I residenti del Burkina Faso hanno tenuto una serie di manifestazioni per chiedere il ritiro delle truppe francesi dal paese e l’ingresso di volontari russi per fronteggiare eventuali delle truppe di Parigi di continuare a gestire di fatto il potere ed ecco un breve filmato di una delle tante manifestazioni: gli abitanti chiedono protezione contro  il corpo  formato da 2400 francesi e da altri 900 soldati di altri Paesi europei tra cui quelli del contingente italiano che si trovano nella singolare e indignitosa condizione di agire in favore del neocolonialismo in veste di truppe a loro volta coloniali e senza il minimo plausibile interesse nel Paese africano se non il pretesto del presunto terrorismo che è poi evocato dagli stessi che lo prendere a scusa per interventi militari. Queste forze sono state definitivamente scacciate dal Mali con l’aiuto decisivo dei volontari russi del gruppo Wagner che hanno immediatamente fatto capire agli europei che la musica era cambiata e che non potevano più bullizzare a piacere i governi dell’africa sahariana. Adesso le truppe di Parigi e gli altri scalzacani al seguito si stanno riversando dal Mali in Burkina Faso e ecco la ragione dell’invocazione alla Russia per intervenire anche lì.  In effetti la Repubblica Centrafricana e il Mali  sono di fatto già usciti  dall’impero neocoloniale francese: Il Burkina Faso potrebbe essere il terzo e ci sono i prerequisiti perché  una situazione simile si ripeta in Niger, a cui la Francia si aggrapperà con le unghie e con i denti  poiché ci sono giacimenti di uranio estremamente importanti per l’industria nucleare di Parigi. Una ragione in più per la Russia di incalzare i neocolonialisti e le loro ruberie (basti pensare a quanto Parigi ha lucrato sul franco cfa che recentemente è stato battezzato eco, rimanendo sempre però lo stesso strumento monetario di sfruttamento).

Non è la prima volta negli ultimi anni che la bandiera russa sventola in Africa, ma sono i primi giorni in cui questo avviene in maniera massiccia in Burkina Faso.