La domanda è semplice: che palle ci stanno raccontando? La notizia che Astra Zeneca una delle capo fila  nella produzione del vaccino anti covid  avrebbe sospeso i test a fronte di un solo caso avverso su migliaia, sa di imbroglio lontano un miglio: non avrebbe molto senso in termini statistici visto che gli effetti collaterali nei farmaci normalmente coinvolgono più 10 per cento del campione, nessun test farmacologico è così severo da tenere conto dello 0,01 per mille come sarebbe se davvero il campione usato dall’azienda fosse di 40 mila persone A meno che non si tenti di nascondere  dietro un singolo “incidente” qualcosa di molto più grosso, per esempio effetti collaterali diffusi e frequenti oppure il non funzionamento del vaccino, come del resto ci si potrebbe aspettare: è mezzo secolo che si tenta di fare vaccini contro i virus a Rna senza realmente riuscirci a causa della loro variabilità. Davvero incredibile che in pochi mesi ci si riesca col coronavirus.  La cosa appare ancora più sospetta per l’intervento in forze dei pompieri, ossia di esperti che pur non sapendo nulla di specifico su ciò che è successo tranquillizzano e minimizzano. Uno di questi ha anche avuto la faccia tosta di dire che la scienza ha i suoi tempi e che i profitti non contano. Ma che schifo.

Naturalmente non so cosa stia davvero accadendo vista la totale assenza di particolari e di cifre, ma tenendo conto che una sospensione dei test potrebbe costare carissimo agli azionisti dell’ Astra Zeneca,  che deve confrontarsi con un’accanita concorrenza, si potrebbe pensare a qualche ipotesi più sensata rispetto a quella ufficiale: la prima, già accennata, è che siano sorte difficoltà inaspettate e certamente più preoccupanti rispetto a un singolo caso su migliaia. Sempre che ovviamente i numeri siano davvero così ampi.  Chissà magari la scoperta di indesiderati effetti crociati con altri virus, tipo quelli dell’influenza. Oppure potrebbe trattarsi di un astuta tecnica commerciale e geopolitica: dal momento che i vaccini saranno molti e alcuni già in campo come quello russo, mettiamo in piedi un caso che testimoni della nostra estrema scrupolosità, salvo poi far rientrare tutto, così da avere almeno un vantaggio psicologico. Visto poi che Astra Zeneca fa parte del cerchio magico della Fondazione Gates si potrebbe anche pensare che questa vicenda serva allo scopo più generale di rassicurare sulla serietà di una ricerca che pare volta piuttosto a sfornare pseudo soluzioni senza adeguata sperimentazione. L’uomo della strada difficilmente potrebbe rendersi conto che lo stop ai test non attesta di per sé il dovuto senso di responsabilità visto che i vaccini hanno bisogno comunque di anni di sperimentazione. La verità è che bisognerebbe avere per prima cosa un vaccino contro le balle.