Dopo la rivoluzione francese sarebbe abbastanza imbarazzante che i libri presentassero ancora dediche riverenti e riconoscenti al signore, al sovrano o alle autorità ecclesiastiche persino quando il contenuto dei volumi mina i fondamenti stessi del potere e della sua legittimità quasi a voler compensare il peccato di critica con una sorta di atto di personale sottomissione. Si, questo non si fa più perché si dà per scontato che il pensiero dovrebbe essere libero ( mentre non si pensa mai che invece la pubblicazione e la diffusione di tale pensiero non lo è affatto e dipende dall’articolazione del potere), ma l’attitudine cortigiana non è affatto scomparsa, si esprime solo con modalità diverse grazie alle quali l’intellettuale fa sapere di non essere disubbidiente anche se la ragione e l’intelligenza porterebbero a una visione della realtà radicalmente differente. Così accade che anche quei rari intellettuali dotati del coraggio minimo necessario ad opporsi alla follia dei passaporti vaccinali, come Cacciari ad esempio, si sentono tuttavia in dovere di dire che sono contro la bio dittatura, ma che comunque loro si sono vaccinati, anche se magari non è affatto vero.
Insomma è come voler smorzare la forza delle proprie posizioni sostenendo che esse sono solamente una petizione di principio, ma che poi loro personalmente non disubbidiscono alle imposizioni del potere ancorché esse siano illegittime. Non si accorgono che in un certo senso svalutano le loro stesse ragioni arrendendosi all’incoerenza e all’arbitrio., anzi considerando queste due caratteristiche negative come una sorta di razionalità subalterna: come e perché essi pensino che le loro parole possano contare quando si tirano fuori dopo aver le pronunciate è un mistero. Ma anche un antico mistero: per secoli ha regnato nella scolastica la dottrina della doppia verità secondo la quale se la ragione e la fede ( che allora era anche e soprattutto potere spirituale) non potevano conciliarsi allora si doveva alla fine preferire la fede, senza per questo rinnegare i risultati raggiunti con l’analisi filosofica e metafisica. Solo nel Rinascimento e in particolare a Padova e Bologna la doppia verità è stata intesa come la verità dentro due ambiti diversi che scorrono l’uno accanto all’altro senza toccarsi come le rotaie di un binario. E Padova è anche il luogo dove Cacciari si è laureato mostrandoci un esempio contemporaneo di doppia verità. Peraltro inutile visto che la disputa non si svolge su un piano intellettuale, ma semplicemente col personale di guardia alle stalle del potere dove ignoranza e totale malafede costituiscono la cifra essenziale.
Da un punto di vista comunicativo concedere qualsiasi appiglio non significa placare la canea, ma solo scatenare la loro volgarità di servi: non è gente con la quale è possibile qualsiasi conversazione semplicemente perché non ne solo all’altezza né morale né intellettuale. Sono li per “vendere” i vaccini e il vaccinismo senza saperne nulla come operatori di un call center in Romania che vende mozzarelle di vera bufala campana, vengono pagati per questo sia pure in maniere, strade e quantità molto diverse e per loro nessuna verità è più vera e più apprezzabile di questa. E solo quando non trovano cunicoli o crepe diventano perplessi, perché non comprendono questa condizione così lontana dalla loro. Oltretutto chiunque capirebbe che non si è certo più credibili se si criticano i passaporti vaccinali e poi si ostenta la vaccinazione: si fa solo la figura dei pupazzi che parlano per parlare
Nessun commento, solo il vivo apprezzamento sia per l’impegno che per lo stile ed il livello qualitativo raggiunto da questo sito. Niente urla, un ottimo italiano, argomentazioni ben motivate ed analisi acute. Continuate così.
Cacciari nel suo articolo del 28 Luglio, “Ecco perché dico no al green pass e alla logica del sorvegliare e punire”, quindi prima dell’articolo de Ilsimplicissimus, nel quale lodava il filosofo, già diceva che:
“Così io ho fatto e mi sono vaccinato, pur ignorando danni eventuali a lunga scadenza e pur sapendo che potevo comunque ammalarmi o contagiare altri non vaccinati (poiché mi risulta che così possa avvenire, o la Scienza lo nega?).”.
Quindi ero stato prudente non perché sospettavo cambiasse idea, ma perché mi rifacevo alla sua incongruenza già manifesta. Sappiamo che il filosofo non è nuovo a questo bipensiero (e con lui, in buona compagnia anche il marcello Veneziani e Massimo Fini: guerrieri comprati con un po’ di caramelle…): ricorda quando disse che la riforma costituzionale era una schifezza ma che votatava sì comunque? Ecco, per dire, altro che pensiero liquido, qui siamo all’evaporazione del gas.
…quanto all’ atteggiamento del Simplicissimus invece credo che sia cambiata una cosa: Cacciari – presumo – avrebbe ammesso di essersi vaccinato: come passare da credibile a ridicolo in 15 secondi. E se tu eri stato prudente in merito, onore a te.
Tranquillo, Gatto, non è cambiato nulla. Ci stanno pigliando ancora sonoramente per il culo, tutti. Su questo ci puoi scommettere casa.
“Così accade che anche quei rari intellettuali dotati del coraggio minimo necessario ad opporsi alla follia dei passaporti vaccinali, come Cacciari ad esempio, si sentono tuttavia in dovere di dire che sono contro la bio dittatura, ma che comunque loro si sono vaccinati, anche se magari non è affatto vero.
Insomma è come voler smorzare la forza delle proprie posizioni sostenendo che esse sono solamente una petizione di principio, ma che poi loro personalmente non disubbidiscono alle imposizioni del potere ancorché esse siano illegittime. “: bene.
Così Ilsimplicissimus in “Vaccini e vecchi tromboni” del 29 Luglio 2021: “…Stonano come insulsi tromboni e solo pochissimi – un’ ode a Cacciari – si rendono conto del pericolo che stiamo correndo e per questo vengono azzannati dai bandisti offesi per il cambiamento di spartito.”.
E così commentavo l’articolo:
“Prima Fini, poi Veneziani adesso Cacciari, boh… C’è una logica perversa che mi sfugge… Piano con le odi!”
Sempre in un altro articolo (30 Luglio 2021 “Disertare per vincere sulla menzogna”) Ilsimplicissimus scriveva:
“E così dovrebbero comportarsi tutti gli italiani che non vogliono vaccinarsi o che vaccinati o meno capiscono che il pass è l’anticamera del dispotismo proprio perché non risponde ad alcuna esigenza reale”
e io ribattevo:
“Il green-pass esiste perché esistono i preparati genici (non vaccini), i “vaccinati”, la menzogna pandemica, i test pcr che l’hanno consolidata, l’interesse a negare come efficaci cure semplici e economiche, la speculazione miliardaria delle case farmaceutiche che le hanno boicottate, e la paura che è stata scientemente sparsa a piene mani. Chi si adegua a una, o più di una, di queste mistificazioni è proporzionalmente responsabile del mantenimento dello staus quo, quindi, anche se riconosce in esso una declinazione del dispotismo, non è nella posizione di poterlo coerentemente combattere, ché tutto è inestricabilmente legato. I tre nomi illustri che citavo ieri (Cacciari, Veneziani e Fini) come rappresentativi, non si accorgono (non si accorgono?) che predicando bene, ma razzolando male, sì, la predica resta comunque buona, ma se non si dà il buon esempio conseguente, oltre a renderla inefficace, oltre a rendere la “resilienza” del cazzo, inconcludente, viene il sospetto che siano le solite valvolette di sfogo “pagate” dalla stessa “ditta” che ha ordito tutto questo palinsesto per tener sotto controllo la pressione degli “svalvolati” (no-vax, negazionisti, complottisti vari..), e che ci stiano pigliando sonoramente per il culo!”.
Allora domando: è cambiato qualcosa nel frattempo?