Anna Lombroso per il Simplicissimus
Era diventato un’icona il compagni Greganti che parla no, pronto a farsi la galera perché era per il Partito e in suo nome e glorificazione che era entrato in quella rete di intrallazzi, pastette, voti di scambio, favori, tangenti per opere che mai sarebbero state realizzate, per opportuni silenzi assensi, per illecire e spericolate licenze. Un eroe moderno insomma, mica come i Dc mica come i socialisti, che lui da quel losco sottobosco non si era fatto contagiare : nemmeno un granello di quella tossica polverina d’oro era rimasto attaccato alle sue dita che avevano conosciuto il lavoro da operaio. Eh certo, l’aveva fatto, e con orgoglio, per il partito!
Chissà per che partito ha continuato poi a farlo, passando per pds, lingotti, organismi liquidi, a margine dei quali aveva ritrovato antichi soci o competitor d’affari, le stesse facce che di tanto in tanto uscivano dall’ombra o da sonni massonici, per sfiorarsi in interminabili corridoi ministeriali, in impervie torri di cristallo di grandi imprese nelle cui vetrate si specchia la dinamica e globale modernità del business. Per incontrarsi poi e trarre le conclusioni in un discreto e insospettabile circolo culturale intitolato paradossalmente a Tommaso Moro. E forse per sottolineare le sua estraneità l’ineccepibile Renzi ha comunicato la definitiva abiura dell’Utopia per planare nelle geografie più rassicuranti del realistico e pragmatico ottimismo.
C’era poco da essere malevolmente sospettosi, se in piena crisi, quando gli slogan dell’avvicendarsi dei governi vertessero sui temi cari dello snellimento, della semplificazione, della rimozione di lacci e laccioli in modo che si possa esprimere festosamente la libera iniziativa,
In barba all’allarme sulle contiguita’ inquietanti tra pubblica amministrazione, politica e economia informale, cosi informale da comprendere l’esplicits criminalità, si e’ deciso di rilanciare la Milano da bere…. e da mangiare… facendone il teatro di un costoso e futile Grande Evento, abnorme come le Grandi Opere e altrettanto pesante, probabile motore come si sta confermando di Grandi Imbrogli e Grandi Mazzette. E d’altra parte, proprio come per le Grande Emergenze, anche per l’Expo’, giustamente dedicata a alimentazione quindi anche ai Grandi Appetiti, era stata da subito instaurata una straordinaria condizione di sospensione della normalità, benché la corruzione ormai faccia parte con tutti gli onori degli usi quotidiani del Paese, di licenza da regole e procedure in favore di regimi straordinari ed eccezionali, grazie anche alla nomina di un commissario straordinariamente distratto, ancorché designato proprio per vigilare sulle operazioni, transazioni, appalti e incarichi all’ombra dell’evento epocale.
Modestamente l’avevo ricordato da subito: le grandi esposizioni portano una sfiga maledetta: spettacolari macchine di propaganda sembrano condannate ad anticipare lugubremente, tramite la celebrazione spettacolare delle magnifiche sorti e progressive dello sviluppo e della modernita’, l’antico ripetersi di sanguinari massacri, il rito arcaico di brutali macellerie e cruente sopraffazioni.
Nutrire il pianeta… e’ il motto dell’Expo’. Intanto hanno cominciato a alimentarsi tra loro, si e’ visto. Mentre e’ improbabile che abbiano nutrito le nostre illusioni e la fama all’estero di un’Italia ridotta alla fame da incompetenza, inadeguatezza, servilismo a cupole locali e estere, corruzione e criminalità, proposta in un teatro di cartapesta grazie alla riaffermazione dello stereotipo della nazione di poeti, navigatori, artisti, creativi, lavoratori. Mentre il lavoro e’ definitivamente umiliato, la creatività punita, l’arte oltraggiata, gli opifici operosi trasferiti altrove, il paesaggio ferito da incuria e abusi.
Da noi l’autocritica e’ poco frequentata: ma forse darebbe più lustro e restituirebbe più onore all’Italia, sospendere la kermesse, dimostrare una sobrietà fino a oggi esibita solo tramite loden elegantemente lisi, dismettere arroganza da bulli di paese e scegliere il risparmio al posto dei tagli, gli investimenti al posto dei caccia, la politica al posto della propaganda.
Vincenzo (9 maggio 2014 at 22:26)
“siamo il paese più corrotto del mondo”
No, la corruzione non è solo in Italia, c’è ovunque, Germania compresa.
La manfrina della corruzione ha come obiettivo la privatizzazione di tutti i servizi pubblici ineludibili come acqua, telecomunicazioni, energia, sanità, assistenza sociale, carceri, anagrafi, protezione, ecc.
In gergo tecnico si chiama captive demand, ovvero profitti garantiti a tavolino per i privati, indipendentemente dagli andamenti di mercato e come si è già visto con le Telecom e altre utenze, questi fingeranno di farsi concorrenza mentre concorderanno ‘cartelli’ fra di loro per il rialzo continuo delle tariffe.
Lavoro sottopagato per masse sempre crescenti di lavoratori europei, liberalizzazioni e privatizzazioni selvagge, speculazione finanziaria: quello che si vuole fare è creare ‘sacche di Cina’ in Europa e questo è già sotto gli occhi di tutti
Con l’euro, la Ue ha centrato il suo obbiettivo finendo in dieci anni per impoverire ed indebolire il consumatore medio e per arricchire gli speculatori finanziari.
In parole povere, tutto avrà un prezzo, e solo chi potrà permettersi di pagarlo accederà ai servizi.
Gli altri si arrangiano.
leggete:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=70774
IL PIFFERAIO
Suona il suo piffero e come per incanto i ratti della politica rispondono.
Le ultime cartucce che sono rimaste ai ratti ? Votare al più presto
Una legge sul Presidenzialismo che permetterà a tutta la casta politica e
al Pifferaio di risorgere a nuova vita.
E con l’aiuto della sinistra il Pifferaio diventerà il nuovo Duce.
Assicurando cosi il proseguo dei loro intrallazzi
Come diceva Bartali glie tutto sbagliato
Glie tutto da rifare.
Mi viene da dire che Ginettaccio a modo suo è stato profeta. Dopo la Guerra
Là maggioranza del Popolo presa coscienza si è ribellata allo sfruttamento
Dopo lotte sindacali e sacrifici il Popolo di allora Per lo più composto dà semi analfabeti e riuscito a risollevare L’ITALIA dalle rovine di una Guerra voluta dal regime fascista.
Col sacrificio abbiamo conquistato il diritto allo studio per le nuove Generazioni
Annullando in parte l’analfabetismo il risultato?
e evidente il troppo studio ha mandato il cervello delle generazioni nate nel primo dopo guerra in tilt
Favorendo cosi gli sfruttatori che vi stanno riportando al Medio Evo
Spero che gli sconci di questi ultimi giorni aprano il cervello dei beoti.
Ricordo che la classe dominante di allora usava dire a noi semi analfabeti di allora (Beata ignoranza)
Oggi io mi sentirei di dire a voi giovani istruiti Beata Ottusità VITTORIO
L’ha ribloggato su e ha commentato:
che siamo il paese più corrotto del mondo e tutti giorni abbiamo la conferma che questo cancro perdura siamo all’inizio della metastasi non c’è più niente da fare, se l?organismo non sviluppa anticorpi