C’è un’Italia allo sfascio sempre più inerme di fronte a qualsiasi evento naturale e atmosferico, che frana non appena piove un po’, che viene sommersa dai suoi fiumi per incuria o per cure sbagliate, che si paralizza per un po’ di neve, quella che rivela di che pasta siano le grandi di opere costate miliardi: inutili o concepite non per risolvere i problemi, ma per distribuire soldi e potere come il Mose, di cui solo ora si manifestano le carenze progettuali mille volte inutilmente denunciate. E c’è un’Italia allo sbando, governata da mentecatti che uniscono la loro totale incapacità e inesistenza etica alla capacità di svendersi, vuoi all’Europa con il Mes, vuoi a una costellazione di poteri economici, finanziari e ora persino sanitari. Eppure questo governo ha avuto il coraggio  di presentarsi come salvatore della patria, di far proclamare dai media di essere un modello a livello mondiale e quel che è peggio di essere acclamato stato acclamato come tale da una moltitudine di sciocchi che cantavano dai balconi come i pazzi delle barzellette.

Non ho mai riportato il confronto dei decessi attribuiti al covid fra i vari Paesi perché essi sono profondamente alterati dal cambio improvviso e ingiustificato delle protocolli e delle regole riguardanti le dichiarazioni di morte in maniera da creare la pandemia, arruolandovi pure tutte le influenze e le malattie del sistema respiratorio, comprese quelle che intervengono negli stadi terminali in modo da gonfiare a dismisura i numeri. Tuttavia un amico di rete mi spinge a farlo proprio per mostrare che i sacrifici fatti dagli italiani, le misure bizzarre e grottesche che si sono susseguite, le limitazioni anticostituzionali alla libertà e la distruzione di interi settori economici, hanno prodotto un  numero di decessi nominali molto più ampio che in altri Paesi i quali hanno adottato misure assai meno stringenti o addirittura nessuna misura. Abbiamo avuto 93 decessi ogni 100.000 abitanti contro gli 0,5 della Cina, i 10 dell’India, i 21 della Germania, i 24 della Grecia, i 57 della svizzera i 60 di Bulgaria e Romania, i 67 della Svezia, gli 81 della Francia e gli 92 di Usa e Brasile. Insomma abbiamo fatto peggio di tutti e ad ogni nuova segregazione viene detto che essa è necessaria per risolvere il problema che invece si ripropone sempre e di nuovo: infatti nessun testo di epidemiologia avalla questo tipo di misure che non servono affatto a impedire il diffondersi del virus, con buona pace dei clamorosi incompetenti del Cts, ma semmai a rallentarlo in modo da non pesare troppo su un sistema sanitario depredato delle risorse minime essenziali per ubbidire all’Europa e ai suoi diktat di bilancio ( questo nessuno lo ha ricordato quando si esaltava il Recovery fund e i suoi falsi aiuti a fondo perduto). In realtà l’ospedalizzazione è stato un risvolto drammatico narrativo perseguito globalmente in maniera demenziale e criminale, anche vietando farmaci efficaci di uso comune, sebbene sia evidente che il Covid che per il 95% dei casi è asintomatico, si affronta elettivamente con cure domiciliari, esattamente come la comune influenza e solo in caso di età avanzata e/o di altre gravi patologie concomitanti può prevedere un ricovero.

I dati sui decessi costituivano un dilemma perché non potevano essere nascosti dai media che proprio su quelli erano chiamati a costruire la sindrome da pandemia, ma d’altra parte non si poteva nemmeno sputtanare il governo così corrivo nel partecipare alla narrazione pestifera e il ministro Speranza che si era persino spinto a presentare un libro sul “modello Italia” sbandierato ai quattro venti, ma poi non arrivato in libreria per conclamata scemenza: così abbiamo assistito a uno squallido e demenziale balletto di capre mediatiche le quali cercavano giustificazioni assurde, ma in ogni caso bugiarde sul caso italiano che si presentava sì come un modello, ma negativo. Si è detto che in Italia era così perché la percentuale di anziani era superiore, ma in realtà la Germania su questo ci batte, avendo una popolazione ancora più anziana, ma con quasi un quinto dei morti in meno e ancora più “anziano” è il Giappone che ha avuto 2 morti per 100 mila abitanti.  Ma forse la balla clamorosa è stata detta sulla Svezia che non ha fatto segregazioni: i morti erano di meno  – si diceva -perché il Paese è scarsamente popolato e dunque la minore densità lo ha salvato. Robaccia: perché è vero che la Svezia è notevolmente più grande dell’Italia e ha solo 10 milioni di abitanti, ma è anche vero che vastissime aree sono praticamente disabitate e che il 90 per cento della popolazione si concentra nelle città dando perciò luogo a una concentrazione della popolazione che è persino superiore alla nostra.

Eppure c’è ancora chi crede in questa balla del modello italiano che ora si appresta a vaccinare mentre non tornano i conti sui fondi che sembrano eccessivi rispetto alle necessità anche in caso di vaccinazione totale, un modello che pare quello del Paese più stupido al mondo: in questi giorni di disastri e chiusure draconiane mostra tutte le sue piaghe, ma che invece di cominciare a saldare i conti, accetta di tutto, persino il licenziamento per chi non volesse vaccinarsi come se non esistesse una Costituzione e con un piccolo squallido ducetto che mostra di aver assimilato tutta l’ipocrisia della sacrestia e dei suoi afrori. Che ora vuole essere lui Sua Eminenza il Cardinale.