Non saprei cosa dire di intelligente, di originale e persino di banale sull’8 marzo: la cosa migliore è lasciare la parola alle donne e ascoltare i vari modi con cui interpretano questa festa.
Ma non c’è dubbio che in questi ultimi due anni di vita italiana, drammatici e farseschi, abbiamo visto molte donne: quelle del sultano, ben radicate dentro una cultura ottusamente maschilista e quelle che invece si propongono come l’unica vera chance di cambiamento politico e culturale del Paese.
Tra queste ne scelgo due: fate conto che siano come un rametto di mimose.
La prima è Emma Bonino che con la sua sola discesa in campo, con il suo rigore, oggetto misterioso per il milieu politico e le sue idee altrettanto estranee alla pratica della mediazione asfissiante, è stata capace di rimescolare le carte e di mettere in grande difficoltà amici e nemici.
Non si può dire altrettanto del suo contendente, donna anche lei, ma completamente risucchiata dentro le logiche puramente “maschili” della competizione.
L’altra è Angela Napoli, a cui sono arrivati proprio l’altro giorno le minacce della”Ndrangheta, sotto forma di proiettili. Uscita qualche mese fa dal Pdl per protesta contro la scarsa volontà dei suoi di reprimere realmente il crimine organizzato. L’ex magistrato combatte ora una battaglia solitaria e pochissimo pubblicizzata, emarginata da chi nel suo ex partito ha ben altri “affari” a cui pensare. Anche lei è una che ha messo in crisi gli schemi. E costituisce la speranza di una destra più seria.
Riporto qui un commento di un amico molto bello, oggi 8 marzo:Viva l’8 marzo.
Le”giornate a tema” alla fine altro non sono che occasioni per discutere di temi che, nel corso dell’anno, rimangono marginali.
Il ruolo della donna nella societ… Mostra tuttoà odierna non è esente da problematiche, afferenti il marcato del lavoro (pari opportunità), l’immagine (donne nei media), la politica (quote rosa), la sicurezza (violenze sulle donne), la famiglia (ruoli e mansioni reciproche) etc…
Se l’8 marzo serve a fare un punto sulla situazione a tutto tondo, ben venga… ma questo possa servire anche ad ogni uomo che, al momento di fare gli auguri accompagnati da un mazzetto di mimose, si interroghi sul proprio atteggiamento nei confronti non solo di una, ma di tutte le donne. Giacomo Galletti.
Bello scritto Alberto, e grande l’aver citato Angela Napoli, l’ho conosciuta qui su FB, nessuno ne parla chiaramente….grazie.
Come diceva una mia cara amica storica attivista del femminismo romano, una donna da il meglio di sé quando rompe gli schemi e trasgredisce le regole……
Grazie per i rametti non conoscevo la storia di Angela Napoli.