Il prossimo 2 maggio si voterà in Canada, dove da molti anni esiste una situazione politica di stallo tra i conservatori e l’alleanza liberal-democratici. Ed ecco che in molte città del Paese è uscita questa offerta di lavoro:

“Siamo una ditta di social media che lavora per un’organizzazione politica, assunti per aiutare a bilanciare il tono di sinistra dei media principali fornendo un team di scrittori che posteranno sui commenti dei giornali, i forum, pagine di facebook, ecc. NON siamo affiliati ufficialmente con la campagna per Harper. (Stephen Harper è l’attuale primo ministro conservatore, ndr)

Il vostro testo deve essere forte, di destra, e utilizzare dei punti di vista forniti da noi senza cadere troppo nei dettagli. Voi creerete un personaggio on line che avrà un tono consistente. Idealmente, potreste trovare o inventarvi fatti e statistiche che creino controversie. Dove è il caso, sono bene accetti umorismo, sarcasmo e insulti alle persone.

Voi siete appassionati di notizie capaci di fare dei log-in nei forum e nelle pagine di Facebook parecchie volte al giorno. Siete in grado di scrivere commenti su soggetti diversi, sempre facendo riferimento ai punti di discussione forniti.

Compensi: da discutere in termini di pagamento a ore oppure per volume di attività. Ci sono dei bonus per post molto controversi che possano generare una discussione accesa nei forum o nei commenti.” (Qui l’originale e molte  altre notizie su questo blog canadese)

Con la diffusione del web dove le opinioni di destra sono minoritarie, si è diffusa la figura del troll a pagamento. E se in Canada c’è un reclutamento esplicito, da noi assistiamo a fenomeni opachi come per esempio le pagine di Facebook che cambiano oggetto e e campo da un giorno all’altro.

A parte le truppe comprate con un panino e un’ elemosina o le comparse affittate da mediaset per risolvere magicamente i problemi come è accaduto a Forum, quante volte ci troviamo in rete di fronte a personaggi che insultano e asseriscono tetragonamente sempre le stesse cose, senza mai fornire una ragione o una spiegazione? O altri che esprimono opinioni prefabbricate, magari per insinuarsi in un gruppo, ma che sono assai poco convincenti?

Dal supporto al premier al nucleare, abbiamo infiniti esempi di come sparigliare e confondere, dare l’impressione che alcune cose chiarissime siano invece controverse, magari fingersi esperti e sparare paroloni preparati da qualche Delta force occulta.

Lo scopo non è tanto convincere i singoli con cui si mettono in contatto, sarebbe davvero ingenuo pensarlo, ma creare quel rumore di fondo che influenza l’atmosfera complessiva, che dimostra l’esistenza in vita di opinioni paradossali che ad esempio riguardano la buona fede di qualcuno nel pensare che Ruby fosse la nipote di Mubarak o la speranza salvifica nel nucleare di quarta generazione, naturalmente sicurissimo, la non esistenza dell’effetto serra, la malvagità dei clandestini, la bontà della nostra politica estera, la fiducia in Marchionne e via dicendo.

Del resto se si legge e si prende nota di queste opinioni sparse sotto i nick più diversi, si può notare l’uniformità delle tesi e degli argomenti, talvolta anche dello stile, la ripetitività angosciosa e quasi nevrotica, l’assertività stupefacente, la grossolanità degli argomenti, il dare sulla voce con metodi ben conosciuti e di derivazione televisiva.

Sono queste le voci dell’Italia muta che si è aggrappata a un feticcio. E possiamo adesso essere abbastanza certi che anche nel web sono voci a pagamento.