Non c’è alcun dubbio: la medicina corrotta è cresciuta man mano che tutto veniva privatizzato ed è ormai così diffusa nell’establishment della salute pubblica da compromettere la vita e il benessere di tutti noi. La capacità di ricatto dei soldi che collega tra di loro ricerca, università, pratica clinica ed editoria scientifica è tale da produrre una scienza spazzatura che non  ricerca più la salute delle persone, ma si adegua alle necessità del profitto: un vero e proprio sistema  integrato che ha dimostrato di funzionare benissimo con la creazione della pandemia. Per far un esempio concreto di ciò che voglio dire mi riferisco a un tipico caso di corruzione nella continua soppressione di studi che mostrano l’efficacia dell’ivermectina, un medicinale economico e da decenni nell’elenco dei farmaci essenziali stilato dall’Oms, la cui capacità di contrastare il covid è stata letteralmente censurata nel timore che ciò danneggiasse  le gigantesche campagne vaccinali e questo nonostante che molte ricerche ne attestassero gli effetti. Qui abbiamo fortunosamente uno scambio di lettere tra la dottoressa  Tess Lawrie, direttrice dell’Evidence-based Medicine Consultancy a Bath, e il dott. Andrew Hill, autore di un’analisi che mostrava i benefici dell’ivermectina. Per questo la  Lawrie propose a Hill partecipare come co-autore ad una revisione immediata di tutti gli studi su questo farmaco  pubblicati nella letteratura medica, che doveva essere condotta dall’autorevole  Cochrane Network proprio per tentare di introdurre questo farmaco nella cura. Ma nonostante nella sua stessa ricerca  avesse riscontrato che l’ivermectina era estremamente efficace, egli rifiutò l’incarico, sostenendo che le ricerche  contenevano una “bassa certezza” e che erano necessari più studi. Insomma un’improvvisa e inspiegabile inversione di marcia: quando la Lawrie  chiese a Hill di spiegare la vera ragione del cambiamento di opinione egli ammise di trovarsi in una “situazione difficile” perché gli sponsor del suo studio avevano fatto pressioni su di lui.

Chi erano questi sponsor? Hill è un virologo di Liverpool che funge da consulente di Bill Gates e della Clinton Foundation. Il suo sponsor nella ricerca sull’ivermectina era Unitaid, un’organizzazione di advocacy semi privata finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation  e da diversi paesi – Francia, Regno Unito, Norvegia, Brasile, Spagna, Repubblica di Corea e Cile – con il preciso scopo di fare pressioni sui governi dei Paesi più poveri, specie dell’Africa. affinché finanzino l’acquisto di medicinali da multinazionali farmaceutiche occidentali e lascino perdere i “generici” contenti gli stessi principi terapeutici, ma a costo molto più basso. Da notare che spesso proprio le multinazionali occidentali del farmaco comprano in Asia i principi  attivi per poi inserirli nella loro produzione. Insomma una tipica formula per consentire guadagni enormi dietro la formula dell’umanità pelosa. Ad ogni modo probabilmente non si aspettavano che Hill producesse un’analisi favorevole all’ivermectina e così quando se ne sono accorti hanno fatto di tutto per tappargli la bocca. Quattro giorni prima della pubblicazione dello studio di Hill, Unitaid ha donato 40 milioni di dollari all’Università di Liverpool purché isolasse Hill e gli facesse intendere di stare sbagliando strada. Una lezione che peraltro l’uomo ha immediatamente appreso: se vai contro le verità che vuole Big Pharma perdi tutto.

Questa vicenda è stata anche tema di un cortometraggio uscito una settimana fa, realizzato da Oracle film, nel quale compaiono come testimoni anche dottor Pierre Kory e del dottor Paul Marik che hanno lavorato a stretto contatto con il dottor Hill nello stesso lasso di tempo.  Insomma è lo spaccato di un sistema mafioso, ( e nei prossimi giorni ne mostrerò altri esempi) che non consente un’adeguata discussione scientifica visto  il sistema delle porte girevoli grazie alle quali non esistono più di fatto burocrazie sanitarie capaci di controllare le affermazioni delle multinazionali del farmaco.