Mezzo secolo fa, proprio nei giorni di fine giugno del 1971 il New York Times cominciò a pubblicare i Pentagon papers, ovvero i documenti segreti sulla guerra del Vietnam, che rivelavano le stragi di massa perpetrati dalle truppe americane e che portarono sostanzialmente alla fine della guerra. Per renderli pubblici ci fu una durissima battaglia legale perché il presidente Nixon non voleva assolutamente la loro diffusione nonostante la documentazione messa insieme originariamente per volontà del segretario alla difesa Robert McNamara con l’intenzione di passarla a Robert Kennedy, si riferisse a fatti avvenuti sotto le precedenti amministrazioni. La cosa che svelavano i Pentagon papers era che la guerra, iniziata per sottrarre il Vietnam all’influenza cinese deprecata da Washington in quanto comunista, ma ache temuta dopo le inaspettate batoste prese dai marines in Corea, era proseguita in sostanza al solo scopo di evitare una sconfitta militare umiliante: per questo furono sacrificate molti milioni di vite sia direttamente che indirettamente. In realtà si trattò di un impresa giornalistica assai più importante del successivo Watergate, ma che si è cercato di nascondere il più possibile negli anni successivi.
Ma non è di questo che mi preme parlare quanto della sentenza con cui la Corte suprema Usa permise la pubblicazione e in particolare il parere del giudice Hugo Black che affermò la prevalenza assoluta della libertà di stampa su qualsiasi altro interesse: «Soltanto una stampa libera e senza limitazioni può svelare efficacemente l’inganno nel governo. E di primaria importanza tra le responsabilità di una stampa libera è il dovere di impedire a qualsiasi parte del governo di ingannare le persone e di inviarle all’estero in terre lontane, a morire di febbri straniere e sotto le bombe ed il tiro nemico». A sentirle oggi questa cose fanno venire i brividi visto che l’unica vicenda simile è stata quella di Wikileaks che sappiamo come è finita e che ha visto la stampa “libera” fare combutta col governo, cosa che già denunciava la mutazione intervenuta nel frattempo . Dopo i Pentagon Papers di fatto la libertà di stampa non è mai più stata esercitata in modo così ampio e da qualche anno non è più esercitata affatto, anzi assistiamo al fenomeno esattamente contrario, ossia all’arruolamento di tutta l’informazione dalla parte del potere. Man mano infatti che la ricchezza e le risorse sono finite in poche mani ridisegnando la mappa della governance in un ibrido tra istituzioni e poteri privati ormai distantissimo dalla democrazia , la stampa, le televisioni e poi la rete sono finite sotto la proprietà di quelli stessi personaggi si cui dovrebbero “controllare” le mosse.
Il fatto è che in tutto l’occidente la libertà di informazione, che è la colonna portante principale della democrazia, deriva unicamente dalla libertà di parola concessa ai singoli ed è dunque per così dire un diritto derivato senza esplicite tutele per un suo effettivo esercizio, esposto a qualsiasi pericolo: così quando il potere ha finito per coincidere con la proprietà delle testate o delle emittenti si è chiuso il cortocircuito e per anni siamo stati costretti a subire le parole d’ordine e le frasi fatte dei ricchi, sul debito, sull’essere vissuti al di sopra dei propri mezzi, sull’ utilità dei licenziamenti per i lavoro, sull’ineffabile bontà del precariato, sull’orrore del debito, sull’esportazione della democrazia a suon di bombe, esposti al terrorismo sul terrorismo, spesso solo presunto, e via andare di stupidaggini. E ora siamo presi per la gola da una mistificazione sanitaria delle più assurde che basterebbe niente per decostruire e dipingere nella sua evidenza di balla planetaria, ma invece tutta l’informazione non è tesa a fare altro che a demonizzare il brandelli di verità attribuendoli ad un’estrema destra di fantasia, non quella reale che il potere da cui dipendono ha instaurato in molti Paesi, ma una semplicemente nominale per deplorare ed esorcizzare qualcosa senza dover dare spiegazioni che non si è in grado di dare. In cinquant’anni si è passati dalla battaglia per la pubblicazione dei Pentagon papers, al silenzio imbarazzato e complice sul caso Assange all’odioso chiacchiericcio di bricconi passacarte. La libertà di stampa è qualcosa di delicato, come quegli organismi che vengono immessi in un ambiente per controllarne l’inquinamento: non possiamo che constatare di essere in un mare di merda.
I diritti, tra i quali la libertà di stampa, non si ottengono mai per gentile concessione del potere o perchè sono scritti su qualche pezzo di carta, tipo le Costituzioni, ma sono il risultato dei rapporti di forza tra classi o gruppi di individui. I fatti ai quali si riferisce ilSimplicissimus risalgono a quando nel mondo si fronteggiavano ideologie antitetiche come capitalismo e socialismo/comunismo che avevano negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica i propri riferimenti. Caduto uno dei due e denigrato l’altro con l’azione della propaganda tipica dei vincitori il pensiero è diventato unico e con esso il pluralismo della stampa è andato a farsi benedire, tanto che agli Stati Uniti ed ai loro lacchè è stato possibile ad esempio parcheggiarsi in Afghanistan per vent’anni senza che a nessuno importasse una cippa.
Oggi di fronte alla tracotanza imperiale abbiamo solo alcuni paesi che cercano di difendere la propria indipendenza e persone animate da senso di giustizia che si oppongono alla prepotenza ed alle menzogne costruite per mantenerla. Ma nè gli uni nè gli altri sono ancora stati capaci di costituirsi in un’ideologia che possa mettere in discussione quella dominante. E finchè questo non succederà la situazione resterà quella attuale.
Ad eseguire la quarantena agli hooligans inglesi si potrebbero mandare Bassetti, Burioni, Crisanti e tutto il CTS itaGliano :
https://www.ilgiorno.it/cronaca/green-pass-europa-variante-delta-tifosi-inglesi-1.6540476
Si può leggere (!!) :
https://comedonchisciotte.org/il-tribunale-di-pisa-dichiara-lillegittimita-dello-stato-di-emergenza-sanitaria/
siamo prigionieri dell’orco ed i suoi figliuoli e vorremmo dettar loro legge, come suggerisce fabrice.ove le vergini smaniano arcore, vorremmo porle al monastero di orta san giulio. ove i maschietti sognano le notti di canterbury, vorremmo porli in miniera nel sulcis a guidare la rinascita italiana. noi vorremmo volare virgin e siamo ancora alle cambiali per la bianchina di fantozzi.siamo un accampamento di zingari diseredati e senza speranza, nella baracca 1 del blocco europa, allo staffile e mattarello a dissuasione sulle vie di fuga. si esce solo morti ormai, senza green pass. ironia dell’euro, dove si sarebbe stati come a giochi senza frontiere. rido, amaramente, sapendo che i deportati non si avvedono dei reticolati attorno a loro ed il camino fumante. è bello morire consapevoli: si riesce a far sorridere i bimbi, qui a theresienstadt…
C’è però un piccolo particolare che sfugge, si fa per dire…., per la guerra in Vietnam partivano in gran parte i militari di leva, con tutte le conseguenze negative per le elites guerrafondaie americane, con l’abolizione della leva obbligatoria le elites guerrafondaie americane hanno poi fatto tombola, ma che strane coincidenze….!!
Soluzione?
Per controllare come si deve i politicanti e governanti basterebbe un semplice ed efficace principio costituzionale da inserire e da fare rispettare rigorosamente del tipo:
” Ogni politico italiano e ogni governante italiano deve fornire ogni anni prove pratiche di quanto ha sostenuto e sostiene politicamente, altrimenti la prima volta dovrà pagare una pesante sanzione pecuniaria pari al suo reddito annuale lordo da politico o governante, a seconda dei casi, la seconda volta sarà direttamente estromesso a vita dalla vita pubblica”
1A. Esempio pratico, Monti e Draghi hanno tessuto da sempre le lodi dei mercati finanziari ma risulta invece che hanno una buona porzione del loro patrimonio personale investito in immobiili:
https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2011/11/17/36411-mario-monti-ama-linvestimento-immobiliare
https://www.notizie.it/politica/2021/02/03/mario-draghi-stipendio-patrimonio/
applicando invece un importante principio costituzionale del genere, non lo potrebbero mai fare, e quindi gran parte del loro patrimonio dovrebbe essere investito in un mix di prodotti di risparmio gestito ( fondi comuni, fondi pensione, polizze assicurative index linked, ecc.. ) che le banche, che loro hanno tanto favorito e difeso, sbolognano alla clientela retail ( comuni risparmiatori ) e in cui il banco vince sempre!!
1B. Altro esempio pratico, sei un politico immigrazionista piddiota che vuoi sempre più immigrati, e allora ti vendi obbligatoriamente subito la casa che hai nel quartiere radical chic al centro storico e te ne compri una in un quartiere multietnico e ci vivi per tutto il mandato parlamentare.
1C. Altro esempio pratico, sei un politico piddiota o politico fake sovranista a cui piace tanto il mercato del lavoro flessibile e precario e allora quando i tuoi figli dovranno cercare lavoro e i tuoi parenti diretti ( fratelli, sorelle e figli loro ) pure, lo faranno obbligatoriamente in modo anonimo tramite invio dei loro CV ad aziende private, agenzia interinali, ecc….
1D. Altro esempio pratico, sei un politico piddiota o politico fake sovranista a cui piacciano tanto le missioni militari italiane all’estero, e allora i tuoi figli ( da quelli in età militare e fino al 45 esimo anno d’età ) dovranno essere in prima linea in qualsiasi mansione, anche solo montare e smontare tende militari, come lavapiatti, tuttofare,ecc…
E soprattutto, obbligatorietà di usare sempre e solo servizi pubblici per le cure sanitarie mettendosi in fila come un comune cittadino ( il modo per farglielo fare come si vede si trova), viaggi in treno solo seconda classe, viaggi in aereo solo economy class, figli iscritti obbligatoriamente alla scuola pubblica e università pubblica, ecc….
Insomma, si guida con l’esempio pratico, altrimenti si fanno solo chiacchiere inutili e di politicanti chiacchieroni inconcludenti e paraculi l’Italia non se ne può più permettere, that’s it!!
2. Cordiali saluti e buona giornata.
Fabrice
oggi comprendo di essere un digestore anaerobico ed aver svolto un lavoro socialmente utile. ed io che mi lagnavo dell’asfissiante tran tran! oggi conscio di aver trattato nobile materia organica, fluita da corpi decomposti veicolando tossine che sparse nelle pubbliche piazze, avrebbero contagiato menti popolate da grilli, fantasie oniriche di satrapi d’hardcore, fumisterie d’oppio verde padano, ganja nera romana, voglie perverse di meloni avariati sfuggiti alla gola del conte morto di fame della emme…
L’arruolamento di tutta l’informazione dalla parte del potere. Man mano infatti che la ricchezza e le risorse sono finite in poche mani ridisegnando la mappa della governance in un ibrido tra istituzioni e poteri privati ormai distantissimo dalla democrazia , la stampa, le televisioni e poi la rete sono finite sotto la proprietà di quelli stessi personaggi si cui dovrebbero “controllare” le mosse.
Il fatto è che in tutto l’occidente la libertà di informazione, che è la colonna portante principale della democrazia, deriva unicamente dalla libertà di parola concessa ai singoli ed è dunque per così dire un diritto derivato senza esplicite tutele per un suo effettivo esercizio, esposto a qualsiasi pericolo: così quando il potere ha finito per coincidere con la proprietà delle testate o delle emittenti si è chiuso il cortocircuito e per anni siamo stati costretti a subire le parole d’ordine e le frasi fatte dei ricchi, sul debito, sull’essere vissuti al di sopra dei propri mezzi, sull’ utilità dei licenziamenti per i lavoro, sull’ineffabile bontà del precariato, sull’orrore del debito, sull’esportazione della democrazia a suon di bombe, esposti al terrorismo sul terrorismo, spesso solo presunto, e via andare di stupidaggini.