Cos’è uno stronzo? I vocabolari ci fanno sapere che si tratta di un escremento a forma cilindrica e per estensione antropologica anche odioso, cattivo o inetto. Tutti risero quando Trapattoni in tedesco maccheronico disse strunz riferendosi all’omonimo calciatore, però con l’espressione e il tono di chi voleva proprio dire stronzo. E ci stava proprio bene.
In realtà suona “giusto” in tedesco, perché stronzo deriva proprio da una lingua germanica e precisamente dal longobardo strunz. Nel tedesco moderno non si usa più, ma il fatto che sia attestato in italiano dal xv secolo mi fa pensare che fosse presente in qualche dialetto tedesco parlato dai lanzichenecchi.
Voi mi perdonerete questo excursus, ma è quello che mi è venuto in mente quando ho sentito dire da Marchionne, assieme alle solite banalità da manager, che “protestare non serve, così non si attraggono gli investimenti”.
E’, come al solito un’opinione “piccola”, da contabile, da industrialotto, ma espressa dall’amministratore delegato della Fiat, cioè dall’azienda che per decenni è riuscita, grazie a generose donazioni politiche ad allontanare qualsiasi investimento straniero nell’automobile, fa sinceramente ribrezzo. In Italia sarebbero venute volentieri Ford , Volkwagen e Bmw, prima che si aprisse la prateria di bassi salari dell’ Est. E anche dopo ci sono stati tentativi, gli ultimi quelli dei cinesi a Termini Imerese. Ma la Fabbrica Italiana di Automobili che non si sa più dove sia, non vuole concorrenza in casa perché è da sempre il suo mercato principale. Senza quel rimasuglio di monopolio che le rimane dopo aver risucchiato tutti gli altri, sarebbe in Europa solo una fabbrichetta di macchinette.
In crisi di idee, di modelli, di soldi, votata grazie a Marchionne e a quei due cazzi buffi di John e Lapo, all’avventura americana, ormai le vendite calano a vista d’occhio e la penetrazione commerciale è scesa sotto il 5% nel corso di quest’anno. Con due tagli di rating in successione. La verità è che non sono certo scioperi e agitazioni ad allontanare gli investimenti, ma i governi appoggiati dalla Fiat che hanno creato un ambiente corrotto e impossibile e la presenza dello stesso Marchionne e delle sue strategie da padroncino delle ferriere senza idee.
Chi può a venire ad investire in un Paese il cui premier è Berlusconi e Marchionne viene considerato un grande manager? Solo un pazzo. O uno così strunz da sentirsi a casa.
In un Paese dove Berlusconi è ancora creduto da troppi un grande manager e dove Tremonti è reputato un grande economista, e così pure quel cretino di Prodi, cosa possiamo aspettarci?
Non raccontiamoci le fiabe però; la piccineria morale e la brancaleoneria dei nostri politici e dei nostri manager sono l’ immagine allo specchio di uno Stato che non è Nazione. Di cittadini che rubano a se stessi e ai loro figli evadendo le tasse, di un popolo di somari che non si ribellano mai al nerbo del padrone ma anzi, sognano inutilmente che dopo averle prese di santa ragione, verrà il loro momento di diventare veline e protagonisti di reality show. Una cittadinanza di bolsi idioti che sopportano tutto pur di vedere le partite di calcio alla televisione. Marchionne e Berlusconi è ciò che ci meritiamo per venti anni di sguardi volti altrove.
Deve fare molta attenzione nell’attraversare la strada, perchè di “investimenti” ne attrarrebbe a bizzeffe. Ma probabilmente si fa trasportare in sedia gestatoria o, quando è in vena di frivolezze, a bordo di un risciò. Trainato da un paio di operai nei loro 30 secondi di pausa non retribuita ………
ahhahaha grande!
Ben detto!
Nel mio blog (cordialdo.wordpress.com/ ) troverai un post di qualche tempo fa dal titolo “””Marchionne ricatta gli operai, Berlusconi ricatta l’Italia”.
Notte insonne
in viale Argonne:
arrestato
esagitato,
tal Marchionne.