Voi non lo sapete, ma magari, avete firmato l’appello perché D’Alema sia ricandidato, nonostante i cinque lustri passati in Parlamento Si è scoperto infatti che il documento di appoggio alla persistenza del conte Max è firmato anche da persone che mai si sarebbero sognate di aderire a un simile invito. La tecnica pare essere quella del peggiore spam: ti mandano una mail per chiedere se vuoi aderire, ma se ne fregano totalmente di aspettare una risposta e ti inseriscono d’ufficio.
Il povero Peppino Caldarola non ha fatto in tempo a scrivere che Veltroni e D’Alema si faranno rimpiangere che arriva l’incredibile notizia delle firme false, apposte all’insaputa del Pd, di Baffino e dei medesimi sottoscrittori. Una vera e propria sagra dell’insaputa che sembra degnamente coronare il tramonto di un’epoca politica dove la frode, la malafede non hanno nemmeno bisogno di essere frutto di un intenzione diretta o di un lucido disegno, ma nascono per germinazione spontanea. Le spore del gioco di potere, della noncuranza, della confusione e dell’impunità si sviluppano ormai da sole appena trovano un minimo di spazio: sono pervasive, ubique, inarrestabili e ormai vivono di vita propria , non hanno più alcuna necessità di essere coltivate.
Si sarà pure trattato di un incidente, di un equivoco, di un errore, ma questo è risultato che restituiscono le operazioni di potere dentro il tessuto di potere. D’Alema nel suo tentativo di rimanere ancorato come un’ascidia alla poltrona parlamentare, avrebbe potuto rivolgersi a un pubblico più vasto, pensare a una sorta di petizione da firmare anche ( e perché no? ) sul web come tante altre forse più fondate. E probabilmente qualche migliaio di adesioni le avrebbe raccolte. Però questo sarebbe stato inefficace: non avrebbe potuto chiedere la propria salvezza con un documento che non la contempla esplicitamente, ma sembra principalmente occuparsi dei problemi del Sud; la firma di semplici elettori non avrebbe avuto sul partito lo stesso impatto dell’adesione di quadri del partito e di notabili in qualche modo influenti nel voto e nella vita locale perché com’è noto i cittadini non contano nulla; non avrebbe avuto lo stesso peso sugli apparati assai più sensibili a questi argomenti che alle idee.
E’ in questo sfondo di autismo della politica e di superficialità, di stanze chiude e arcana imperii che è maturata la disastrosa gaffe. E se anche il leader maximo non ha una responsabilità diretta nella firme false, ha tuttavia una responsabilità storica nell’aver contribuito a creare il mondo di relazioni e di potere dove tutto questo è possibile, anzi del tutto normale. E su questo c’è davvero da farci la firma.
Brava Anna Orsa, ecco un’analisi impeccabile… e per quanto riguarda la proposta di Francesco: facciamolo! Che si levino tutti dalle palle, ‘sti amici del giaguaro (o del caimano – o del cainano?).
E pensare che D’Alema sarebbe pure un uomo intelligente, se non pensasse che tutti gli altri lo sono meno di lui. Nelle sue parole come nella mimica si intravede tutta l’immodestia di chi si crede più saggio e più scaltro di amici o avversari.
Cita spesso Togliatti e De Gasperi, confondendo i compromessi di una repubblica neonata con gli accordi sottobanco di una democrazia senile. Legge avidamente Machiavelli, forse perché ne ammira il pragmatismo o forse perché rimane estasiato dall’immagine di se stesso che legge Machiavelli.
Bersani è un suo uomo, o quanto meno la materializzazione emiliana di un potere che a dispetto d’ogni insuccesso continua ad aleggiare dietro le quinte.
I panni di eminenza grigia gli si addicono e non gli dispiace indossarli. Gli dà fastidio la magistratura che importuna la “politica” e non sopporta i giornalisti che divulgano il contenuto delle intercettazioni telefoniche. Possiede una visione bizantina del potere, ama gli oscuri accordi presi tra i tendaggi purpurei delle residenze regali, con le teste dei meno dotati che rotolano sui marmi preziosi dei palazzi ove s’aggira una corte d’astuti intoccabili. Non è insomma uomo da sciabola bensì da stiletto, nonostante abbia ammesso qualche giovanile familiarità con le molotov.
L’alleanza con l’Udc, che rappresenta l’orizzonte strategico di questa testa fine, prevede la rottura definitiva con Di Pietro, con la Sinistra e con ogni sia pur vaga idea di alternativa al neoliberismo selvaggio e ottocentesco.
Con lui si conclude l’odissea di quello che fu un tempo un grande partito, o forse anche solo un partito grande: all’inizio partito anti-sistema, poi partito dei lavoratori nel sistema, quindi partito del sistema tra i lavoratori, infine partito di sistema nel sistema.
Quelli del Pd ce l’hanno fatta. Con la genuflessione alla giunta Monti ed ai poteri economici il tradimento d’ogni democratica aspettativa è stato compiuto. Se avessero avuto in cambio i trenta denari, avrebbero almeno potuto dire di non essersi impiccati gratis.
Oltre ai ladri di denaro pubblico esistono anche falsari della veritàm pubblica.
Entrambe le caste sono senza dignità!
Hai campato fino adesso in simbiosi con il nano (eravate culo e camicia, altro che opposizione!!!)Hai preso in giro tutti quelli che credevano in una sinistra VERA. Ora veramente levati dalle palle. Hai contribuito notevolmente allo sfascio dl paese
Facciamo anche noi una pagina a pagamento su un quotidiano perchè si levi dai coglioni…….seguiranno 100.000 firme