Anna Lombroso per il Simplicissimus
L’affiorare come un fiume carsico degli innumerevoli casi di pedofilia nelle gerarchie della Chiesa, ripropone la necessità di rivedere l’edificio di regole e interdizioni imposte ai sacerdoti, imperniate sul celibato e l’opportunità di imprimere una “normalizzazione” che investa le loro esistenze, perché possano vivere le umane aspettative affettive alla luce del sole, nella consapevolezza che sono repressione, paura e opacità a far sconfinare le inclinazioni e i desideri in perversioni, sofferenze inflitte a sé e agli altri.
Invece, a ben pensarci, dovrebbe essere imposto il celibato ad altre categorie, che più che con le anime, hanno a che fare con le menti degli altri, con il pensare comune, con le scelte civiche, anche se ho pudore ad usare questo modo di dire per via di certi recenti abusi. Si, sarebbe salutare e obbligatorio imporre una vita casta, contegnosa, severa e monacale a tutti quelli che esigono indulgenza, tolleranza, comprensione e compassione per i loro vizi pubblici e privati, per l’indole al compromesso e cambiar casacca, per una tendenza reiterata a prostituirsi e svendersi, che in fondo “tengono famiglia”.
È presto detto quali dovrebbero essere le categorie oggetto di questa misura sanitaria, di questa restrizione augurabile per motivi si salute pubblica: i nostri rappresentati prima di tutto, incandidabili se fidanzati e in attesa di convolare, decadenti se hanno coltivato unioni di fatto non legalizzate, grazie tra l’altro alla loro indifferenza al tema, non eleggibili se forniti di nutrita figliolanza, in modo da rendere meno esposti loro alla inevitabile trasgressione e noi alla richiesta di affettuosa e complice comprensione bi partisan da parte di Calearo, Scilipoti, Razzi, e su su e giù giù nelle gerarchie e nella storia.
Che poi l’esibizione di familismo amorale nei ceti dirigenti ha l’effetto di innalzare pericolosamente la soglia di tolleranza del fenomeno e pure l’istinto imitativo nell’intera collettività, soprattutto in chi vede in questa prassi una “licenza”, tanto giustificata da diventare obbligatoria, in questo clima esasperato, nel quale il mercato del lavoro è sempre più precario e arbitrario, i servizi sono retrocessi a elargizioni, i diritti regrediscono a favori discrezionali.
Si sarebbe un giusto contrappasso imporre – anche in Francia si direbbe e non solo – astinenza sentimentale e amorosa magari limitandola a prima e durante l’incarico, a chi appartiene al ceto che proprio della famiglia ha fatto strame, pur convocando oceaniche manifestazioni, facendosi immortalare in edificanti album natalizi, difendendone solo la forma “corretta”, a discapito da qualsiasi altri legame d’amore, facendone un luogo confinato nel quale si consumano crimini, dagli ammazzamenti alla repressione di inclinazioni e aspettative, dove si è costretti a convivenze indesiderate, dove si perpetuano dipendenze informali alle quali sono più esposti giovani, vecchi e donne, dove si vivono fatiche tremende in sostituzione di servizi e cure inaccessibili, stanza di compensazione della cancellazione della coesione sociale.
Un’altra categoria per la quale sarebbe raccomandabile esigere celibato, e anche nubilato, è quella giornalistica. Per essere esentati da quegli edificanti memoriali delle concite, delle darie, della barbare, dei massimi, che alimentano la loro sociologia domestica e la loro pedagogia tramite figliolanza più o meno esuberante. Per sottrarci all’egemonia genitoriale, persuasa della convinzione di essere esclusivi depositari della preoccupazione per il futuro e della missione di trasformarla in elzeviri, amache, rubriche, moniti, memorialistica, romanzi, presenze televisive, con uno sgangherato e inebriante culto dell’abuso d’ufficio, dell’informazione a uso privato e della stampa ad personam. Ma soprattutto per esimerci dalle loro acrobatiche conversioni, dai loro equilibrismi sempre sorprendentemente esercitati dalla posizione supina, dalle ribellioni seguite da nuove servitù altrettanto entusiastiche, dalla folgorazione per cause insospettabili vorticosamente dimenticate. L’ultima moda per la casacche rivoltabili e scambiabili è quella di stare in influentissimi gruppi editoriali, griffati Fiat o Confindustria o De Benedetti, dove si scrivono prudenti articoletti mansueti, pensosamente allineati all’ideologia di regime e alla linea del padrone, europeismo senza se e senza ma, austerità come incidente superabile, luci in fondo al tunnel, attenzione terpida per nuovi padroncini inoffensivi per i vecchi, culto delle istituzioni ormai svuotate di democrazia, in quanto custodi della conservazione e dei privilegi, per poi esercitare, ad intermittenza, spirito critico, indole alla giovanile ribellione, ma fuori, nei blog, firmando appelli in qualità di “riformisti”, candidandosi a ruoli pubblici e di rappresentanza, come se stare a guardare col gomito appoggiato sul davanzale fosse la forma più efficace e sofisticata di stare tra la gente e , peggio che mai, nella sua pancia.
È che anche loro hanno famiglia, figli che vogliono subentrare loro per diritto dinastico, padri che in qualche caso si rivoltano nella tomba ma il cui nome è servito a accreditare giravolte spericolate dall’assoggettamento ideale e professionale alle banche e la condanna altrettanto impetuosa.
Aggiungerei all’elenco oltre ai pubblicitari del Mulino Bianco, i malavitosi, anche loro intrisi di mistica della Famiglia, ma i cui figli sono bersaglio di orrende vendette, alcune dinastie che vanno sempre peggiorando e le cui proprietà ben più utilmente potrebbero tornare alla società che ne è stata espropriata.
Ma l’elenco comincia a farsi lungo, già la crisi minaccia l’unità familiare, gli affetti e la solidarietà, e le nascite tra gli indigeni calano. Ma a pensarci bene non è detto che sia una disgrazia.
..no no, origine dello “spirito” santo (..o era “sarto” ?)!
Potenza del DNA
🙂 Grande!
uno dei fenomeni più turpi di questi anni è il tentativo di fare un uso politico, anzi clericale, delle scienze naturali per persuadere che le inclinazioni non “convenzionali” oltre ad essere scorrette secondo la morale confessionale, sono inevitabilmente delle devianze.. tesi sostenuta largamente anche da alcuni rappresentanti politici che adoperano l’appartenenza a una professione di fede per professare intimidazione, oscurantismo e repressione.. anche il mio antenato, ai suoi tempi, avrebbe rabbrividito
leggete:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=67695
L’articolo sarebbe anche divertente, nel suo essere amaramente ironico .
Peccato per il solito fiume carsico dell’anticlericalismo “annalombrosiano” (giusto per distinguere l’aggettivo da quello dedicato al Suo illustre antenato), talmente impetuoso da provocare l’evidente appannamento del giudizio anche in una mente in altri casi assai più brillante, così da riproporre la bufala ammuffita del celibato dei preti come causa della loro annalombrosianamente (come sopra) presunta predisposizione alla pedofilia.
Se proprio volesse indagare le radici del deprecabile fenomeno utilizzando qualche dato statistico, troverebbe semmai un’imbarazzante coincidenza della pedofilia con l’omosessualità, condizione che è assolutamente vietato coniugare anche con la più lontana ipotesi di sofferenza psicologica o, peggio, psichiatrica.
Cosa vietatissima anche dalla vulgata mainstream, che vuole la presunta persecuzione del mondo gay come emergenza umanitaria prioritaria, tale da far precipitare persino i rapporti tra le superpotenze a livelli da guerra fredda. In totale sprezzo del pericolo di un conflitto, nonché del ridicolo.
Si legga, esimia Dottoressa Lombroso, la risposta del lettore Guido Mastrobuono all’articolo “Pedofilia, il Vaticano tace sulle richieste dell’Onu”, insieme alle altre di altri lettori. L’avesse fatto, non avrebbe deturpato un articolo, comunque interessante, con questa topica tipicamente “annalombrosiana”.
Non me ne voglia.
qui in Italia, purtroppo, chi non tiene famigghia, non può fare famiglia.
È così.
eh.. le nascite calano tra gli indigeni… invece è una disgrazia… infatti le nascite calano tra gli indigeni relativamente migliori… che quelli peggiori hanno già provveduto alle provviste fosse anche tramite saccheggio di vario genere…fosse pure quello ciarlatano ideologico.