Il pazzo isolato non esiste, ma svolge un ruolo insostituibile nella teologia della ragion di stato così come il mistero serve alle religioni per spiegare l’inspiegabile o per avvolgere dietro sacri tendaggi le spiegabilissime vicende di potere. Il pazzo isolato è come l’aspirina, serve praticamente a tutto: a far dire al sindaco di Brindisi che la mafia non esiste quando non si sono ancora estinte le esplosioni avvenute nelle settimane precedenti l’attentato alla scuola, serve a placare le cattive coscienze, è una salvifica benda per chi non vuole vedere ma al tempo stesso un toccasana per chi brancola nel buio.
E i vantaggi non si fermano qui: questa mitica figura è straordinariamente efficace perché mentre non estingue la paura che agita una comunità che è poi lo scopo principale di chi mette le bombe o le fa mettere, sostituisce ogni altra spiegazione che non si sa trovare o non si vuole trovare o si vuole tacere. E ‘insomma una sorta di essenza metafisica che permette di mettere tra parentesi la complessa decifrazione di un gesto e tuttavia non è abbastanza concreta da annullare l’inquietudine riguardo ad altre ipotesi: alle minacce di un potere oscuro oppure agli ammonimenti riguardo la contestazione degli assetti del potere in chiaro.
Solo un ragazzo lupo potrebbe essere così isolato da essere estraneo a una serie di valori credenze, ambienti, influenze, suggerimenti: e infatti la follia del pazzo isolato non consiste tanto nel mettere la bomba quanto di essere così fragile e permeabile ad influenze esterne da perdere il senso della vita propria e degli altri. E’ sempre la punta di un iceberg nascosto. Così nel caso di Brindisi contrapporre mafia, strategia della tensione, terrorismo di vaga e incerta natura al pazzo isolato, è solo l’ennesima follia collettiva.
Che diventa ridicola quando poi l’isolamento deriva dal fatto che qualcuno possa aver agito da solo quando è ben noto che le cosche della sacra corona unita fanno sempre attentati di gruppo e non rinunciano a portarsi un piatto di strascinati da casa, i servizi segreti deviati usano auto con su scritto servizio di stato e gli anarchici non possono fare a meno delle coccarde e di cantare Addio Lugano bella. Infatti l’utilizzo improprio del pazzo isolato è una delle poche controindicazioni: quando diventa inconsistente rischia non solo di rendere inutile il lavoro fatto dal committente, ma anche le teorie parassitarie che vi vengono costruite sopra. Nel caso di Brindisi è stato troppo frettolosa, troppo consolatoria la costruzione di questa figura retorica e non a caso l’inchiesta è stata avocata dalla Direzione distrettuale antimafia di Foggia. Il che vuol dire che si indagherà sulla crescita esponenziale dei fenomeni di criminalità organizzata nella zone e dall’altra parte ci penserà Grasso a farci sapere che in ogni caso si tratta di terrorismo. C’è un intero mondo politico in disarmo che ne ha bisogno come il pane.
Per distinguere un pazzo come probabilmente, ma non certissimamente, fu “una Bomber”, da chi ordina ed esegue atti terroristici, c’é una cartina di tornasole abbastanza affidabile ” Cui prodest?”. Per capire a quale categoria appartenga l’attentato di Brindisi occorrerebbe far riferimento ad una nutrita casistica a cominciare dall’assassinio di John Kennedi per finire (per modo di dire …) con l’esecuzione di Falcone e Borsellino. Chi mira al “Grande Potere” ovviamente uccide quando si sente minacciato e sceglie pure i momenti più strategici; ma evita rigorosamente di scoprirsi L’esecutore può essere anche un fanatico isolato o un singolo ricattato e prezzolato; persino uno squilibrato, ma dietro di lui c’é “l Organizzazione” che ha bisogno di eliminare inesorabilmente ogni ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi. Falcone e Borsellino furono “giustiziati” perché stavano per aprire la stanza dell’Orco. Le Mafie, solitamente, in queste operazioni forniscono la manovalanza. Nel caso di Brindisi quello che ha premuto il pulsante dell’innesco fu uno solo. Anche ad uccidere Kennedy fu sospettato quel Golem di Oswald. Anche per Bob Kennedì fu scelto un mezzo arabo per bruciargli il cervello. Ma gli assasini dei due Presidenti costituivano una minaccia per certi personaggi o per aggregazioni di interessi che stavano per venire danneggiati.
Per Brindisi c’erano delle elezioni in vista che abbiamo visto come sono. Per le prossime “politiche” é facile che tuonino ancora esplosioni o rimbombino colpi di pistola. Speriamo di no; ma vista la strategia del terrore ampiamente sperimentate nella “Prima Repubblica” c’è da aspettarsi di tutto.
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE84M03520120523
che si tratti di nuova strategia della tensione di servizi segreti deviati ??
@Gina: Mirella, Melissa…cosa cambia? Tanto è solo un nome usato per autopromozionarsi, autocelebrarsi. Un morto da usare per “distrarre” il paese e trovare “consenso”. Un modo per raccontarsi che “partecipiamo” quando invece riempire un piazza o una pagine in rete è solo un modo per riconoscersi meno impotenti per quanto inutili.
Le reazioni isteriche “viscerali” di massa nei social network e nelle piazze sono solo epifenomeno dello stato stuporoso e ignorante del nostro paese e dell’uso distorto dei media e della rete.
E’ la morte civile del pensiero critico.
p.s. non ho ancora trovato da nessuna parte il nome del ragazzino di 15 anni massacrato a colpi di Pistola l’altro ieri a Napoli…ma era un rom, immagino che al popolino bue e ai media e alla rete non interessi affatto il nome di un zingaro morto ammazzato come un cane. Dalla camorra? certo. Qui è talmente certo sicuro da non eccitare le anime nobili del nostro paese, né fuori né dentro le piazze, i social network, i media.
Rabbiosa arroganza la mia? bah! Io, tutto intorno, vedo solo cieca stupidità, ottusa violenza all’intelligenza e una superlativa necessità di parlarsi addosso.
buon post…
Il pazzo isolato non esiste
che solenne stupidaggine!
Theodore Kaczynski
l’unabomber italiano mai beccato
http://www.ilquotidianoitaliano.it/cronaca/2011/12/news/genova-ammoniaca-in-una-bottiglia-dacqua-grave-16enne-127332.html/
per citare solo alcuni casi
forse anche Breivik
ma informarsi prima di sproloquiare?
J
…@Luana si chiamava Melissa non Mirella …..(quanta rabbiosa arroganza..)
Dalla reazione isterica collettiva, di massa…il fiume di gente in piazza per “difendere” i nostri figli (non li ho visti quando li massacravano alla DIaz di Genova o smontavano sistematicamente al “scuola” italiana)…per esprime la nostra “indignazione” (ma dove ‘sta tutta ‘sta gente quando si dovrebbe far capire al “palazzo” che la gente di sta ammazzando al ritmo di uno – due al giorno dalla disperazione di non avere lavoro, non avere più una casa, non riuscire a pagare allo stato non già solo i debiti ma gli interessi da strozzino che applica) ecco da tutto questa “risposta de’ panza” dell’uomo comune, dal delirante bisogno di gridare”bastardi! i bambini non si toccano”etc.etc. che rimbalzava/rimbalza nei social network…il bisogno compulsivo di lanciare una qualche invettiva dalla propria bacheca…la conta di quanti la riprendevano per rilanciare quella o questa iniziativa demenziale per celebrare la ragazzina morta, dagli insulti che ho ricevuto per aver scritto già sabato: “Ma quale Mafia, ma quale terrorismo” ecco…da tutto questo…i politici hanno scovato le vetrine per tuonare ennesime stronzate (e poi via andando Saviano, De Filippi, Veltroni….tutti tutti avevano qualche stronzatella da dire pur di apparire) ecco…da tutto questo lo Stato non può permettersi e non si permetterà di raccontare che questo è una faida familiare, o tra famiglie, forse solo tra conoscenti….magari per un paio di corna fatte alla moglie sbagliata…per un furto di fidanzati…per una lite tra parenti…no…neanche il pazzo isolato va bene…qui dobbiamo indagare per lasciare ai politici una tazzetta di sangue minorile in cui tuffate il biscottino mediatico, rappresentare se stessi su qualcosa che evidentemente ha eccitato tanto gli italioti…li ha fatti sentire uniti, compatti…finalmente tutti in piazza e non contro “la casta”…come dire “piatto ricco mi ci ficco” e il popolino bue gongola perché può riempirsi la bocca di paroloni…dignità, legalità…perfino “unità”…povera Mirella, poveri genitori di Mirella: sopportare anche questo carosello di buffoni e di cretini che sballonzolano sul cadavere di una ragazzina di 16 anni trascinando le masse in piena crisi emotiva.