Alla fine l’idiozia non paga, sia che sia un ministro francese per la solidarietà ‘economia sociale  dal significativo nome di Marlene Schiappa che si concede a Playboy mentre il Paese è in fiamme, sia che si tratti di un presidente dentro le nebbie di una senilità senza scampo il quale assieme ai propri burattinai ormai convinti di potere qualsiasi cosa,, ha costruito un’assurda accusa contro Trump che si è immediatamente rivelata una mossa falsa. Se la ministra che dall’alto della sua  totale incompetenza e improvvisazione, ha voluto mettere in chiaro ai cittadini le dimensioni del suo seno a compensazione della rapina sulle pensioni, se l’è cavata con un rimprovero dal suo stesso partito dove si può arguire  che le sue forme fossero ampiamente conosciute, non è andata così a Biden e ai suoi cosiddetti democratici che con la loro stupida mossa hanno tolto a Trump buona parte delle difficoltà per ottenere la nomination repubblicana per le prossime elezioni. Prima di questa assurda vicenda giudiziaria nel partito c’erano parecchi dubbi sull’opportunità di ripresentare Trump alla carica di presidente.

Queste resistenze  erano dovute sia a quella parte dei repubblicani che sottobanco fanno culo e camicia con i democratici anche perché legato dagli stessi interesi di lobby, sia al fatto che c’erano alcuni candidati  come Ron DeSantis che parevano poter raccogliere anche più voti dell’ex presidente che comunque era accompagnato da polemiche e da ombre sia pure  sempre più inconsistenti,  potevano influenzare l’elettorato. Adesso tutto questo è dietro le spalle perché le grottesche e strumentali accuse del procuratore distrettuale di Manhattan ( i soldi  dati da Trump a una porno star perché tacesse in merito ai loro rapporti sono considerati come contributo elettorale non dichiarato)  hanno convinto tutti a reagire contro un uso politico così sfacciato della giustizia: “Quando il nostro sistema giudiziario viene utilizzato come arma politica, mette in pericolo tutti noi”, ha affermato Ronna McDaniel, presidente del Comitato nazionale repubblicano. “ Questo è  un palese abuso di potere da parte di un procuratore distrettuale concentrato sulla vendetta politica invece che sulla protezione delle persone. Si trattala della decisione più irresponsabile e pericolosa di un pubblico ministero nella storia del paese”. Fino a un anno fa invece parecchi esponenti repubblicani si lamentavano del fatto che Trump parlasse solo delle sue disavventure personali, trascurando i problemi generali del Paese. Ora tutto questo è stato cancellato a quella che gli americani cominciano ad avvertire come una sorta di persecuzione e noi non dovremmo avere troppo difficoltà a comprenderlo visto che fu proprio la guerriglia giudiziaria contro Berlusconi a tenerlo al centro della vita politica peer tanto tempo, Di fatto questa aberrante vicenda giudiziara sta avendo come risultato quello  di cambiare la percezione di Trump da personaggio divisivo a interprete della nazione .

Oltre a questo c’è il fatto che altri possibili candidati per il Grand Old Party, oggi sarebbero considerati dei traditori se andassero in rotta di collisione con Trump, lo stesso DeSantis, il più accreditato dei rivali che nei giorni scorsi, quando l’accusa non era ancora stata formalizzata, si teneva a distanza dai guai dell’ex presidente ora non ha altra scelta che appoggiarlo dicendo che tutta la vicenda è “antiamericana” e aggiungendo: .“La Florida non assisterà in una richiesta di estradizione date le circostanze discutibili in questione con questo procuratore di Manhattan sostenuto da Soros e dalla sua agenda politica” Del resto ormai difficilmente potrebbe avere speranze di vittoria cercando di sfruttare in qualche nodo l’incidente trumpiano. Il fatto è che i democratici sono in pieno panico perché i sondaggi di Trump salgono costantemente, mentre le azioni di Biden precipitano una tendenza che è diventata fortissima dopo l’incriminazione : se dovessero perdere le elezioni finirebbero per essere sbranati dalla stessa macchina mediatica che finora li ha sostenuti oltre ogni limite di decenza: la cupola di potere che si nasconde dietro l’etichetta del partito si vendicherebbe di chi ha mandato all’aria i piani messi a punto in questi anni sulla via di un reset della società democratica. La paura è tale che li induce padroni e servi a commettere errori da principianti. Il che è un’ottima notizia: quando un motore comincia a perdere colpi è facile che si sfasci.