L’autocrate va avanti come uno schiacciassassi: acquisto del geriatrico Pannella, processo breve, richiamo all’ordine di terzisti e tartufi di regime per scrivere cose invereconde sulla giustizia, mano libera a Marchionne e appello al suo grasso e grosso amore di un tempo, Giuliano Ferrara per fornirgli colpi d’ala, fossero pure frulli di colibrì.

E se per caso nel corso di una manifestazione c’è qualche tafferuglio, ecco il coro dei servi a strapparsi le vesti per questa incredibile lesa maestà. E magari non solo i servi. Magari anche la non opposizione parlamentare si sente turbata.

In tutto questo, come dice Eco, noi ci battiamo per salvare l’onore. Mentre Concita del Gregorio considera vitale arrivare a centomila firme invece delle 80 mila raccolte, come se questo cambiasse qualcosa per il Paese e non per la sola medesima Concita a cui piacciono le cifre tonde.

Invece non solo non cambia niente, ma concede solo l’illusione del movimento, rasserena, dà l’impressione che in fondo si stia facendo qualcosa. Però l’entusiasmo da tastiera, porterà a ben poco, anzi per molti avrà un effetto catarchico, carmine qui tragico vilem certavit ob hircum.

Mi chiedo quante firme siano state raccolte per evitare che la maggiore industria nazionale sia trasferita  e svenduta dal suo manager in cachemire con la complicità e l’adesione del governo. Quante ne sono state raccolte per impedire una perdita di diritti sul lavoro che avrà la massima e nefasta efficacia proprio sulle donne. Mi chiedo quante firme siano state chieste per evitare lo smantellamento dei consultori, quante firme per evitare che l’articolo 41 della Costituzione venga cancellato dal liberismo fasullo del Cavaliere e dei suoi accoliti. E quante firme si sono raccolte per contenere e rivedere il corpus normativo che favoriscono il precariato?

Considero personalmente un disonore che la reazione massima si sia innestata contro il puttanesimo di palazzo: perché una società che trova il diapason dell’indignazione su questo e non sui temi del lavoro, che non considera quest’ultimo come la fonte primaria della dignità, la sostanza da cui prende avvio ogni futuro, ogni etica e ogni degenerazione, francamente non mi piace.