Lo dico subito: sono favorevole al finanziamento pubblico dei partiti purché smagrito di moltissimo, regolato da una legge che stabilisca quali usi sono consentiti e controllato da vicino dalla corte dei conti e da apposite società. Dunque non sono un “antipolitico” eppure a leggere l’accorata dichiarazione di Alfano, Casini e Bersani secondo cui cancellare il finanziamento sarebbe un errore drammatico e metterebbe la vita politica nelle mani delle lobby, mi viene rabbia e sconcerto.
Innanzitutto perché l’aggettivo drammatico stride e stona con il vero dramma che stanno vivendo pensionati, lavoratori e milioni di famiglie, grazie all’azione di lobby bancarie, confindustriali e finanziarie a cui i partiti non hanno fatto argine, men che meno il Pd che si è fatto scudo della necessità e nel recente passato si è fatto menare per il naso da Marchionne e dalla potentissima lobby Fiat. In secondo luogo perché Alfano è il segretario di un partito – azienda che è di per sé una lobby, così come Casini è un esponente della lobby vaticana, per tacere di Caltagirone.
E’ evidente che usare l’aggettivo drammatico riferito al finanziamento dei partiti, in questi tempi di impoverimento collettivo e di arricchimenti privati, usarla sotto l’infuriare degli scandali, dimostra una totale perdita di sintonia con il Paese e dunque anche un’incapacità di comunicare usando toni e parole che non risultino offensive e controproducenti. Il fatto è che se non è opportuno togliere del tutto il finanziamento pubblico, è inopportuno che siano questi pariti a goderne.
machettelodicoaffà!!!
(in italiano corretto: concordo)
il dramma dei partiti e’ il nostro……!! Si perche’ noi siamo quelli che subiamo tutto allora mandiamoli a casa col voto.
Lo dico subito anch’io: NON SONO FAVOREVOLE AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI così come aveva votatato il 90% DEI CITTADINI AL REFERENDUM cittadini raggirati poi da qyìuesti stessi politici.
Sono favorevole, invece, al rimborso, entro certi limiti, delle spese sostenute per la campagna elettorale, “una tantum”, per ogni elezione, purchè le spese siano documentate ed i bilanci certificati e controllati dalla Corte dei Conti, considerato che sono soldi pubblici.
I piagnistei dei politici in questi giorni mentre i piccoli imprenditori, lavoratori e pensionati si suicidano perchè non hanno nemmeno l’indispensabile per vivere mi sembra siano fuori luogo, vergognosamente fuori luogo.