Anna Lombroso per il Simplicissimus
Secondo l’Ebraismo ortodosso, sono sette i nomi di Dio, che i fedeli devono evitare di nominare. Uno di quelli, almeno a leggere Buber o Aleichem, uno in particolare serve e evocare la divinità quando perde la pazienza, severo fino alla vendetta con i peccatori, tanto da ispirare leggi feroci come quella del taglione, da persuadere Abramo a sacrificare il figlio per guadagnarsi la sua fiducia, da imporre alle donne, figlie di Eva, il destino biologico di partorire con dolore.
Ogni tanto qualche ometto posseduto dal delirio di onnipotenza prende sul serio il cortigiano che gli dice: oggi in tv hai parlato come un dio, la escort che gli dice scopi da dio, e si lascia andare a dettare prescrizioni bibliche ad uso della solita marmaglia che si rifiuta di adorarlo come dovrebbe e merita l’applicazione di castighi educativi in aggiunta alla dieci piaghe che giustamente si accaniscono sulla plebe, risparmiando gli eletti.
Come non interpretare così l’ultima sortita di Matteo Renzi? che avrà aggiunto alla tradizione biblica anche gli insegnamenti coranici cari al nuovo rinascimento arabo e che spericolatamente e reiteratamente nel corso delle presentazioni del suo libro ripete i motivi che lo hanno spinto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza, prodotto della cattiva coscienza diseducativa di uno Stato che come il medico pietoso fa la piaga purulenta, come il padre distratto che regala la paghetta al ragazzino indolente che prende brutti voti e fa sega a scuola.
E difatti nel glorificare il servo sudore della fronte che bagna il solco ha avuto modo di illustrare il valore civico e morale dell’iniziativa: “in un mondo che va verso le nanotecnologie, in un mondo che investe sui Big Data, internet of things, artificial intelligence…..va detto ai ragazzi studiate, provate, mettetevi in gioco, poi se fallite vi diamo una mano ma rischiate“.
In perfetta coerenza con la pedagogia dell’austerità interpretata dalla lezione della Fornero indirizzata ai ragazzi choosy e pure ai Peter Pan sessantenni che vogliono andare in pensione, incarnata dai Giavazzi e Ichino con l’aiuto di qualche sindacalista, intenti da anni a ripristinare le regole del cottimo, a magnificare la bellezza dell’alternanza scuola-lavoro, a celebrare i meriti dei contratti anomali e della precarietà che promuove l’auspicata concorrenza sleale, ci regala le sue perle di saggezza, Bisogna contrastare certi messaggi deleteri: “non vi preoccupate tanto lo Stato vi dà un sussidio, o “state a casa e poi eventualmente fate un lavoretto in nero tanto non se ne accorge nessuno così rimpinguate lo stipendio“. “Io, proclama, voglio mandare a casa il reddito di cittadinanza perché voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire, rischiare, provare, correre, giocarsela, se non ce la fai ti diamo una mano, ma bisogna sudare ragazzi“. E conclude: “I nostri nonni hanno fatto l’Italia spaccandosi la schiena, non prendendo i sussidi dallo Stato“.
Sono tanti i miti crollati nel tempo, buon per lui.
Uno è certo quello del valore simbolico dell’esempio e infatti poco sappiamo dei suoi nonni, ma certo a guardare alle carriere e alle referenze degli ultimi esemplari della dinastia di Rignano non si reperiscono molte diagnosi di schiene spezzate dalla fatica, mentre se esiste un rischio è quello della galera, ipotetico peraltro per via della dichiarata immunità e impunità dei rappresentanti dell’oligarchia e dei loro cari come dimostrato da casi eccellenti, passati e recenti, e in virtù di leggi ad personam e ad familiam.
Un altro è quello dei buoni sentimenti che dovrebbero albergare in tutti i cuori e che invece sono obbligatoriamente in carico esclusivo ai ceti disagiati, ai poveracci, agli umiliati e ai sommersi, i quali, se si sottraggono, sono colpiti dall’anatema delle sardine, dalle raccolte di firme della Merlino, dall’ira funesta della Boldrini, dal risentimento sorpreso dei ministri in carica e degli ex a pari merito. Non basta loro lo sfruttamento, l’imposizione di regole e norme dalle quali sono dispensati, la derisione se rivendichiamo rispetto, la denigrazione se osiamo manifestare: vogliono nonostante ciò essere amati, compresi, guardati con ammirazione, imitati se si tratta di farci comprare i prodotti tarocchi che producono, propagandano, vendono o indossano, mentre è vietato agli inferiori emulare i loro vizi da sempre promossi a simpatiche inclinazioni caratteriali, a graziose attitudini che confermano l’appartenenza di questi individui superiori alla umana progenie.
Una volta la non violenza era appannaggio delle anime belle, pacifisti che manifestavano davanti all’ambasciata Usa di Via Veneto, gente che faceva picchetti a Aviano contro la militarizzazione del territorio da parte della Nato, ragazzi che protestavano per denunciare la corsa agli armamenti prima che uomini di governo dell’area progressista si facessero interpreti e esecutori della convinzione che servisse a favorire la pace. Poi si è deciso che anche la violenza più o meno bellicosa dovesse essere soggetta a gerarchie e graduatorie: peggio quella sessuale se perpetrata da immigrati, meglio quella aziendale che fa far pipì in bottiglia ai dipendenti, peggio quella anarchica contro lo scempio del territorio, meglio quella educatamente digitale di chi licenzia tramite email, feroce e da combattere con la repressione o investendoli con un camion quella dei lavoratori ingrati e pretenziosi, legittima quella di un premier che propone la selezione naturale per i soggetti parassitari e improduttivi e che minaccia morte per chi non si adatta a precetti sanitari.
Il fatto è che chi sta sopra ha preso sul serio la potenza dell’odio di classe e per battere la concorrenza di chi sta sotto se l’è preso in esclusiva, se lo compra con tutti gli strumenti che mettono a disposizione i quattrini, il sistema dei ricatti e delle intimidazioni a senso unico, la stampa assoggettata, lo spettacolo che trasforma le macellerie sociali in serie di Netflix, la paura che sottomette e ostacola il pensiero autonomo, l’umiliazione che a poco a poco sgranocchia via dignità e resistenza, la necessità incompatibile con la libertà. Ci hanno portato via tutto, ma sarà ora di smentire i negazionisti delle classi e di riprenderci la lotta e di essere risarciti dell’odio che riversano su di noi restituendolo con pari moneta.
“…ma ricordo bene che quando lo lessi non mi preoccupai troppo di correggere, come invece avrebbe fatto il nostro attuale e malaccorto correttore di bozze”:
ovvero, la prima gallina che canta ha fatto l’uovo! E quindi, eccomi qua… Già in passato, con il sig. Luigi De Gortes (Purr-Purr.?), scopritore di Vati, ho avuto dei problemi. Questa sua lanciata di sasso e relativo occultamento dell’arto che l’ha scagliato, mi stimola questa precisazione che vado a spiegare, sorvolando sul fatto che potrei anche non essere io il diretto interessato. Non si creda che nel fare lo zelante “bozzarolo”, non si abbia anche in vista il “ma ricordo bene che quando lo lessi non mi preoccupai troppo di correggere… capii il senso e sorrisi. Poi mi indignai, molto…”, chè, chi vuol far passare chi si accolla tale revisione del testo, come un indisponente e freddo maestro Manzi che non capisce un cazzo del contenuto, gioca sporchissimo. Nella fattispecie, se qualche rara volta mi sono permesso di farlo con la Sig.a Lombroso, è proprio per il motivo opposto a quello che vorrebbe far credere il nostro esimio “Purr. Purr”, motivo che si può sintetizzare in questo motto: “Se poni una questione di sostanza, senza dare troppa importanza alla forma, ti fottono nella sostanza e nella forma.”. Non è difficile capire, quindi, quale sia stato il movente che mi ha spinto, molto raramente a dire il vero, a intervenire sui di lei scritti: proprio per averli inequivocabilmente capiti e condivisi, si trattava di consigliare l’estensore di mettersi al riparo da pretestuosi e meschini giudizi sulla forma, da parte di quelli che, la Sig. Lombroso e relativi contenuti li vorrebbero vedere tutti sotto terra (metaforicamente si intende..). Non è forse questo il principale e ignobile giochetto dei detrattori della Lombroso: alzare cortine fumogene sui contenuti per neutralizzarli, parlando della forma inadeguata del testo? Prima di fare, caro Purr. Purr, quello che si è convenuto chiamare, a torto o a ragione, il “cicisbeo”, provi a immedesimarsi “democraticamente” (perché lei è sicuramente un democratico non a parole , vero?) anche nelle istanze di chi lei crede essere un inconcludente “bozzarolo”: le cose non sono mai come sembrano, men che mai, come sembrano a Purr. Purr!
PS: ah, tutto quanto fin qui detto vale anche per Ilsimplicissimus.
grazie, e grazie di non aver sottolineato come mi succeda di essere presa dall’irruenza e dalla collera a dispetto dell’ortografia: spesso la critica di qualche lettore si limita alla matita rossa e blu sui refusi. Pochi individui meritano la mia ripugnanza come le forosette governative che usano l’appartenenza di genere come medaglietta e motore per miserabili carriere. E infatti scrissi in quell’occasione – quella della gerarchia o graduatoria della gravitò dello stupro a seconda che l’autore sia un indigeno o un ospite sgradito, un post che mi procurò critiche a valanga dalle entusiaste sacerdotesse del pregiudizio favorevole che esonera le donne cretine da ogni responsabilità. Anna Lombroso
ecco, lo stupro è uno sfregio che devasta la camera buona di casa mentre dormono ancora i bimbi nella culla. che lo compia un extracomunitario è sconcio, se un missile da f35 è benedetto. questo non è piu’ un mondo, ma un inferno conclamato. il problema è l’etichetta dell’agente, non il delitto? con lo stesso piglio, la stessa gente, ha posto mani sulla giustizia, dandole una nuova forma, che sulle prime appare già disgustosa. premierà gli assassini, i mafiosi, i grandi crack bancari e magari le stragi di stato, a venire? altre pandemie, sempre piu’ selettive, al basso dei ceti sociali?davvero dio è così rincoglionito da poterlo permettere’ OPPURE, COME SEMPRE, è GIà MORTO DI CREPACUORE, ALLA SOLA VISIONE?possibile che gli organi sociali dotati di potere sian corrotti, commisti al punto da esser legati a doppio filo con il male?
dunque, sarebbe anche bello stare di nuovo seduti dalla parte delle vittime designate. si avverte con maggior pregnanza l’aria, persin il fetore da soluzione finale. non funziona più nulla, infatti. anche i rapporti interpersonali, son distrutti, ormai pari a quelli medievali. mi domando come una donna possa ancora rivolgere uno sguardo ad un maschio, visto che di uomini non ce ne sono più, eccetto qualche romantico, inconsolato epigono don chisciotte…
Buona sera,
quando sono arrivato a “peggio quello sessuale”, mi sono all’istante ricordato della mediocrità (e in un certo senso anche della violenza) di Debora Serracchiani, secondo la quale “uno stupro è più inaccettabile se compiuto da un profugo”. Non è così inconsueto, oggi, ascoltare o leggere simili spropositi, tuttavia distoglie quando è una donna, sedicente “di sinistra”, a proferirli. Serracchiani era (?) una “renziana della prima ora”, una “renziana di ferro”, e fra le più impudenti e banali, come sempre lo sono le persone stupide e volgari (Eos, ogni riferimento a…, etc…). Oggi fà la capogruppo per il PD, insieme con altri dentro il cavallo di Troia regalato da Renzi al partito democratico. Ma il punto non è questo. In quella circostanza provai forte indignazione. Forte indignazione provo oggi nella rievocazione. Forte indignazione provo oggi a scrivere e a leggere e ad ascoltare di “partito democratico”, di “sinistra” in Italia, di Renzi, etc. Forte indignazione e voltastomaco provo da sardo nel vedere il Partito Sardo d’Azione con la Lega a governare in Sardegna e in Parlamento, in Parlamento…, con tanto di didascalia “Partito Sardo d’Azione-Lega” (secondo lei, signora Lombroso, che ne pensa Emilio Lussu?) . Provo indignazione se penso a Christine Lagarde, a Paolo Bonolis, al tagliagole egiziano, alla d’Urso, alle 400 (quattrocento…) donne che ogni giorno muoiono per parto in Africa, agli stupidi testi delle canzoni di Sanremo, alla questione palestinese, a donne per caso come Michela Murgia, alle morti per fame e a quelle per troppo cibo, a Ferragni e Fedez, alla cinquantina o forse più conflitti armati in atto in questo momento nel mondo e quindi a questo tempo senza sedia e senza più baci negli occhi e così via sanguinando. Dice Dostoevskij che ognuno ha le colpe di tutti. E’ vero. Infatti abbiamo tutti una responsabilità per quanto accade. Compresa l’esistenza di uno come Renzi, che con 1 virgola % fà e disfa, fà cadere governi e finanche non si sa se ringraziarlo o cosa… Ecco l’idea che viene leggendo l’articolo della signora Lombroso: indignarsi e ancora indignarsi per quanto ci è stato fatto e per quanto ci stanno facendo. Al di là per un momento dall’omuncolo di turno: l’indignazione è un sentimento buono. E “ira e strida/in questo secolo di calce e fluoro, bava di aniline:” sono necessarie.
Ancora una cosa. La signora Lombroso accenna alle servitù militari. Ecco, in merito e senza lecca-lecca vorrei consigliare la lettura di suoi articoli apparsi qui circa tre anni fa (forse la redazione potrà aiutarci), quando mi imbattei ne “il simplicissimus” : gesti importanti ed essenziali. Sardegna, la serva militare per eccellenza, ma non solo. Le marce indietro del m5s sugli f35 (e su tanto altro); ricordo che coniò per loro un neologismo :”retromarcai” o “retromarciai”, qualcosa del genere; ma ricordo bene che quando lo lessi non mi preoccupai troppo di correggere, come invece avrebbe fatto il nostro attuale e malaccorto correttore di bozze: capii il senso e sorrisi. Poi mi indignai, molto…
Grazie, buona notte.
E conclude: “I nostri nonni hanno fatto l’Italia spaccandosi la schiena, non prendendo i sussidi dallo Stato“.
Se el can di Turin legge una cosa del genere, lo denuncia: ma come, la fabbrichetta del nonno è da un secolo che ci campa, coi sussidi…
Il Grande Timoniere osava dire che non bisogna odiare le persone ma il sitema di sfruttamento e di odio, come a dire il Capitalismo…la campagna contro l’odio di classe in questi ultimi decenni è stata condotta non certo con buoni sentimenti bensì con mostruose motivazioni…annientare l’odio di classe, favorire un clima di partecipazione sociale, magari anche critica all’operato della finanza che potrà essere a volte giudicata cinica ma è l’unica forza reale che muove il mondo…i conflitti devono essere risolti nel buon salotto della borghesia, magari assaggiando qualche buona madeleine…i cortei devono essere condotti educatamente…la critica non può mettere indiscussione il castello kafkiano in cui le nostre vite sono imprigionate…la critica non deve incitare alla ribellione, all’odio per la propria condizione, all’odio contro il potere del Leviatano…da qui credo- ma sarebbe necessaria una lunga trattazione- il crollo delle sinistre, il crollo del comunismo, il crollo dell’intelligenza di classe che comunque annovera ancora qualche adepto… che non ha dismesso il giusto odio
In questo link:
http://ilpedante.org/post/socialismo-dei-ricchi
si fa chiaro riferimento alla tassazione progressiva che si Dovrebbe attuare in luogo di quella regressiva attuale basata soprattutto su imposte indirette…
per dire ci siamo sciroppati per decenni le laudi di una moneta forte come l’euro che avrebbe impedito l’inflazione , quando ha solo causato stagflazione o deflazione salariale (!!), ma quando alcuni anni fa l’iva è stata aumentata dal 20 al 22%, Nessuno ha protestato… Nessuno si è accorto che l’iva va ad incidere sul prezzo finale ( incrementandolo…) pagato dal consumatore, spesso a reddito fisso, e cioè che Crea inflazione ??
Quell’inflazione di cui a chiacchiere si aveva tanta paura , così da cambiare addirittura la moneta nazionale con l’euro, che ci Avrebbe (!!) difeso dalla stessa ?
Ma allora l’inflazione è pericolosa solo quando c’è svalutazione monetaria, mentre quando c’è incremento dei prezzi tramite innalzamento dell’ iva , Non lo è ?
La deflazione salariale ( precarietà del lavoro…) , Non è una subdola forma di
inflazione su chi percepisce un reddito fisso ?
Frantoianni aveva fatto un proposta di tassazione progressiva per ridurre le tasse ai ceti medio bassi, ma qualche idiota destrorso magari anche leghista ha subito cominciato con al solfa-propaganda di matrice berlusconoide del tipo “vogliono mettere le mai nelle tasche degli italiani ( come se la maggioranza degli italiani avesse redditi-patrimoni superiori ai 500.000 euro… con questa destra fraudolenta ed avida questo paese Non avrà mai niente di buono…
https://www.fanpage.it/politica/patrimoniale-fratoianni-a-fanpage-it-proposta-di-buonsenso-non-e-una-rapina-a-mano-armata/
fin qui tutto bene, ben venga. mi preoccuperei se dio si credesse renzi…del resto, dio è morto anche lui.inoltre, nell’assurto in questione, cesserebbe il reato di blasfemia. lol. infine, quando è suggerito di far il pieno di terpeni nei boschi,s’intende altro.sembra il tipico buffone di corte delle corti rinascimentali, quasi il secondo gemello di benigni. un guitto da giostra paesana.
Ciao,
“Infine, quando è suggerito di far pieno di terpeni nei boschi, s’intende altro”. Sto scrivendo e ridendo. Una risata, come dire, barocca.
“lol” no, su…
Se ami gli animali, amerai anche le onomatopee.
Mi farai sapere.
Buone cose.
I sanitari, che tutto il mondo ci imita ??
https://comedonchisciotte.org/i-no-vax-si-meritano-di-essere-lasciati-morire-per-strada-laadi-denuncia/