali e quali futili, che i pensionati improduttivi, per la cui salute si sono prodigati da due anni le nostre autorità, dovranno mostrarsi meritevoli di riscuotere le loro magre pensioni da parassiti sfuggiti alla riedizione della Legge Fornero, esibendo le credenziali vaccinali, ecco, in questo giorno nel quale sadismo amministrativo e discriminazione burocratica si combinano con gli stilemi del teatro dell’assurdo, c’è da chiedersi su quale giostra di ricatti reciproci e di miserabili corruttele ci facciano correre in tondo.
Ma siccome dietro a ogni dogma si nasconde un profitto e per arrivare alla verità basta seguire il cammino tortuoso dei soldi, è sicuro che non siamo di fronte a dei casi clinici, a una scrematura di avvocatini dello Stato che si prestano ai capricci perversi di matti che si credono presidente del consiglio e ministri del manicomio, che no ci sono timidi travet intimoriti che a cascata si tolgono la soddisfazione di sopraffare gli ultimi, perché non occorre immaginazione per indovinare cosa c’è dietro a questa parodia dei prodromi del nazismo.
Non c’è di sicuro nessun intento di carattere profilattico, adesso che perfino le autorevoli fonti scientifiche ammettono il fallimento, due al prezzo di molte vite, dei vaccini e della gestione emergenziale. Nemmeno pedagogico, a meno che non si vogliano penalizzare cattive abitudini, assunzione di caffeina e fumo, una volta stabilito che bar vuoti e tabaccherie deserte non sono da imputare ai no vax.
E non basta come spiegazione le tenace volontà di esercitare una insopportabile pressione con quel maledetto tallone di ferro, per misurare i livelli di servitù che un popolo non abbastanza piegato e affamato è disposto a sopportare.
Vale invece il fatto che certe misure demenziali rispondono alla ragione del più forte, che tutto rientra nella stessa logica, la selezione e la punizione delle attività minori, del commercio al dettaglio, dei piccoli esercizi, che come i lavoratori e i gestori non sono compatibili con il nuovo assetto sociale e produttivo misurato sulla grandezza, bulimica, avida, megalomane, sui soggetti strutturati che possono permettersi il crimine del profitto e dello sfruttamento oggi autorizzato a norma di legge.
Februarius… mese di purificazione… ci purificherà da quella cancrena assoluta rappresentata da vecchio parassita incattivito tanto quanto asservito messo a capo di una infetta dittatura nazifasciocomunista tecnosanitaria?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Si può leggere (stato di Eccezione…) :
https://twitter.com/GavinoSanna1967/status/1484557924454305795
Si può vedere (!) :
@ombra
Magari la Procura riuscirà a scoprire che lo sIenSiato del link che hai postato,è munito di Palla di Cristallo, mah…
Solo per chiarimenti mica per altro , non sarebbe il caso che qualche Procura convocasse questo signore e capire cosa sa di questi proclami ?
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2022/01/ottobre-ricciardi-9047020.jpg
Si può leggere (!) :
LA BOLLA FINANZIARIA DELLA BCE HA GONFIATO LA BOLLA EMERGENZIALE
su
ComidadPuntoOrg
Ricordando il consiglio “segui i soldi”, mi appello a qualche responsabile e coscienzioso servitore dello stato di diritto che tutti noi stiamo progressivamente perdendo, in particolare a funzionari della Guardia di Finanza, reparti speciali quali G.I.C.O. e S.C.I.O., che si occupano d’investigare sui profitti illeciti che, sono sicuro, personaggi governativi e sanitari hanno accumulato a profusione con il sistema Covid.
Domani, 22/01/2022 ci saranno in tutto il mondo altre manifestazioni di protesta.
https://worldwidedemonstration.com/telegram/
Si può vedere (!) :
Si può vedere :
https://twitter.com/Martinetus/status/1484460082511458306/photo/1
Si può leggere (!!) :
https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/22_gennaio_21/dottoressa-no-vax-sospesa-dall-ordine-continuero-curare-miei-pazienti-46d893d2-7acb-11ec-9fc0-f958588bb295.shtml
Cronache dal Paese Più Bello del Mondo / Tutti in maschera! Anche per il Quirinale…
Saved in: Blog by Aldo Maria Valli
Il Paese Più Bello del Mondo era anche il Paese del Carnevale. Agli abitanti piaceva moltissimo mettersi in maschera. E così i governanti, che volevano il bene del Paese e soprattutto desideravano che la gente fosse felice, imposero l’obbligo di andare in giro sempre mascherati. Si badi: non la possibilità, ma l’obbligo. I governanti, infatti, non tolleravano che qualcuno potesse essere triste.
Il clima di festa generalizzato era proprio il tratto caratteristico del Paese Più Bello del Mondo. La gente lo sapeva, e infatti controllava. Se qualcuno, per un motivo o per l’altro, non indossava la maschera, erano gli stessi cittadini, in uno slancio di solidarietà e altruismo, a ricordargli l’obbligo e a invitarlo a metterla subito: perché non approfittare dell’occasione di far festa? E se quello insisteva a non indossarla, c’era sempre qualcuno pronto a chiamare la forza pubblica. Che generosità!
La stampa era in prima linea in questo slancio festoso. Praticamente non passava giorno senza che giornali, radio e televisioni ricordassero che la maschera andava indossata sempre e ovunque, perché nessuno doveva restare escluso dal carnevale permanente.
I telegiornali mostravano a tutte le ore gente in maschera e questo era precisamente il loro contributo alla causa: facendo vedere quanto le persone mascherate fossero felici e contente incoraggiavano tutti a comportarsi nello stesso modo.
Per invogliare a mettersi in maschera furono assoldati anche artisti, cantanti e attori che dicevano: “Amici! Mascheratevi! Non lasciatevi sfuggire questa occasione così lieta! È un dovere, in nome del bene comune!”.
In effetti, quando si trattava di far festa, il Paese Più Bello del Mondo non voleva essere secondo a nessuno, e così il carnevale divenne pane quotidiano. Bastava uscire e ti imbattevi in stuoli di persone mascherate: uomini, donne, bambini, giovani, anziani. Una carnevalata continua. Persino i guidatori solitari, chiusi all’interno delle loro auto, si mascheravano. Accanto a loro non c’era nessuno con cui condividere la festa, ma volevano comunque esser parte di quel clima carnascialesco.
Quando arrivò febbraio, il mese del carnevale ma anche dell’altro appuntamento festoso per eccellenza, ovvero il Festival della Canzone, il Paese Più bello del Mondo si mise ancor di più in maschera. Infatti al Festival fra i conduttori ci fu anche un uomo travestito da donna (o forse era una donna che all’occorrenza poteva diventare uomo? Non ricordo bene) e così il carnevale fu completo.
Ma quel febbraio si segnalò per un altro avvenimento festoso: l’elezione del Presidente della Repubblica. Elezione per la quale erano in lizza diversi personaggi mascherati.
Uno, per esempio, era noto, e quindi molto apprezzato, per i suoi festini detti Bunga Bunga, ma amava mascherarsi da statista. Un altro girava mascherato da economista e banchiere, ma era in realtà specializzato in svendite e liquidazioni. Poi c’era un Candidato a Tutto, uno di quei Candidati professionisti che vivono negli anfratti dell’apparato statale, ma si mascherava da Dottor Sottile. Poi c’era un Maneggione mascherato da giornalista e politico. C’era una Nullità che però da anni si mascherava da Centrista e questo gli procurava consensi. E non mancavano due signore che, in mancanza d’altro, giravano mascherate da loro stesse.
Nel Paese Più Bello del Mondo, in mezzo a tutte queste maschere, la gente si divertiva davvero tanto. E rideva, rideva, rideva.
Pensate che perfino in Vaticano, per sommo spasso e generale diletto, tutti portavano la maschera e i due papi si scambiavano di posto, in modo che non si sapesse mai bene chi fosse l’uno e chi fosse l’altro.
Si può immaginare una situazione più gioiosa? Certo che no.
Infatti, per coerenza, qualcuno propose di cambiare l’articolo uno della Costituzione. Togliere che il Paese Più Bello del Mondo era fondato sul lavoro (un palese anacronismo) e mettere che era fondato sul divertissement.
Aggiungo che fu subito votato un Testo Unico il quale, con la motivazione che “a carnevale ogni scherzo vale”, estese a dodici mesi il periodo atto a festeggiare e fece sì che il Paese Più Bello del Mondo fosse guardato con invidia dalla comunità internazionale.
E memorabile fu il giorno in cui il nuovo Presidente, per celebrare, fece mettere in scena una bella commedia, oggettivamente adatta al Paese Più Bello del Mondo: Arlecchino servitore di due padroni.
“quel nocciolo duro nel quale la burocrazia dei vertici si politicizza in qualità di dominio sostitutivo per ovviare alle insufficienze e all’impreparazione della politica.”
Sovrano è chi decide lo stato di eccezione … i burocrate, i gerarca
( non i parlamento democraticamente eletto…).