Senza di me affondiamo, dice Tremonti.
Senza di noi andremmo allo sbando, dice la Lega
Senza di me la catastrofe, dice Silvio
Chi ha rovinato il Paese, ora pretende di esserne il salvatore, proprio in virtù dei disastri che ha fatto. Ma è comprensibile: per i corrotti, gli incompetenti e le nullità la catastrofe è la grande occasione per fingere di essere indispensabili. Come spacciatori di Apocalisse.
Più o meno si, ma ho paura che sia persino un po’ tardi
Se non si ha la capacità e la forza di spedire a casa i mercenari del profitto rischiamo di essere succubi di grandi mostri e del potere delle scimmie. Se si gridasse ora di tagliare i costi della politica, di cacciare le mani da settori vitali come la scuola o la ricerca, se si facesse ora pulizia di questi sfascisti del sistema Italia abolendo privilegi, risanando le istituzioni distribuendo equamente la ricchezza invece di riempire le borse di queste flaccide canaglie, avremmo un’opportunità per farcele. Fino a quando dovremo piangere il morto per una sentenza dovuta del Tribunale nei confronti del magnate di carta saremo condannati alle fatiche di Sisifo e nessuno ci salverà. Vogliomo salvarci partendo ora da noi stessi e mandando a casa chi ci sta divorando il cuore, dopo averci privato anche dell’anima?