Visto che il governo, non investe, tenterà di farlo la satira. L’Osservatorio permanente sul dopo sisma, curato dal giornalista di Repubblica, Antonello Caporale, ha deciso di invitare artisti italiani e stranieri a partecipare ad una mostra-concorso dal titolo “La Satira Investe nella Ricostruzione”. Il tema è la gestione dei fondi stanziati per le ricostruzioni seguite agli eventi sismici che hanno colpito l’Italia negli ultimi 30 anni, dal terremoto dell’Irpinia del 1980 a quello de L’Aquila del 2009.
Come si può intuire materiale per la satira, ce n’è fin troppo. Tanto che verrebbe da piangere. Ma in ogni caso i lavori proposti avranno come cornice la parte esterna della moneta da un 1 euro, simbolo dei fondi pubblici, ma anche simbolo della disperazione di chi col malaffare approfitta del disastro.
Come si dice nella presentazione del concorso: “L’iconografia delle monete ha sempre veicolato i messaggi del potere. Fare satira attraverso le monete equivale a ribaltare quel messaggio e ad innescare un processo critico rispetto al principale strumento di cui si avvale la gestione delle emergenze: la satira, così, è invitata a ridisegnare i nostri soldi, per criticare la cattiva gestione dei fondi investiti nelle ricostruzioni italiane.”
Del resto Antonello Caporale, autore di “Peccatori” una saga dedicata ai vizi dell’Italia berlusconiana e alla furbizia che ne è divenuta l’etica ufficiale, non senza auguste e porporate benedizioni, ha raccontato molte storie del dopo terremoto abruzzese e del grottesco fondersi di favola mediatica e malaffare. Solo su questo, metafora di una società allo sbando, ci sarebbe materiale per molti concorsi.
Qui la pagina per saperne di più sull’iniziativa.