Se un uomo adulto si paragonasse a D’Annunzio senza aver scritto mai nulla in vita sua tranne gli assegni e avesse la mania di fare il trasvolatore lanciando volantini in territorio nemico, lo prendereste per un mentecatto, per un idiota.

Se poi quest’uomo pretendesse che fossero i cittadini italiani a pagare le sue infantili manie, il suo costoso delirio da mediocre liceale, penseremmo che si tratta di un illuso o di un farabutto.

Se infine quest’uomo ordinasse che soldati mandati a fare la guerra fingendo che sia pace, rischino la pelle per permettergli di paragonarsi a D’Annunzio, diremmo che è un verme.

Impossibile che esista un tipo simile? No invece esiste, si chiama La Russa e fa il ministro. In Afganistan, complice l’assoluta mancanza di un’aviazione talebana, si è dilettato a lanciare volantini dal’aria e a paragonarsi a D’annunzio. Ancor prima di aver scritto “La pioggia sul criceto” o “Strafalcione”.
Ma è certo che il Vate ha trovato finalmente un epigono: il Vater, tanto per distinguere