
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Tutto fa spettacolo. E in questo caso gli ingredienti per una serie ci sono tutti. Prendete un comico che trasferisce la sua vena istrionica nell’agone politico, padre distratto come da copione di un figlio smidollato, debosciato e debole che si fa forte dell’appartenenza a un branco di viziati annoiati dediti a quei vizietti, prodotti di un mercato legale, che agli occhi di famiglie intrise di sensi di colpa risultano essere innocenti, alcol, pasticche, ragazza straniera perdipiù originaria di geografie rinomate per l’ esercizio di costumi sessuali liberi e disinibiti, che denuncia lo stupro di gruppo che ha subito, qualche giorno dopo l’accaduto per vergogna e per il timore di non essere creduta come succede abitualmente alle vittime se il carnefice appartiene a un ceto che gode di non dichiarata immunità e impunità.
Metteteci che l’allegra brigata ammessa per via dinastica allo star system o semplicemente frequentatrice abituale di social, produttrice compulsiva di selfie e filmati autoreferenziali, proprio come una volta i loro babbi riprendevano e poi somministravano i resoconti di recite a scuola e di vacanze ai parenti, il pomeriggio di Natale, girano le fasi della festicciola con zoom sul pimpante sventolio dell’attrezzo, in questo caso dell’arma, come osserva a loro discarico il comico nell’altro video agli atti.
Quello nel quale, con i toni toccanti di Merola nella sceneggiata “i figli so’ piezzi ‘e core” scende in campo a difesa del “coglione”, con una appassionata invettiva contro le forze dell’ordine che nei due anni trascorsi dal “misfatto”, manca solo che lo chiami “ragazzata” come faceva l’Avvocato a proposito degli ingenui peccatucci del suo protetto Montezemolo, non hanno arrestato gli accusati e la magistratura di solito vituperata per il protervo giustizialismo, ora “stranamente” inattiva: “ma non sarà, lascia intendere, che proprio loro hanno capito che le accuse erano infondate, che si trattava solo del candido passatempo di ragazzoni un po’ scemi intenzionati a trastullarsi con qualche bevuta e un po’ di sesso consenziente e condiviso? “.
Semmai, fa capire, ci sarebbe da incriminare la ragazza, antropologicamente e etnicamente più navigata e smaliziata per via della provenienza geografica, che ci ha messo 8 giorni, appena un po’ meno delle starlette hollywoodiane contro i produttori, per fabbricare un impianto accusatorio con chissà che squallidi intenti profittatori, cercando l’appoggio di un tribunale mediatico, quello che aveva incautamente ritenuto fosse al suo servizio e che lo sta tradendo per via della pressione delle lobby della politically correctness e del me too.
Forte della sua competenza in materia di comunicazione, il video è breve quanto ficcante e lascia quindi alla nostra immaginazione, addestrata da anni di turpi infamie, aggiungere alla paccottiglia disonorevole del padre sdegnato contenuti inesplosi: se l’è andata a cercare, come un Ambrosoli qualsiasi, sarà una piccola arrivista pronta a tutto in cerca di notorietà grazie alla frequentazione con una progenie in vista, se vai a una festa con 4 maschi e bevi con loro e forse fumi e ti impasticchi allora te le tiri certe conseguenze, le ragazze serie non si mettono in certe situazioni, se lo fai allora non sei credibile quando ti tiri indietro, concetti che dal Circeo in poi in forme più o meno cruente vengono espressi non solo da uomini di legge che trattano i jeans o non essere morte come Maria Goretti per dimostrare che non ‘è dolo, che c’è provocazione, o che è provata la «consenzientità» , come ripete spericolatamente babbo Grillo, ma da larghi strati di pubblica opinione che si compiaceva delle prodezze del puttaniere di Stato, che condivideva la sua weltanschauung, meglio ladro che frocio, e ancora meglio stupratore che impotente, che come deterrente contro le violenze consiglia, Covid vigente o no, di stare a casa.
Qualcuno, sarà il solito “dietrista”, ha subito cercato di attribuire l’inattesa cedimento del comico in favore della nuova austerità, con l’auspicio che lo scandalo pubblico del commissariamento di un paese, della sua consegna forzata a un liquidatore che si rivela incapace anche del crimine del quale è incaricato distraesse da quello “minore” e personale. Ipotesi non del tutto inverosimile da quando è stato reso verosimile quello che finora era plausibile solo nella letteratura di fantascienza e fantapolitica.
E a questo proposito, c’è un romanzo breve – La cena di Herman Koch, dal quale è stato tratto un film con relativi remake, che racconta della tremenda e folgorante rivelazione per un padre alto borghese del delitto commesso dal figlio, incarnazione della banalità del male, che per noia più che per sadismo, dà fuoco a una barbona, per passare il tempo, per “divertimento”.
E difatti è divertimento, la parola usata dall’interprete ultimo del familismo amorale che rivendica che non si può negare qualche passatempo a giovani ai quali “abbiamo negato il futuro” secondo la retorica bipartisan di un ceto di distruttori e rottamatori, che si sono creati una fortuna e una carriera sulle rovine.
Rovine dalle quali si salverebbero quelli che il Cavaliere chiamava i “fondamenti sani”, i risparmi familiari che servono per sostituire a assistenza, previdenza e istruzione pubblica, le mamme persuase nella necessità morale di “tornare a casa”, i padri custodi e manutentori etici dell’azienda domestica.
Proprio come ai tempi di Longanesi, sotto la stella, la ruota dentata e i rami di ulivo e di quercia dovrebbe starci la scritta “tengo famiglia”, la formula che libera dalle responsabilità collettive, che autorizza disonore e assolve dalla vergogna, che dona una automatica impunità sia che si applichi su o giù per li rami, madri e padri in difesa dei rampolli, figli e figlie a tutela di genitori bancari spregiudicati, imprenditori dinamici e disinvolti, tanto da legittimare, è il caso di dirlo, leggi ad personam e conflitti di interesse.
Anche i tutti questi casi, ovviamente, la collocazione sociale permette “tribunali” e una giustizia sommaria quanto disuguale, concedendo attenuanti infinite a chi per via della lotteria naturale, per censo, per fidelizzazione possiede strumenti e mezzi per stabilire da che parte deve pendere il piatto della bilancia.
Ma c’è un caso nel quale i ragazzi di via del Vivaio e quelli del Giambellino, i pariolini e quelli di Bastogi vengono difesi alla pari, nel quale la loro marmaglia guadagna comprensione e indulgenza per via di condizioni economiche, eccesso o carenza di benessere alla pari, padri assenti, in Parlamento o a San Vittore, potere di influenza di cattivi maestri e di ancora più cattive compagnie. Ed è appunto tutto l’ambito del consumo della merce femminile, dei delitti commessi sulla sua persona, che vale meno, in alto e in basso, in famiglia e nel lavoro, a letto e in strada, e anche nei tribunali, quelli che amministrano le leggi e quelli che applicano le regole delle convenzioni e delle disuguaglianze.
Grazie Anna.
Un pezzo magistrale.
Condivido e faccio circolare su Facebook.
Speriamo di portare qualche lettore ancora dubbioso a riflettere.
Complimenti.
Grillo, presene sul Britania, aveva un compito specifico… prendere per il culo gli italioti.
Che ora si attacca ai vetri per salvare il figlio, me ne può fregare di meno…
Siamo noi i fregati da questo qui.
Peccato che pochi nn lo abbiano ancora compreso.
Si può vedere :
Dai, su… non esagero se no andiamo troppo OT, però… tutto molto carino e condivisibile ma intorno al minuto 1:30 esce il bannerino che pubblicizza i suoi 3 libri su Amazon (Amazon, dai!), intorno ai 9 euro l’uno. Che dici, se li compro mi rimanda i soldi ? 😀 Fosse per me vivrei di baratto (e ci provo pure da parecchio), ma questa è utopia vera. Lodevole, ma utopia.
Se l’avidità si vedesse dai 2 o 3 libri che vende su amazon ( che magari lucra sui suoi gudagno meno del piccolo Bottegaio itaGliano…) allora sarebbe una bella avidità da vedere… questo per dire non va dire in giro di esser stato violentato dagli altri, magari perché non adeguatamente remunerato…
Mah. La coerenza è merce rara. Io sono convinto del fatto che la colpevolezza vada provata e che al netto dei casi di “flagranza di reato” (quelli veri, indiscutibili), chiunque sia da considerare innocente fino al terzo grado di giudizio. Lo penso. Sul serio.
E lo penso anche del tizio in questione. Posso bacchettarne lo stile di vita, posso fare considerazioni morali, potrei, nemmeno lo faccio perchè fortunatamente ho altro su cui ragionare. E non è affar mio, soprattutto.
Però c’è un però: qui stiamo parlando delle esternazioni del leader morale ed ideologico di un movimento che ha fatto del giustizialismo la sua bandiera: quelli che “basta essere indagati”, quelli che “uno sbaglio e sei fuori”, quelli che, beh, sappiamo tutti cosa.
E allora scusa Beppe, cosa ti agiti a fare ? Ti sei svegliato adesso ? Ti sei accorto oggi di cosa vuol dire stare dal lato sbagliato del fucile giudiziario ? Come si dice a Roma, “a chi tocca n’ se ‘ngrugna” (più o meno “quando tocca a te non rabbuiarti”). L’ho detto e lo ripeto: bene avresti fatto a tacere. Abbi fiducia nella magistratura, non ti agitare, vedrai che “andrà tutto bene”. Forse.
Buongiorno,
sono rimasta davvero colpita dagli articoli sul tuo sito e volevo farti i complimenti per il lavoro che stai facendo.
Davvero grande, continua così!
Sono Cristina e ti scrivo per conto del sito http://www.numero6.org, una piattaforma di informazione libera e senza censura.
Non so se conosci già http://www.numero6, per questo vorrei darti un accesso esclusivo a tutti i nostri contenuti, che non trovi online da nessun’altra parte visto che verrebbero subito censurati.
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A presto,
Con questa mossa, Grillo si è suicidato. Nulla più di questo.
Ha dimostrato in pochi minuti di non capire nulla di come funziona il nostro sistema giudiziario (da lui stesso e dal suo Movimento osannato ed invocato ad ogni piè sospinto), ha dimostrato altresì di non essere diverso dai tanti (politici e non) da lui messi alla gogna, ha dimostrato (da un punto di vista personale) di essere un padre fallito, incapace di educare un figlio al rispetto e ad una vita onesta e responsabile. Ha dimostrato ancora di non essere immune (quando tocca a lui) dai triti e ritriti luoghi comuni che guai se un suo “nemico” si fosse arrischiato a tirare fuori. Continuo ? Perchè potrei.
Fosse stato sveglio, avrebbe dovuto fare solo una cosa: starsene zitto e buono ed attendere gli sviluppi. Magari farsi scrivere un comunicato stampa ma stare zitto. Ci avrebbe fatto una figura migliore. Tutto questo a meno che anche questa “uscita” non sia programmata e studiata, cosa che sospetto, anzi credo. Quando hai dietro una macchina mediatica come la Casaleggio & Co. è difficile che le cose vengano fuori per caso. Oppure è proprio colpa dell’ età: ad un certo punto (chi prima chi dopo) ci rimbecilliamo tutti.
L’onestismo legalista ( in un paese dove di solito vige la legge del più forte per meriti politicanti-fascisti, ma anche per “meriti di giurisidzione”… un paese di acchiappa citrulli, insomma) dei 5 stelle,ha sempre dato un po’ fastidio anche a me…
Magari questo del figlio di Grillo è, malauguratamente un caso di “onestismo” a 5stalle…
NON è mio compito decidere.
Che sia un paese decadente questo si vede, si vede eccome… musica, vah.
Io Non mi pronuncio, sulla vicenda giudiziaria ( Non è il mio “mestiere”…)… ma sul biasimo che la Lombroso fa del luogo comune “se l’è cercata”, osservo che se, per similitudine, un soggetto ( fosse anche ingenuo o tonto, ma disinteressato allo spaccio….) frequenta una piazza di spaccio di droghe, e poi, dopo l’ennesima volta che ha frequentato detta piazza, viene derubato dal tossico dipendete che Non ha il danaro per comprarsi la droga, beh io potrei anche dire che detta vittima del furto è sbadata e che “se l’è un po’ cercata” frequentando certi luoghi…così pure se una femmina ( magari furbissima femminista all’itaGliana od affine…) continua a frequentare maschi beta o “figli di… “,
Poi Non può lamentarsi se verrà trattata da femmina Beta ( tanto per usare i termini della Lombroso…), Non può più di tanto recitare la parte della “verginella ingenua ed innocente”.
Il maschio Alfa, “”””stranamente”””” tende a comportarsi, solitamente da maschio Alfa, ma la “povera verginella femminista” Non lo sa…
È possibile che vada Sempre così ?
Più sommariamente penso che la Prudenza ( ma anche la perspicacia…), sia una virtù anche per “le innocenti ( a prescindere…) verginelle femministe”, che Non mi risulta debbano andare alla smodata ricerca di maschi alfa, magari per contratto lavorativo… se Non sono profittatrici, il lunario riescono a sbarcarlo anche in altro modo,e soprattuto sapranno cercarsi , anche prudentemente, altre compagnie.
Errata corrigo:
…continua a frequentare maschi ALFA o “figli di… “,…
Nel caso dell’accusa di stupro o molestie sessuali, Non sono del tutto d’accordo, nell’ identificare la femmina come soggetto debole, vista la tutela , mi vine da dire ipertrofica che si da a questi reati, ampiamente pubblicizzati ( quasi esistessero solo questi…), solitamente le femmine ( che sono la maggioranza in questo paese, e già per questo NON molto deboli…) quando sentono parlare di stupro, già emettono la loro sentenza, spesso intrisa di parziale vittimismo o pregiudizi…) tendenzialmente inappellabile.
Io, proprio perché si trattava del figlio di Grillo ( soggetto certamente Non perfetto, ma probabilmente più scomodo di un Berlusconi…) penso che una denuncia tempestiva di stupro, sarebbe stata accolta, con grande solidarietà, vera o simulata, alla femmina di turno ( presunta soggetto debole…), proprio per una sorta di vendetta politica, di un Grillo che assieme ai suoi seguaci 5stalle ha un po’ scassato i maroni con il suo onestismo un po’ generico-astratto-bigotto ed ipocrita…
posso pensare che vari politicanti avrebbero pagato di propria tasca la denuncia di stupro a carico del figlio di grillo… la situazione, Non è però edificante per Grillo.
…scassato i maroni con il LORO onestismo…
Grazie Anna.
Un pezzo magistrale.
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Speriamo di portare qualche lettore ancora dubbioso a riflettere.
Complimenti.
Per una volta mi sia consentito dissentire dalla tua opinione. Io al contrario sono personalmente convinto, per esperienza personale di vita e anche per quello che ho visto più volte anche in fatti di cronaca, che le cose siano andate come dice Grillo, e come hanno affermato suo figlio e i suoi amici. Intanto, definire “smidollato, debosciato e debole” suo figlio è segno di grave, inaccettabile pregiudizio: lo conosci personalmente? Hai dati e informazioni di prima mano che ti permettano di esprimere un giudizio così “tranchant”? A me pare invece che si tratti di un ragazzo come migliaia di altri, che come tutti i ragazzi della sua età (anche noi siamo stati ragazzi, ma a quanto pare in Italia nessuno se ne ricorda, tutti anzi siamo sempre Soloni, pronti a vomitare le peggiori contumelie sulle “nuove generazioni”, turpi bamboccioni dediti solo ai vizi a al fancazzismo!). e come tutti i ragazzi della sua età, vuole anche divertirsi, pure sessualmente, e in questo non ci vedo nulla di male, tanto meno di deprecabile. Abbiamo esaltato per anni la liberazione sessuale post-68, e l’abbandono di una morale bigotta e ipocrita, e poi diventiamo di botto dei Savonarola appena qualche ragazzo viene indagato per un PRESUNTO STUPRO? I fatti vanno accertati in sede giudiziaria, non si fanno processi mediatici sulla base di PREGIUDIZI, quelli appunto, mi spiace, che hai espresso tu. Per cui, essendo figlio di Grillo, non può essere altro che un “debosciato”, e pure stupratore, a prescindere! Mentre al contrario, molte ragazze che si concedono un po’ di divertimento sessuale, e al limite, perché no, anche di “trasgressione”, poi finiscono spesso (ma guarda caso, solo se si tratti di personaggi NOTI, e dai quali ci si può aspettare un PINGUE RISARCIMENTO DANNI in un processo civile!) dopo qualche giorno (ma a volte, come nei noti casi dei produttori americani che citavi, ci mettono ANNI!) si scoprono, a un tratto, ipocritamente, tutte “vittime di violenza”. Peccato che i messaggi e video che gli interessati si sono scambiati, prima ma soprattutto DOPO il presunto (a mio avviso inesistente) stupro, raccontino una storia completamente diversa. Quella, appunto, di una serata di sesso consensuale, a cui è seguita una giornata insieme tranquilla e spensierata. Ci sarebbe stata se la ragazza avesse DAVVERO subito uno stupro? Quanto poi al sesso di gruppo, è forse vietato? Guardiamo tutti film porno con orge e sesso di gruppo (magari lo abbiamo fatto pure noi qualche volta), poi di botto ci stracciamo le vesti come se fossimo ancora nell’800??? Io pur essendo estremamente critico con Grillo per la sua posizione politica, non per questo mi permetto di dare del debosciato e dello stupratore a suo figlio, aspetto che ciò venga eventualmente appurato, come è giusto che sia, in un processo. Già il fatto che siano passati due anni senza che sia successo nulla, fa pensare che effettivamente non ci fossero i presupposti per rinviare a giudizio i ragazzi, e che questo sia, come dice Grillo, un caso eclatante di “giustizia ad orologeria”. In Italia è successo spesso, credo che anche questo sia uno di quei casi.
Penso anch’io si tratti di una specie di aggressione politicante, mandando avanti la solita femmina “stuprata” ( e ben suggerita ?)… assomiglia al caso Strauss Kahn, ed i 5 stelle un Minimo di contrasto all’annoso fascismo itaGliano lo hanno fatto…
Magari , sono cose che si pagano…
in realtà il mio post ha riposto alle sue osservazioni: lo stupro è un crimine anche se è commesso ai danni di una professionista del sesso. C’è sempre – ne parliamo dal processo per le violenze del Circeo in poi – un momento nel quale una donna consenziente può, ha il diritto e deve dire di non per non essere costretta a fare qualcosa che non vuole. Chi non ne prende atto commette un reato. E’ vero non ho sott’occhio il curriculum del giovanotto, ma immagino di poter azzardare un’ipotesi rifacendomi alle parole del babbo dolente quando racconta del filmato con il “coglione” che ubriaco sventola il pisello perchè “si diverte” così. E’ grave se da questo traggo un giudizio che è quello che riservo ai cialtroni che si filmano durante le loro prodezze e poi pubblicano in rete? Il fatto che siano passati due anni non le pare che si presti a due interpretazioni? una è quella adombrata dal padre, ma l’altra potrebbe anche consistere nell’ipotesi non improbabile che la giustizia a orologeria abbia messo indietro la sveglia per non andare a rimestare nella biancheria sporca di gente in vista. E per finire, a me vien l’orticaria quando vedo il garantismo a intermittenza. E siccome io ho denunciato l’impari trattamento riservato ad altri membri dell’oligarchia, sono legittimata a denunciare Grillo, che obiettivamente ha fatto la pipì fuori dal vaso, come ho condannato Boschi o Renzi per la difesa dei babbi e innumerevoli altri abusi, così come ho censurato il comportamento opaco della magistratura che esercita una giustizia ingiusta.