E’ molto difficile descrivere il conflitto israelo-palestinese perché da una parte è crudele, terrificante, deprimente e raccapricciante, ma dall’altro sembra avere un carattere di rappresentazione come se tutto fosse stato  preordinato ad uno scopo. Nascondere la sconfitta in Ucraina, cacciare via Netanyahu, approntare una campagna contr l’Iran e naturalmente punire i Palestinesi che hanno l’ardire di esistere e di resistere: qualunque sia la regione o l’insieme di ragioni che hanno portato a questo si ha l’impressione di qualcosa di preparato. E persino il sostegno a Israele che è giunto da tutti i politici occidentali che si sono indignati tutti e senza distinzione come un sol topo  – che altro non sono- dà proprio la sensazione di qualcosa di preparato.

Il primo atto di questa vicenda comincia con l’attacco di Hamas  ai giovani israeliani che festeggiavano Sukkot negli aridi campi adiacenti alla Striscia di Gaza e con l’invasione degli insediamenti e degli avamposti  dell’esercito israeliano lungo quel confine. Il secondo atto è stato un’ondata di propaganda:  Israele si è affrettato a partire con l’affermazione falsa , ora sfatata, secondo cui Hamas avrebbe decapitato quaranta bambini ebrei. Se volessimo contare tutte le balle occidentali (pensiamo solo a quelle sull’ Ucraina) non basterebbe una vita ma gli spin doctor sanno bene che una volta innescata una reazione emotiva è difficile correggerla, specie se poi le facoltà critiche delle popolazioni sono state seriamente danneggiate e sabotate lungo decenni. Ciò ha aumentato il quoziente di indignazione, in America e in Europa, a livelli mai visti, così che le bandiere ucraine sono state rapidamente ammainate per sostituirle con quelle israeliane.

Ma adesso arriva il terzo atto in cui Israele sabota se stessa effettuando “attacchi di ritorsione” che, invece di far saltare in aria obiettivi militari, uccidono giornalisti, madri e bambini. questa volta per davvero e non per finta,  le immagini di questi massacri ( nell’immagine di apertura un reporter di Al Jazeera fatto a pezzi) . Queste foto e questi video sono impossibili da trovare nel mainstream occidentale, ma invece vengono diffuse in tutto il resto del pianeta e in particolare nel mondo mussulmano dove suscitano ovviamente indignazione e fanno pensare a un tentativo di genocidio mentre i politicanti di Tel Aviv fanno di tutto per accreditare questa tesi. La richiesta di Israele che i palestinesi nei campi profughi settentrionali della Striscia di Gaza abbandonino le loro case e fuggano verso sud non fa altro che rafforzare la narrazione secondo cui Israele è il cattivo in questo conflitto. Oggi, ad esempio, Israele ha bombardato una colonna civile diretta a sud, come richiesto da Israele. La maggior parte delle persone in Occidente non vedrà questo video che metto in fondo al post  ma i musulmani di tutto il mondo sì.

Ancora volta il potere occidentale pensa di dominare la situazione se  riesce ad ingannare e a orientare la propria opinione pubblica, esattamente  come se il resto del mondo non contasse. E non ci si accorge dell’errore compiuto permettendo e anzi suggerendo ad Hamas (che Netanyahu pensava di dominare ) di tentare questa mini invasione di Israele: adesso il governo israeliano  – sempre che rimanga in carica – non ha che due strade da percorrere: o un enorme massacro di civili palestinesi – secondo la dottrina americana  – che non potrà in alcun modo trovare giustificazione, oppure un tentativo di snidare Hamas da Gaza con perdite tali da non essere politicamente sopportabili. Quindi alla fine Tel Aviv dovrà calmarsi e agli occidentali divenuti guerrafondai a tutti i costi anche questa parrà una sconfitta. Anzi sarà una sconfitta perché il destino dei Palestinesi verrò strappato dall’ esclusiva gestione dell’occidente.