L’allarme è definitivamente lanciato: gli alieni potrebbero non essere amichevoli nei nostri confronti, il che è una bella preoccupazione soprattutto dopo che  Washington si appresta a sommergerci di testimonianze finora tenute segrete sugli ufo.  Ci mancava solo questo eppure l’illuminato sistema politico americano, tra una rivoluzione colorata e un’altra, un broglio elettorale e l’altro, tra lo spostamento di terroristi sui vari fronti aperti, i giochi di guerra  e una gragnuola di balle e di sanzioni sui suoi nemici sembra intenzionato a rivelare i particolari di molti presunti incontri ravvicinati fra abitanti di altri mondi e piloti di aerei, mentre personaggi politici anche di rilievo si interrogano sulle violazioni aliene degli spazi statunitensi. Insomma ci stanno promettendo di rivelare ciò che fino ad ora sembrava essere custodito come il massimo segreto, anche se dietro non c’era nulla se non la volontà delle amministrazioni Usa di suggerire una sorte di affinità e di frequentazioni con tecnologie superiori. Perché naturalmente gli alieni non si sognano di parlare con altri rappresentanti della specie umana, si manifestano, almeno a livello governativo solo con con gli americani, il che già di per sé getta un’ombra sulla loro intelligenza prima ancora che sulla loro esistenza, ma ad ogni modo c’è da notare che il ritorno in grande stile degli Ufo nell’ informazione occidentale è contemporanea alla narrazione pandemica e ne costituisce uno dei tanti risvolti paralleli per così dire millenaristici e di carattere apocalittico.

Sarebbe interessante comprendere se questo rinnovato interesse nei dischi volanti sia una consapevole distrazione di massa congegnata per allentare le tensioni create dalla narrazione covidica e dalle sue conseguenze economiche nel momento in cui esse cominciano a farsi sentire pesantemente e/o per far intendere che il potere ha conoscenze e frequentazioni sovrumane o se si tratta invece di uno spontaneo spostamento emotivo su un tema parallelo o ancora una sorta di contrappasso: mentre incombe il mistero della pandemia ecco che altre cose da sempre segretissime ci vengono svelate. Naturalmente non credo che persone con un minimo di equilibrio emotivo possono davvero credere agli ufo perché una cosa è supporre per analogia che forme di vita e forse di intelligenza possano essersi sviluppate anche altrove ( ma non certamente simili alla nostra come nelle ingenua rappresentazione ufologica, sempre e costantemente antropomorfa) e un’ altra baloccarsi con questa mitologica e insensata presenza aliena che non si nasconde troppo e nemmeno si rivela, la cui finalità sfugge ad ogni interpretazione rimanendo costantemente in una dimensione intermedia tra sogno e veglia. Anzi faccio notare che a questo punto sarebbe molto più razionale pensare che questi alieni siano tra noi e ci dominino come per esempio suggerisce la teoria rettiliana: almeno si potrebbe spiegare questa massiccia, ma allo stesso tempo elusiva presenza che appare priva di qualsiasi senso.

Tuttavia il fatto che la leggenda sia ora coltivata da gangli stesi del potere e concimata da promesse di straordinarie rivelazioni fa comprendere  che ci troviamo di fronte a uno di quei punti di svolta nei quali una mitologia fa sempre comodo: la moltiplicazione di quelle che potremmo chiamare aree di confine psicologico può obiettivamente spostare e ammorbidire i conflitti con l’introduzione di una dose tale di irrealismo da far apparire per contrasto più reali le menzogne del potere. E nello stesso tempo può trasferire l’angoscia, la paura, il senso di inferiorità  disseminate dagli alieni umani che ci comandano su un diverso capitolo dell’immaginazione. In realtà proprio gli ‘avvistamenti stessi deriva da questa volontà inconscia di concretizzare un messaggio redentivo o costituire un segnale di apocalisse che coaguli le mille paure di individui ormai isolati e in generale incapaci di dare una forma politica e sociale ai loro bisogni. Quindi avremo schiere di vaccinati infetti e di sani trattati da malati che vagheranno disorientati a non riveder le stelle.