Mi sono chiesto se era il caso di scrivere questo post che si propone di fare ciò che è ormai davvero inaudito: fare i conti con la realtà e non con le suggestioni o il  completo disorientamento  delle persone che in parte non vengono informate e in parte non vogliono nemmeno sapere perché questo è ormai toppo impegnativo per l’antropologia corrente. Ora per esempio sarebbe bene sapere che se gli Usa – facciamo il caso del Paese occidentale anzi del mondo più vorace di energia e uno dei con meno abitanti per chilometro quadrato il che vuol dire molto spazio a disposizione- volessero  basarsi solo sulle energie alternative dovrebbero coprire di pannelli solari una superficie parti a quella della penisola iberica che è il doppio dell’Italia e avere parchi eolici su un’area  complessiva simile  a qeulla del Kazakistan (2,5  milioni di Km2, pari a quella dell’intera Ue ) e infine dovrebbero moltiplicare per 15 l’attuale produzione di energia idroelettica. Immaginiamo quanto spazio coccorrebbe in Paesi più densamente popolati come quelli europei. Questo naturalmente con buona pace dei non pensanti, degli illusi e dei devoti cambierebbe radicalmente il clima e la stessa società, ma per ora trascuriamo questa certezza  per osservare che il ciclo giorno – notte e l’alternanza di vento ora toppo forte, ora troppo debole ora mancante del tutto richiederebbe che il sistema fosse in qualche modo equilibrato da enormi quantità di batterie al litio di straordinarie dimensioni che si andrebbero ad aggiungere a quelle dei veicoli di ogni tipo che già mettono in crisi le riserve monerali dell’intero pianeta.

Ecco un primo bagno di realtà:  si prevede che il boom dei veicoli elettrici porterà entro il 2027 al loro fine vita  circa 200 mila tonnellate di batterie elettriche nei soli Usa e un milione di tonnellate a libello globale. Dove si possa otteniere il litio, il nichel, il cobalto, il manganese e la grafite per costruire tutte le batterie per i veicoli elettrici senza portare i costi alle stelle è un mistero. Eppure queste enorme quantità di batterie eaurite il cui solo trasporto in appositi contenitori è già di per sé molto costoso, dovrà essere necessariamente smaltita per recuparare i materiali vitali per poter continuare il ciclo con costi che superano quelli della costruzione di batterie nuove e con un consumo di energia globale per l’intero ciclo che potrebbe arrivare al 10 per cento di tutta l’energia accumulata nel corso dei 225 mila chilometri che è lo standard di durata per questi accumulatori. Qesto senza tenere conto dell’energia  l”energia necesaria per l’estrazione dei minerali., il loro trasporto, la prurificazione, la straformazione e la costruzione vera e propria nel qual caso si andrebbe quasi pari. . Questo ci fa comprendere come la risposta al problema peraltro inesistente della Co2 sta facendo prendere strade di fatto imperccorribili e assurde che presentano fra le altre cose la necessità di un grande suprplus di energia per essere realizzate e per le quali alla fine potrebbe anche non esserci sufficiente materiale. In ogni caso Biden con il suo pacchetto sul clima, cerca di far diventare gli Usa monopolistici in questo campo.

E tuttavia anche la distribuzione dei materiali presenta non pochi problemi di approvigionamento e geopolitici., Vediamo nella tabella qui sotto dove sono i materiali necessari per le batterie:

Come si vede una notevole parte di tali materiali si trova in Russia e in Cina e dunque se per il cobalto basterà sempliceente continuare a fare stragi in Congo per il resto si possono prevedere molti guai, anche perché bospgna anche guardare a dove vengono processati questi materiali. Ecco la seconda tabella chiave:

Ciò che ci si deve domandare è se qualcuno nell’occidente impazzito per il clima stia prendendo in considerazione qualcuno di questi problemi. Oppure, come sembra ,si marcia a tappe forzate sul fragile terreno di slogan che portano al nulla o meglio al disastro? E ancora: quanta Co2 e quanto inquinamento sono causati dall’estrazione, dalla lavorazione.dal trasporto e infine dal riciclo di questi minerali rispetto al gas naturale? Sull’aumento dell’inquinamento ambientale non ci sono dubbi, anche un cretino lo capirebbe, ma di certo anche la quota di Co2 immessa in atmosfera aumenterà e non di poco. Questo senza parlare dell’inflazione e dunque anche all’impoverimento cui tutto questo porterà. Non faccio fatica a pensare che tutta la questione climatica e questo modo assoltamente incoerente e di fatto impossibile di affrontare la questione abbia in realtà il solo obiettivo di creare artificiosamente  un nuovo Medioevo