Un vero e proprio bollettino di guerra sul quale tuttavia c’è la congiura del silenzio: al 2 luglio i morti dopo vaccino segnalati al Vaers che raccoglie i dati, sono stati 9048 di cui il 22% si è verificato entro 48 ore dalla vaccinazione, il 15% entro 24 ore e il 37% si è verificato in persone che si sono ammalate entro 48 ore dalla vaccinazione, ma il cui decesso si è verificato nei giorni successivi. La cosa allarmante è che secondo i dati forniti dal  Vaccine Adverse Event Reporting System nell’ultima settimana a cui si riferisce la rilevazione i decessi sono aumentati di uno scioccante 2083 morti di gran lunga il più alto aumento settimanale fino ad oggi. E’ un numero che non si riesce a spiegare se non con un ritardo nell’immatricolazione di casi precedenti ( e questo magari già appare come sospetto) oppure con una maggiore disponibilità a segnalare i casi avversi. Ad ogni modo ad oggi a parte questi decessi sono stati segnalati  985 aborti spontanei post-vaccinazione, più di 3324 infarti, circa 7.500 disabilità, quasi 20.000 gravi reazioni allergiche, 2200 casi di miocardite  di cui circa 1000 in persone di età inferiore ai 25 anni, 2226 casi di trombocitopenia.

Per ciò che concerne i dati per la settimana per i giovani dai 12 ai 17 anni, il gruppo vaccinale aggiunto più di recente, mostrano:13.385 eventi avversi totali, di cui 801 classificati come gravi e 14 decessi, 1934 segnalazioni di anafilassi, con il 98,7% dei casi attribuiti al vaccino di Pfizer, l’1,1% a Moderna e lo 0,2% (o quattro casi) a Johnson & Johnson. Inoltre vi sono 347 segnalazioni di miocardite e pericardite di cui 343 attribuite al vaccino di Pfizer e 57 segnalazioni di disturbi emorragici.

Ora qualcuno potrò obiettare che si tratta di cifre relativamente piccole se messe a confronto con i 329 milioni di dosi distribuite tra prima e seconda iniezione, ma non è affatto così, basti pensare che a partire dal 1990, l’anno in cui ci sono state più morti a seguito di vaccinazioni di qualche tipo sono stati registrati “appena” 365 decessi, quindi che ci sia qualcosa che non funziona con questi vaccini c’è di sicuro avendo una mortalità enormemente superiore. . Ma poi c’è anche il fatto che qui parliamo di segnalazioni e quindi di un numero piuttosto basso rispetto ai numeri reali tanto più che ai medici viene vivamente raccomandato di segnalare il meno possibile i casi avversi ( e questo ovviamente non solo in Usa). Una recente analisi dei ricercatori della Queen Mary University di Londra ha rilevato il numero reale di decessi correlati al vaccino potrebbe già essere significativamente più alto, possibilmente nell’intervallo da 15.000 a 50.000 decessi nei soli Stati Uniti. Inoltre c’è ancora un tasso di mortalità globale inspiegabile in tutti i gruppi di età statunitensi sotto i 75 anni, con la mortalità complessiva nei gruppi di età sotto i 45 anni che raggiunge un livello record dall’inizio della campagna di vaccinazione. Nelle persone sopra i 75 anni, la possibile mortalità correlata alla vaccinazione può essere mascherata da un eccesso di mortalità negativo dopo l’ondata invernale”. Il tutto per vaccinazioni che appaiono per lo più inutili a fermare i contagi che peraltro , visto che sono al 9o per cento asintomatici potrebbero portare a una ver immunità di gregge, con una salda immunità e senza pasticci genetici che potrebbero avere risvolti drammatici.  Tutte cose che il declino cognitivo da paura rende arduo da far comprendere e che a questo punto diventa il vero problema politico e antropologico dell’occidente.  

Insomma è probabile che solo fra qualche anno, ammesso di esserci liberati di questa cupola di mistificazioni, si riuscirà davvero a comprendere qual è l’entità della strage che si sta producendo per arginare quella che di fatto appare come un’influenza. Ammesso che il totale declino cognitivo che alcune persone dimostrano