Ha appena alzato le tasse, ma il nostro caro premier dopo aver fatto strame delle sue promesse e dei suoi mantra ventennali, non se ne va, ma resta per il più inimmaginabile dei motivi: abbassare le tasse. Questo va oltre la volgare presa per i fondelli che il Cavaliere ci ha regalato senza risparmio , è pura ontologia dell’inganno. Qualcosa di malato che ormai non fa più appello alla pancia, ma alla malattia del Paese.
E che l’Italia abbia la febbre alta, lo dimostrano non soltanto le parole del premier, il bunga bunga della ragione a cui ci tocca assistere, ma molti altri sintomi Lo dicono tutti che la manovra di Tremonti è iniqua e chi non lo dice mente per astensione. Anzi l’economista Massimo Baldini, in uno studio pubblicato su la Voce.info, dimostra che essa è fortemente regressiva, vale a dire più il reddito è basso più si paga. Ora pazienza dover sopportare gli arzigogoli con cui le facce senza faccia della maggioranza tentano di giustificare tutto questo, ammesso e non concesso che lo capiscano. Ma l’opposizione come la mette?
Anzi Bersani sostiene apertamente che la manovra è classista, ma purtroppo si è dovuto lasciarla passare per tranquillizzare i mercati. Detto in un altro modo significa che l’ingiustizia è necessaria all’economia: ovvero uno dei capisaldi del pensiero neoliberista. Ora, non è che voglia gettare la croce sul segretario del Pd: il pasticcio è stato creato dal governo, dalla sua miopia e dalla sua futilità, oltre che incapacità. E la soluzione trovata è in linea con la sua nullità e con i suoi orientamenti.
A questo punto però è chiaro che i partiti di opposizione non possono limitarsi a criticare la manovra pur lasciandola passare in ragione dell’emergenza. Per la loro credibilità devono presentare al Paese un disegno alternativo e complessivo, basato su presupposti totalmente diversi. E cioè sul fatto che la giustizia e la ricerca dell’eguaglianza sono non soltanto valori politici irrinunciabili, ma anche valori propulsivi dell’economia. Perché ormai è chiarissimo anche all’inconscio dei mercati che i deficit economici, si spalancano quando esistono dei deficit intollerabili di giustizia sociale.
Non vorrei davvero avvertire anche a sinistra, la stessa dicotomia umana del Cavaliere e dei suoi valletti: tolleriamo l’ingiustizia come necessaria, ma siamo qui per affermare la giustizia sociale. Vent’anni di Berlusconi, possono fare brutti scherzi.
Mi sa che l’unico rimedio è andare tutti,ma proprio tutti, in Parlamento a dirgli “Sciò! Tornatevene a casa tutti quanti”. Come ce li abbiamo mandati possiamo anche sloggiarli. Perché gli islandesi si e noi no?
Chiediamoci se la stessa leggerezza con la quale applicano le tasse o tolgono sgravi fiscali la adottano quando inseriscono nella finanziaria alle 2.00 una leggina che gli migliora ulteriormente lo stipendio anche in un prossimo futuro.
L’errore è nostro, è il nostro silenzio consenso che ci permette di criticare senza scegliere di scendere in campo in prima persona, pensando così di non essere complici in tutto questo. La nostra indifferenza e il nostro pensiero di non poter reagire è la loro forza.
Quando saremo pronti? Quando diremo basta?
Quando veramente tutti ci faremo sentire?
Quando? Io ci vorrei essere, ditemi quando.
l’opposizione la chance l’ha sprecata quando si è astenuta sul voto per cancellare le province.Invece di fare i furbi si passassero una mano sulla coscienza…….ma dov’erano negli ultimi vent’anni? anche loro sono corresponsabili della malapolitica,facciano autocritica e si vergognino!!!
Per quanto riguarda la manovra a un certo punto si è deciso che era necessaria farla passare per raffreddare la speculazione. Per quanto riguarda la teoria il neoliberismo predica lo stato minimo, con zero welfare e ritiene che sgravando di tasse la parte ricca di tassazione si rilancia l’economia.
perchè l’ingiustizia è “necessaria” ?