La Russa non vedeva l’ora. Che accadesse qualcosa e che lui potesse starnazzare di mettere le bombe sui quattro aerei che abbiamo in Afganistan. Gioca ai soldatini il ministro buttafuori e guai se non gli danno le armi.

Ma la sorpresa è quella del Pd che per bocca di Fassino “apre” alle bombe. Siamo davvero agli stracci e per due motivi.

Il primo è che per usare le bombe bisognerebbe prima dichiarare sinceramente che siamo in guerra e dunque ritirarci come vuole la Costituzione. Le bombe d’aereo non si possono spacciare come difensive.

Il secondo è che prima dire cazzate forse bisognerebbe pensare. Per esempio al fatto che le bombe sugli aerei non sarebbero servite assolutamente a nulla nella totalità dei casi in cui sono morti soldati italiani. Servono in realtà solo a fare vittime civili, come succede quotidianamente  agli americani e come è successo ai tedeschi che infatti stanno ritirando i loro aerei.

Ma la guerriglia fatta di imboscate, di mordi e fuggi, non si combatte di certo con qualche bomba sugli aerei, al massimo si può fare rappresaglia e magari non sugli autori degli assalti. L’uscita di La Russa è soltanto un modo per circoscrivere il malcontento crescente nell’elettorato di Silvio nei confronti dell’avventura afgana: fare la voce grossa serve sempre in questo Paese. Ed è insieme il delirio di un fascista.

L’unico effetto che le armi brandite potrebbero avere è quello di aumentare l’ostilità nei nostri confronti e insieme la pressione contro le nostre truppe. Con le immaginabili conseguenze del caso. Ma invece di cercare di evitare il nostro totale coinvolgimento in una guerra già persa, nell’opposizione c’è chi fa di questi pensierini.

Si vede che ormai si fa opposizione soprattutto al buon senso.