Le porcherie che emergono giorno per giorno in questa via crucis italiana, hanno qualcosa di deludente: sono sempre uguali a se stesse, mancano di invenzione e di fantasia, ripercorrono eternamente le stesse piste, gli stessi vizi, lo stesso infame canovaccio. Stanno affondando il Paese non  solo nel malaffare, ma anche nella noia. Mentre si celebrano i 18 anni dalla celebre tangente di Mario Chiesa, è stato arrestato un altro consigliere comunale di Milano, Milko Pennisi, pizzicato nelle medesime circostanze, con l’unica variante che i soldi in questo caso erano nascosti in un pacchetto di sigarette. Una triste fotocopia, una patologica coazione a ripetere.

Ma anche gli aspetti che alcuni considerano una novità, i pagamenti non più in contanti, ma in prestazioni sessuali, sono in realtà  presenti da sempre nel magma della corruzione. Il bel Camillo “Milko” dopo una laurea in Diritto Ecclesiastico e l’immancabile master in comunicazione aziendale preso in Publitalia, ha imboccato la strada giusta: quella appunto di una società per la fornitura di belle ragazze, passando dalle sottane cardinalizie alle sottovesti. Un pioniere entusiasta dell’escortaggio che girava le redazioni dei giornali milanesi non facendo affatto mistero della sua attività, anzi considerandola apertamente un trampolino di lancio in politica. E io cretino che guardavo altri colleghi scambiando un pensiero: “questo è un mentecatto”.
Bè non avevo proprio capito niente. Ed è una delle poche stupidità di cui mi vanto.