Pare sia cominciato l’assalto finale alla fortezza sotterranea dell’Azovstal, ne ha dato  l’annuncio lo stesso comandante della formazione nazista  che ha avvertito dell’inizio della battaglia in corso, sempre che egli sia davvero li sotto e non si tratti anche in questo caso di cinema: ad occhio sembra troppo lisciato per essere uno che da un mese è dentro un sotterraneo. Ad ogni modo siccome le notizie  di un cambio di passo sono state date anche da un comandante delle milizie del Donbass e da un comandante ucraino terrorizzato è probabilmente vero che è iniziata la penetrazione nei sotterranei o in una parte di essi. Naturalmente i corridoi umanitari sono ancora aperti casomai i  nazisti e gli alti ufficiali della Nato volessero liberare gli ostaggi dei quali si fanno scudo. Ma gli assediati non vogliono rinunciare alla loro carne da cannone:  vogliono scambiare i civili con derrate alimentari e medicine:  nessuno potrà andarsene se non in cambio del suo peso in cibo e infatti  intendono liberare quindici ostaggi per tonnellata di generi alimentari ilche riporta a una sorta di peso medio ideale se si comprendono anche i bambini. In pratica si tratta di scambiare gli ostaggi a peso di cibo, una pratica che è stata spesso adottata dai terroristi in Siria quando si sono trovati accerchiati e nella medesima situazione: stranamente tutto riporta sempre ad un medesimo “modello” made in Usa   Cosa diranno ora coloro che hanno difeso e difendono costoro? Compresi quegli ufficiali della Nato che erano li per guidare l’assalto contro le popolazioni del Donbass e dunque per spingere la Russia ad intervenire, per provocare la guerra. Sarà interessante capire come verranno trattati questi uomini ammesso che non diventino a loro volta ostaggi dell’Azov come personalmente credo: chi di nazista ferisce, di nazista perisce . E poi è interesse dei Paesi che sono stati coinvolti in questa sporca storia cercare di cancellare le loro responsabilità.

Contemporaneamente è giunta una notizia secondo la quale il ministero della difesa russo ha deciso che qualsiasi aereo USA/NATO che consegnerà armi all’Ucraina sarà considerato un “bersaglio legittimo” dall’esercito russo. E in effetti sarebbe difficile negare la legittimità di un intervento di questo genere, ma è ora che chi invia armi al regime di Kiev lo faccia ben sapendo che sta semplicemente dando una mano all’estensione del conflitto  che a quanto pare mentre svuota di armi i magazzini occidentali sta cominciando a far sentire tutti i suoi effetti: basti pensare che la produttività statunitense è crollata nell’ultimo mese ai livelli del 1947. Ma il dramma è che non c’è nessuno che abbia l’intelligenza e la capacità di  cercare la pace. Non certo i leader europei che non sono altro se non il carrello degli acquisti dei potentati finanziari e che hanno portato il vecchio continente in una situazione impossibile e men che meno il vecchio e rimbambito Biden ostaggio dei neocon e dello stato profondo. Peggio ancora tutte l’elite politica occidentale sta accogliendo la guerra come un fattore positivo, ovvero come l’elemento in grado di nascondere le responsabilità ad ogni livello sia dello tsunami economico che si stava comunque formando nelle logiche dell’ipercapitalismo, sia quelle legate alla gestione pandemica e vaccinale che ha distrutto intere fette di economia anche a costo di manipolare la realtà e di fare molti morti. In un certo senso sono anch’esse assediate dentro un bunker del nonsenso da quale non riescono più ad uscire e sembrano la rappresentazione di ciò che diceva Churchill: ” Lo statista che cede alla febbre della guerra deve rendersi conto che una volta dato il segnale, non è più il padrone della politica, ma lo schiavo di eventi imprevedibili e incontrollabili”.