La cattiva coscienza è come le sabbie mobili: più ci si agita per saltarne fuori e più ci si affonda. E’ quello che sta accadendo con la vicenda dei Legionari di Cristo e del suo fondatore, Marcial Maciel Degollado i cui comportamenti, a due anni dalla morte, sono stati finalmente riconosciuti dal Vaticano come “gravissimi e obiettivamente immorali”.

Il problema è che le infinite vicende pedofile di Degollado, la sua vita sregolata con due mogli e tre figli, la imposizione del silenzio ai legionari, erano ampiamente note e accertate, alcune addirittura fin dal 1948. Eppure solo quattro anni fa, nel 2006, si pensò di fare qualcosa, ma proprio il minimo indispensabile: niente processo canonico, solo il consiglio di una vita appartata e di preghiera. Cosa che per una persona di 86 anni è scontata. Insomma nulla.

Dunque appena 4 anni fa la Chiesa era ben lontana dai toni di condanna che è stata costretta ad assumere dopo il dilagare degli scandali sulla pedofilia. E la severità a parole giunge solo dopo la morte, quando, guarda caso, serve per raccogliere l’eredità di potere e di denaro dei Legionari. Non trovo di meglio che un vecchio detto popolare per descrivere la situazione: “la Quaresima è un nuovo carnevale, per chi ha coscienza larga e borsa uguale”

C’è da chiedersi cosa debba fare un sacerdote per avere un processo canonico: forse vivere una vita retta e non appoggiare dittature o governi di destra?

Ma a parte questo padre Degollado, padre nel senso biologico della parola, è stato per decenni  un sacerdote a tutti gli effetti, pur avendo due mogli e una sfrenata passione per i seminaristi. Se immaginiamo, che a parte Berlusconi, un fedele non può ricevere la comunione se è divorziato, risulta evidente che la Chiesa pensa sempre più a se stessa come una casta separata e avulsa non solo dalla società, ma anche dai fedeli. Una casta di puro potere.

Il tentativo di far passare questa condanna tardiva di oltre mezzo secolo e a carico di un morto, come una specie di lavacro, è più che altro un’offesa all’intelligenza. Che ormai è destinata a diventare un peccato mortale.