Non so quante possano essere le persone in grado di indicare con esattezza dove i trovi la Moldavia o Moldova in rumeno e così non stupisce che non si legga praticamente  nulla su questo Paese che è al confine tra la Romania e l’Ucraina, proprio in mezzo al caos e dove crescono le proteste contro il governo filo Nato che sta infliggendo sacrifici enormi alla popolazione. Non si legge che il Paese è ormai da mesi in stato di rivolta  permanente contro il governo filoccidentale guidato da Maia Sandu l’ennesimo personaggio formatosi negli Usa e associata a George Soros , eletta grazie all’azione diuturna di decine e decine di Ogn soprannominate “rete Soros”. Ma prima di andare avanti vale la pena dare un contesto a tutto ciò: la Moldavia è  un’ex repubblica sovietica che ha vissuto la guerra civile dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Da allora, il paese è stato diviso ed è composto dalla Moldavia, vera e propria riconosciuta dal diritto internazionale e dalla repubblica separatista della Transnistria. La guerra civile si è conclusa con un accordo tra Moldova e Russia e le forze di pace russe proteggono l’ex prima linea da quasi 20 anni. La Moldova è paragonabile all’Ucraina in quanto è un paese multietnico in cui i moldavi dominanti, che spesso si riferiscono a se stessi come rumeni  discriminano le lingue di altre minoranze. Ad esempio, sebbene il russo sia ampiamente parlato e utilizzato principalmente nelle città e negli affari, non ha lo status di lingua nazionale. Proprio questi problemi etnici furono all’epoca la ragione della guerra civile.

La Moldova ha una costituzione nella quale è scritto che è uno stato neutrale, ma, alla fine del 2020, la politica filo-occidentale, praticata da Maia Sandu eletta per un soffio alle presidenziali e andata sempre più spostando il Paese verso ovest. Dopo aver aperto una crisi di governo e messo i suoi uomini nell’esecutivo la Sandu ha cominciato le sue purghe. Dapprima ha apertamente annunciato una “pulizia” della magistratura del Paese, presentata positivamente dalla stampa occidentale e come misura per combattere la corruzione, ma che in verità è stata solo un’epurazione politica per rimuovere i suoi oppositori che volevano preservare la neutralità del Paese. Sandu ha anche parlato  della necessità del sostegno degli Stati Uniti per le imminenti riforme  e poco dopo  ha descritto gli Usa come un importante partner strategico. Tuttavia il precipitare della situazione anche economica e la vicinanza di una guerra dove Bucarest svolge operazioni di retrovia per gli Usa la gente ha cominciato a riempire fin dal maggio scorso le piazza  inalberando una  dura protesta, Ma Sandu  ha prima  arrestato e poi posto agli arresti domiciliari il leader dell’opposizione Dodon, mentre la stampa è stata imbavagliata con la dichiarazione dello stato di emergenza che conferisce allo stato il diritto di coordinare tutta l’informazione. Altri uomini della Open society di Soros la circondano e la proteggono, come per esempio Alexander Mustyatse, che il 2 giugno scorso è stato  nominato capo dei servizi segreti.

Maia Sandu che tra le altre cose è anche cittadina rumena persegue più obiettivi contemporaneamente. In primo luogo, vorrebbe riprendere il controllo della Transnistria, cosa parecchio difficile senza una consistente aiuto Nato e un fortissimo pericolo di guerra allargata e poi civetta con l’Ue sebbene non soddisfi i criteri per l’adesione all’ Unione . In compenso visto che esistevano dei contratti a basso costo con Gazprom, ha èensato bene di non pagare più il gas: così ora la Moldova sta acquistando gas ed elettricità dai paesi dell’Ue, molte volte più costoso con l’ovvia esplosione delle bollette. Ma al di là di questo molte paure si stanno quindi diffondendo tra la popolazione: non si tratta solo di paure esistenziali economiche a causa dei prezzi alle stelle o dei tagli al riscaldamento e all’elettricità e a un’inflazione annua del 34 per cento  su base annua, si tratta anche del timore che la guerra con la Transnistria separatista possa divampare di nuovo e che il governo moldavo possa essere coinvolto nella guerra ucraina. I sondaggi degli ultimi mesi, pur essendo prodotti nello stesso ambito ideologico dell’esecutivo, mostrano che la popolarità del partito al governo è fortemente diminuita. Ha perso oltre il 20 percento di approvazione ed è scivolato al secondo posto. Al primo posto viene il blocco di opposizione di Comunisti e Socialisti (BCS), seguito dal partito Schor, con il quale l’opposizione può ora conquistare la maggioranza dei seggi in parlamento in caso di elezioni anticipate (la cui tenuta è sostenuta dal 60 per cento degli intervistati ).

Tuttavia, il governo non vuole cambiare nulla e oltre ad inasprire la repressione consentendo un aumento delle violenza poliziesca pensa di sedare il crescente malcontento nella società colpendo i leader dell’opposizione. A maggio, l’ex presidente Igor Dodon è stato arrestato e accusato di tradimento, corruzione, arricchimento illecito e altri gravi crimini. È stato avviato un procedimento contro l’ex presidente del Parlamento Zinaida Greceanii e contro quasi la metà dei parlamentari del principale partito socialista di opposizione. Anche Marina Tauber, vice leader del partito Schor, è stata incarcerata per finanziamento illegale. In precedenza era stata ritirata dalle elezioni a sindaco della seconda città più grande del paese, Balti, dopo aver vinto il primo scrutinio con il 48 per cento dei voti cosa che le assicurava la vittoria nel secondo scrutinio. Insomma siamo giù dentro le logiche di una dittatura, dove si vive non in una società aperta come farebbe intendere il nome della più nota consorteria sorosiana , ma in una società violentata.