Chissà perché non sono affatto sorpreso che la Fda americana abbia fatto sapere in via ufficiale che solo fra 55 anni verranno rilasciati tutti i documenti che riguardano l’approvazione del vaccino Pfizer. Anzi sono certo che avrebbe preferito non rivelare mai il contenuto di quelle carte se non fosse per una causa intentata dalla Public Health and Medical Professionals for Transparency, un’associazione di medici e scienziati di cui fa parte Harvey Risch, professore di epidemiologia presso la Yale School of Public Health, che adesso chiede la documentazione in forza del Freedom of Information Act . La cosa ha dell’incredibile perché non potendo negare in radice la disponibilità delle carte  la Food and drag administration vorrebbe rendere pubbliche  500 pagine al mese di una documentazione che ne conta quasi 330 mila. La ragione di questo rilascio a piccole dosi non è stata spiegata e comunque qualunque tentativo di chiarimento non terrebbe di fronte al fatto che la montagna di documenti è stata esaminata e prodotta in soli 108 giorni prima di dare l’approvazione al vaccino. Tuttavia il motivo di questa farsa è facilmente intuibile: si tratta di centellinare le informazioni per un tempo sufficiente  perché l’operazione vaccini si possa svolgere senza essere travolta da uno scandalo assieme alla Fda stessa, ma anche  un tempo sufficiente perché tutti i protagonisti di questa velenosa stagione, che siano, politici, ricercatori, medici, manager di Big Pharma o filantropi dei miei stivali passino  a miglior vita  ( nostra ) oppure siano già così anziani da non avere più nulla da perdere. Basta rilasciare per anni e anni la documentazione meno significativa e lasciare il marcio per la fine del secolo quando probabilmente non esisterà più la Fda e chissà forse nemmeno gli Stati Uniti.

Questa furbata è però in concreto un chiarissimo un atto di autoaccusa, una dimostrazione di malafede dal momento che non esiste alcuna ragione per tenere nascosti i motivi per l’approvazione di uno pseudo vaccino che il potere politico vuole imporre a tutti i costi con la forza di un abuso di potere. Anzi questa documentazione avrebbe dovuto essere resa pubblica sin dal principio invece di essere tenuta segreta come del resto tutti gli atti che concernono la narrazione pandemica, compresi i contratti di acquisto dei vaccini . Se si cerca di far trapelare il meno possibile vuol dire che c’è del marcio nell’approvazione di un vaccino sperimentale accompagnato da uno studio clinico pieno di ombre e di manipolazioni  come è emerso non soltanto analizzando seriamente lo studio clinico presentato da Pfizer, ma anche da testimonianze di persone che hanno preso parte allo studio e che hanno riferito di vere e proprie falsificazioni. E’ evidente che la Fda teme di poter essere trascinata nel fango per aver approvato qualcosa che mai e poi mai sarebbe stato accettato se fosse davvero un organo di controllo e non qualcosa di controllato a sua volta da Big Pharma.

Ciò che indigna a questo punto è che ci sia ancora chi fa finta di nulla, che si piega di fronte a questo evidente indizio di un dolo dell’operazione vaccinale e finge di non capire cosa si nasconda dietro la grottesca proposta di fornire una documentazione vitale in più di mezzo secolo: questa è davvero una malattia contro la quale non esiste vaccino, perché si tratta di anime morte.