Il tribunale dell’inquisizione sta pensando a una riunione plenaria delle sue varie sezioni talk per approfondire il pentimento di Morgan e riammetterlo nell’ordine dei penitenziali di Sanremo. Il clou dell’autodafé del cantante avverrà probabilmente nello studio di Monsignor Vespa: lì, di fronte a una platea  probabilmente affetta dai medesimi vizi, anche se inconfessati, Morgan farà marcia indietro rispetto alle sue confessioni di fumatore di crack: dirà che è in disintossicazione. Insomma altre bugie collettive per uscire fuori dall’inedita e inaspettata ribellione del mondo della canzonetta al moralismo di RaiSilvio.

Se era possibile sopportare l’ipocrisia che imponeva l’esclusione del cantante dalla gara canora. Se in qualche modo si poteva comprendere l’esilio come parte di una “logica”, per quanto futile e perbenista, questo teatrino del pentimento, questa recita ignobile, giace davvero al di sotto del bene e del male. E’ un trionfo della menzogna più sfacciata e volgare, della cattiva coscienza che fuoriesce come pus dagli schermi televisivi. Un’ avvilente commedia degli inganni. Direi un teatrino dei burattini, se non fosse che i che è un teatrino di marionette. Per noi che non sappiamo più ribellarci a chi tira i fili.