Esplode dappertutto la polemica su Servizio Pubblico che pare aver fatto tornare in vita la mummia di Silvio: tutti si aspettavano che Santoro e Travaglio infilzassero definitivamente il Cavaliere come una di quelle farfalline che lui regalava alle sue cortigiane e invece Berlusconi non soltanto l’ha scampate, ma grazie al suo istrionismo ha persino aumentato il suo appeal. Adesso si dice che i due giornalisti sono stati troppo morbidi, che addirittura avevano stretto un patto per non entrare nel merito delle vicende giudiziarie e insomma i fan dei due giornalisti che di fatto negli ultimi anni avevano rappresentato l’opposizione reale a Berlusconi, quasi quasi vorrebbero gridare al tradimento.
Ma nulla di tutto ha davvero un senso se non lo si collega alla realtà che vive il Paese, come sia Anna Lombroso che io abbiamo tentato di dire già il venerdì mattina. Intanto era ingenuo aspettarsi che si potesse trattare di una sorta di esecuzione finale: uno come Berlusconi di certo non accetta di regalare a Santoro e Travaglio uno share del 30% senza garanzie o paracadute e una volta isolato l’elemento giudiziario non rimaneva che la pubblica immoralità sessuale del cavaliere da colpire. Andare più in là, cominciare finalmente a mettere sotto accusa non i comportamenti, gli atteggiamenti, diciamo pure la buffoneria del tycoon e il suo smodato uso della menzogna mediatica, avrebbe voluto dire arrivare alla sostanza politica della sua azione. E di certo sarebbe stato piuttosto imbarazzante perché dieci anni globali di governo del Cavaliere non sono stati che l’ouverture e la trama di ciò che è stato fatto nell’ultimo anno. Gli strumenti concettuali e contrattuali su cui si è innestata la precarietà del lavoro sono l’opera del secondo governo Berlusconi, così come il continuo (e riuscito) tentativo di dividere i sindacati, di ridurre i diritti del lavoro, di sterilizzare l’articolo 18, di “sistemare” le pensioni.
E allora che gli diciamo che lui ha fatto male, mentre questi di oggi, con l’appoggio dei nemici irriducibili di Silvio, fanno bene? Certo dentro il berlusconismo c’è anche il cuore di tenebra che ha prodotto la Bossi-Fini, i fatti di Genova, le spericolate operazioni in perdita come l’Alitalia, l’ombra costante del conflitto di interessi che tuttavia nessuno ha mai affrontato seriamente. Però francamente in questo anno non si è avuta l’impressione che l’idea autoritaria e oligarchica in cui affondava le radici il progetto di Berlusconi abbia ricevuto lo sfratto, né che il massacro della scuola, la messa in mora dei referendum, la prevalenza dei privilegi e delle rendite siano cessati. Anzi.
E allora con quale atto di accusa Santoro e Travaglio avrebbero dovuto trafiggere Berlusconi: forse su ciò che il Tycoon dice del fiscal compact, dell’Europa, dell’austerity e dell’euro? Avrebbero dovuto prepararsi benissimo perché in realtà Berlusconi dice a suo modo le stesse cose dell’ Fmi, che sono moneta quotidiana di discussione dovunque tranne che da noi. Potevano prenderlo in castagna sul complotto che lo avrebbe costretto alle dimissioni, ma sarebbe stato molto pericoloso, sarebbero andato a toccare tasti delicati.
La verità di cui molti non si sono resi conto è che la “corrida” nella quale il toro Silvio avrebbe dovuto essere infilzato tra gli olè, non era possibile per il semplice fatto che non c’è alcuna discontinuità di linea politica tra lui e il governo tecnico e che alla fine le agende in campo oggi si differenziano dalla sua perché solo perché non ci sono donnine nude tra le pagine. Gli attacchi, in una trasmissione come quella, potevano essere portati solo alla sua persona e ai suoi stili di vita e di corruttela, al tycoon senza scrupoli, né etica. Ma questo lo sapevamo già, lo avevamo già visto e sentito.
Santoro e Travaglio avevano un compito impossibile: quello di dare il colpo di grazia a un personaggio senza toccare le parti vitali perché sono le stesse che pulsano ancora oggi, dentro altre figure, drammi, apparati. L’atto d’accusa sarebbe stato a questa Italia.
Sì, sostanzialmente sono d’accordo. La continuità del trentennio ultraliberista che ci siamo lasciati alle spalle è rappresentata da Berlusconi, come da Monti in un diverso periclinarsi (con qualche bunga bunga in meno da parte di quest’ultimo). In questi ultimi vent’anni la parodia di Sinistra che abbiamo avuto (non solo in Italia) l’ha data vinta alla ‘pensèe unique’ di fondo del reagan-thatcherismo, in questo concordo con @paolo (anche se ilsimplicissimus mi pare un blog che non gliene ha risparmiata una a questa Sx calabraghe ormai appiattita all’ideologia di quelli che in teoria dovrebbero essere suoi avversari, in nome di un blairismo scimmiottato, figlio del solito provincialismo di chi è a corto di idee, e di cadreghe…). Blair e il suo ideologo, Anthony Giddens, per altro, irrisi in tutto il Regno Unito, perché in Inghilterra i mentecatti li prendono e li buttano nelle fogne, come meritano (idem per Bush e compari): elementare igiene politica. In italia no. I puzzoni, sempre più fetidi e lerci, sono ancora là, mondati con la colonia, come facevano i reali di Francia.
La cosiddetta “corrida” alle ventuno “de la tarda” è andata esattamente come mi aspettavo. Mi spiace non aver inviato un post con tutto l’andamento dello scontro (virtuale) prima che accadesse, per mostrare le mie virtù vaticinanti’ No, non sono Otelma, ma tutto era scontato e prevedibile. Non me la posso prendere con Santoro e con Travaglio, il primo piuttosto impreparato, come spesso gli è capitato in questi ultimi anni, soprattutto nel riscontro dei fatti o ‘fact checking’ come dicono gli esperti di comunicazione, cosa che in America, ovviamente, si fa da decenni. Spari una cazzata? riporti una cifra ‘ad mentula canis’ senza citare le fonti Istat, Eurostat, Eurispes, Censis, Sole 24h, etc.? Ecco che mentre straparli, si apre un pop-up in cui viene riportata la verità del fatto citato o dell’effettiva entità della cifra riportata, nessuno si può permettere di non citare le fonti di ciò che dice, non citare le fonti è automaticamente considerata una menzogna. Affermare, per es., che la Standa è fallita perché i comitati Bo.Bi. ‘Boicotta il Biscione’ di G.F. Mascia hanno messo i bastoni tra le ruote è una panzana tanto grossa quanto facile da svelare come tale. Ma ci vuole una redazione con venti-trenta specialisti pronti su Internet (Giulia Innocenzi, lo sai chi è Gianfranco Mascia? Mi sa che non eri ancora nata). Insomma ci vuole qualcosa che assomigli in quarto alla CNN. Travaglio è ottimo a far editoriali, incapace a fare domande. Ma ripeto, non me la prendo con Santoro&Co. Me la prendo con i soliti soloni, unici detentori dell’esclusiva dell’antiberlusconismo D.O.C. che per un ventennio hanno gettato fango su Berlusca, per motivi ideologici, qualcuno dirà, ma quando mai, semplicemente perché il loro datore di lavoro aveva un lodo in questione. Questi insetti parassiti si sono mischiati con i Santoro, i Travaglio, i popoli Viola, ‘Se non ora quando’, si sono messi i post-it sulla bocca sino a quando Napolitaner gli ha messo il bavaglio. Monti è stato il loro sole sin quando Barbapapà, il loro fondatore, ha dato il contrordine. Ecco: mi piacerebbe sapere chi ha ingrassato il fenomeno Berlusconi in questi anni. Quale è stato l’antiberlusconismo ortodosso, quale quello eterodosso.
Ma adesso, per i prossimi anni, affiliamo le armi, perché l’avversario sarà, in continuità col Cav, Monti, il montismo, il pd che gli reggerà il moccolo. Berlusconi è ancora tra noi, “non ho paura di Berlusconi in sé – disse credo Moretti – ma del Berlusconi in me”.
Scusate tanto la lunghezza del post. AngKind
evito di commentare la farsa di servizio pubblico, vorrei invece commentare questa:
“Gli strumenti concettuali e contrattuali su cui si è innestata la precarietà del lavoro sono l’opera del secondo governo Berlusconi”
per favore a finiamola di raccontarci queste storielle.
il pacchetto Treu non se lo ricorda mai nessuno?
questi “viaggetti” in pellegrinaggio a londra non li ricorda mai nessuno?
http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/26/Occhetto_Londra_piace_padroni_della_co_0_94022611888.shtml
finche non ci guardiamo in faccia senza raccontarcela “perchè noi semo li mejo”, non possiamo pretendere di costruire una sinistra decente
Il simplicissimus sta superando se stesso…nell’analisi lucida e spietata, che nulla concede, si riafferma la tesi di un berlusconismo che si autoalimenta-…. trasformandosi e inglobando il tuttibile… Monti e la sua lista ne sono solo l’ennesima trasformazione…
No. Non si poteva affossare Berlusconi senza affossare inevitabilmente anche se stessi..
Grazie.
Per come la vedo io è la strada più semplice che porta alla verità. Avendo a disposizione vent’anni di argomentazioni tra i tre commedianti (berlusconi, travaglio e santoro) ha vinto il più bravo. Indiscutibilmente il più bravo commerciante è Berlusconi. Punto. Amen.
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Sono perfettamente d’accordo. Ho da pochissimo commentato esprimendo lo stesso concetto, in forma sintetica, al blog di “Quaderni Socialisti” ai quali, a volte, piacerebbe che la rivoluzione la facessero gli altri mentre loro sarebbero solo spettatori!