In vista delle elezioni anticipate si mette in moto la grande macchina del vittimismo, quella che ancora riesce a far breccia fra le vittime del governo.
Non appena sceso dallo sgabello dello statista per caso, Berlusconi si è rinfrancato con qualche barzelletta sugli ebrei e immediatamente dopo ha cominciato a gridare di essere nel mirino dei magistrati rossi che lo vorrebbero eliminare.
Ma anche l’entourage ha aperto la stagione: finita l’eco dell’attentato con virgolette a Belpietro, ecco che Il Giornale, invidioso, urla di essere spiato. Tutto sta a vedere se, nell’ansia di fare dossieraggio, non abbiano finito per spiare per sbaglio anche se stessi.
E poi arriveranno le solite pallottole a Cicchitto o chi per lui, che è una bella rottura di balle per chi ha l’incarico di spedirle a intervalli regolari, lettere della mano nera a Cosentino in edizione anastatica, richieste di restituzione fondi a Scajola e magari qualche mail infamante a Capezzone, accusato di andare sia con gli uomini che con Berlusconi.
Impossibile non intenerirsi di fronte al povero premier e ai suoi famigli minacciati, spiati, infangati.
Del resto, cosa ci vogliamo fare, le vittime non hanno tempo per il vittimismo.
.. sceso dallo sgabello dello statista per caso..
l’attentato con virgolette a Belpietro..
qualche mail infamante a Capezzone accusato .. 😉
certo se non esistesse l’ironia e la satira staremmo di sicuro molto peggio di come stiamo!! ciao
Il fatto grave è che non c’è d’aspettarsi nulla di diverso dal popolo che lo vota se ieri tante persone presenti al comizio a Milano non credevano che B. avesse pronunciato quella bestemmia.
Credono ciecamente a lui e basta, questa è la cultura media di chi lo vota, guardano il TG1 ed i TG Mediaset.