Cani al guinzaglio

Hai visto caro Antonio Guterres che cosa ci si guadagna a fare i cagnolini degli Usa? Un calcio in culo non appena non scodinzoli al cospetto del padrone. Come segretario dell’Onu  hai fatto e stai facendo di tutto per impedire che alla Russia vengano riconosciute le proprie buone ragioni,  hai fatto e stai facendo di tutto per nascondere i dossier sui laboratori biologici realizzati in Ucraina da quei figli di puttana che hanno impestato il mondo con i loro virus e i loro vaccini ancora peggiori, ma adesso non appena hai tentato di dire una mezza verità per evitare che lo scandalo di un  occidente con le mani irrimediabilmente sporche di sangue disgusti definitivamente tutto il resto del pianeta, subito ti hanno detto che devi dimetterti. Lo hai visto tu stesso l’ambasciatore israeliano abbaiare contro le poche parole che ai detto: “È importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e piagata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente fu sfollata e le loro case demolite. Le loro speranze per una soluzione politica alla loro situazione sono svanite. Ma le lamentele del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.”  Si d’accordo hai voluto nascondere il ruolo decisivo degli anglosassoni nel creare lucidamente questa situazione di caos perenne contro la buona volontà di milioni di palestinesi ed ebrei, hai parlato della situazione venutasi a creare dopo la guerra dei sei giorni, ignorando però tutto quello che c’era stato prima e che costituiva un integrale violazioni delle risoluzioni Onu. Ma non è bastato a placare l’ira che prende costoro quando un po’ dei loro vestiti dell’imperatore vengono strappati.

Camera a gas

Pensate un po’ cosa stano pensando di fare i sionisti memori dell’olocausto? Secondo quanto riferisce  Seymour Hersh nel suo ultimo articolo sulla falsa riga di quanto detto da un funzionario americano ben informato e per altro compiaciuto, gli israeliani starebbero pensando di inondare la Gaza sotterranea che è la fortezza di Hamas di gas tossici prima di inviare le proprie truppe, le quali hanno avuto solo poche settimane di addestramento e che non sembrano affatto così agguerrite e desiderose di cacciarsi nella rete infinita di gallerie per contenderle metro per metro agli avversari. Ciò   potrebbe significare che Israele è pronto a liberarsi degli ostaggi ancora in pericolo, ma soprattutto, siccome non è è possibile contenere i gas e questi finirebbero per aggradire la popolazione civile, significa che Netanyahu  continua ad ipotizzare una strage, però senza il rumore delle bombe, quasi che il silenzio renda meno atroce la strage. Un’idea pazzesca, ma chissà forse il cancelliere Scholz, che appunto sta cancellando la Germania e tuona ogni giorno contro Hamas  ha in un qualche vecchio magazzino reperti che potrebbero fare comodo per questo assalto. Dire che l’anno scorso gli Usa , tanto per fare scena, avevano avvertito la Russia di non usare gas contro le truppe ucraine, ma qui si tratta di usarli in un contesto urbano e nessuno dice niente. Immagino che siano le “regole” che l’occidente osserva scrupolosamente.

Addio al mito

Come ho avuto modo di dire più volte questa questa guerra, qualunque ne sia l’origine, sta cancellando il mito di Israele come grande potenza militare, il che dopotutto potrebbe anche servire a preparare giorni migliori. A parte la cilecca totale del sistema di difesa aerea contro i razzi, c’è da rilevare la scarsità di molti equipaggiamenti e l’estrema vulnerabilità del tanto vantato carro Merkava che evidentemente soffre di un deficit di protezione. Secondo fonti di Hezbollah, già 23 carri sarebbero stati distrutti alla frontiera del sud Libano, più uno che si è rovesciato da solo, quello della foto in apertura. Si tratterebbe dell’ultima versione di questi carri armati evidentemente studiati per un teatro bellico molto diverso, diciamo a bassa intensità e magari anche di scontro cittadino che ormai non riescono a far fronte ad armi di nuova generazione. Proprio questo è alla radice dell’ esitazione nel tentare la conquista della città sotterranea di Hamas e la disgraziata e disperata idea di usare i gas.