Vi ricordate quando la Finlandia, in procinto di entrare nella Nato, grazie alla sua premier festaiola e un po’ tonta, tipico prodotto di origine controllata del Wef,  sparava a zero contro la Russia e rompeva le relazioni diplomatiche con Mosca lasciandosi anche andare a espressioni ridicole come quella che i russi sarebbero tutti incolti? Mi piacerebbe qui riprendere le immagini di scuole finlandesi dove in classe si portano teste di renne appena mozzate, ma non voglio infierire con popolazioni così erudite, con queste scuole di Atene delle nevi, cercherò di trattenermi per arrivare alla clamorosa e peraltro nascosta notizia: Helsinki, dopo la sconfitta di Sanna Marin alle elezioni di giugno e con il muovo leader Petteri Orpo  che sembra una bestemmia friulana, ha chiesto di riaprire la sua ambasciata in Russia perché ha amaramente scoperto – complimenti alla competenza dei ministeri – che il 90 per  cento del turismo del Paese era costituitoi da russi incolti e che dunque tutte le strutture ricettive stavano andando alla malora.

Il problema infatti è quello dei visti che senza una sede diplomatica diventano quasi impossibili da rilasciare di qui la richiesta di riallacciare  i rapporti diplomatici per tentare di richiamare il turismo russo prima che tutte le strutture di accoglienza falliscano. Insomma i finlandesi, dopo gli abbandoni alla retorica guerresca hanno dovuto fare un bagno di realtà, rendendosi conto che un ‘economia in  crisi non può permettersi di perdere anche l’attività turistica. E così si è dovuta rimangiare tutta la sua retorica Nato. Il problema però è se a questo punto i russi vorranno tornare in Finlandia che ora rimane comunque dietro la cortina di russofobia  dell’alleanza atlantica: credo proprio di no se non altro finché dura la guerra.

Ma pare di capire che oltre alla faccenda del turismo la Finlandia farebbe volentieri marcia indietro  rispetto all’adesione alla Nato maturata tutta dentro le fumisterie resettarie della Marin e tenta in qualche modo di riprendere un qualche dialogo con Mosca, ma ormai è troppo tardi sono nella mani del Golem dell’alleanza che stritolerà anche questo Paese.