Di certo il rifiuto di pagare il gas con il rublo o meglio di pagarli su un banca sottoposta alla giurisdizione russa, così che il denaro non possa essere sequestrato come fanno normalmente i ladri occidentali, è stato un pretesto suicida volto ad aumentare la pressione su Mosca, così come ordina il padrone americano: per l’Europa infatti non cambierebbe nulla visto che i vari Paesi del continente possono continuare a pagare nella divisa che vogliono, euro o dollari, ma solo su una banca russa e non su filiali europee in maniera da non poter più avere alcun potere su queste somme. Tuttavia c’è anche un altro elemento più di fondo che ha contribuito alla demonizzazione del rublo e ai niet di Bruxelles: il fatto che la moneta russa non sia di natura speculativa, ovvero che non possa essere moltiplicata all’infinito, perché il suo valore è legato a beni materiali, come appunto le riserve di energia, quelle minerarie e/o l’oro . La decisione di Mosca di farsi pagare in rubli ha fatto cadere l’ultimo diaframma che si frapponeva al riconoscimento di questa natura del rublo che dunque fa il percorso inverso e ritorna a Bretton Wood. Ora ci sarebbe da chiedersi cosa ci sia di male ad ancorare una moneta a un qualunque tipo di valore reale e non solo simbolico: in fondo dopo la prima guerra mondiale la Germania fu salvata dall’iperinflazione appunto con la creazione di un nuovo marco garantito dalle fabbriche e dalla produzione tedesca, destando peraltro parecchio fastidio nell’elite anglosassone che ha sempre detestato la Repubblica di Weimar e ne ha determinato la caduta – con la conseguente ascesa di Hitler – chiedendo il pagamento dei danni di guerra proprio durante la recessione seguita alla caduta di Wall street.
Il peccato originale di una simile moneta sta nel fatto che essendo legata a risorse reali dunque finite non può che essere essa stessa finita e non può essere la base di una finanza senza limiti che gioca sul nulla e che scommette sulla scommessa. La forza dell’elite occidentale da ormai mezzo secolo si basa invece proprio su queste logiche puramente speculative e dunque l’ascesa di sistemi diversi in parti importanti del mondo è una sfida esistenziale che non può tollerare perché il sistema neoliberista o è globale o è destinato ad afflosciarsi come un palloncino bucato Solo che sta agendo in maniera tale da favorire la nascita di sistemi alternativi come appunto accade con la guerra ucraina, ma questo è in qualche modo parte della strada senza uscita nella quale queste elite si sono infilate: la finanziarizzazione infatti diventa diventa così autoreferente da mettere in crisi l’economia reale e rischia di far divampare il fuoco delle rivolte popolari nascoste sotto la cenere mentale della Tv e degli altri sistemi di comunicazione di massa. Così è costretta a sfruttare virus e a mettere in piedi guerre per ottenere sostanzialmente due scopi: accelerare la caduta di miriadi di attività che formano il tessuto economico della società. minando la catena di approvvigionamento mondiale e cercare coinvolgimenti bellici che attutiscano nell’ uomo della strada il senso di rivolta contro la rapina di futuro.
E poi c’è un’altra cosa che non piace ai superricchi, anzi che per loro è il diavolo stesso: una moneta fondata su risorse è automaticamente anche una moneta fondata sul lavoro: perché qualsiasi risorsa per essere tale ha bisogno di essere trovata e “lavorata” in qualche modo, di avere alle spalle esperienza e saperi, induce a sua volta nuovo lavoro: dunque risulta ancora più invisa a un sistema che cerca invece disperatamente di uccidere i diritti e i valori del lavoro che sono anche alla base della legittimazione dell’ azione politica e nelle loro distopie immaginano masse mantenute con elemosine, che non hanno più una capacità di azione politica. Non per nulla il denaro dall’elicottero viene sempre perito ad aumenti contrattuali o a tutele che sono percepite come un pericolo dall’elite di comando: tanto il denaro è potenzialmente infinito e lo si può anche buttare se questo serve a mantenere in piedi il sistema. Insomma il rublo è l’antitesi non della civiltà occidentale, ma della sua degenerazione.
Alla fine prestigiatore deve arrendersi… banconote svincolate da corrispondente materiale rimane… carta straccia!… finita epoca di illusionisti…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Integrazione.
“ECCO QUAL È IL MOTORE DELLE GUERRE AMERICANE”, intervista a Alberto Micalizzi
2 Maggio 2022
di Michele Crudelini per ByoBlu
In studio Alberto Micalizzi, ricercatore universitario e dottore commercialista, per parlare delle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina. Qual è la situazione dell’economia statunitense? Come stanno reagendo gli americani all’impennata di inflazione?
Lo scenario è quello di un Paese, gli USA, sempre più determinato a tracciare un solco tra l’Europa e la Russia per salvaguardare la supremazia del dollaro nel mondo.
https://www.byoblu.com/2022/05/02/ecco-qual-e-il-motore-delle-guerre-americane-alberto-micalizzi/
Proseguimento:
https://www.byoblu.com/2022/05/02/ecco-qual-e-il-motore-delle-guerre-americane-alberto-micalizzi/
si può leggere (!) :
https://comedonchisciotte.org/litalia-non-ha-capito-come-pagare-il-gas-russo/
3. “HJALMAR SCHACHT, IL BANCHIERE DI HITLER”, Massimo Iacopi per StoriaIn , 2 ottobre 2017
Uomo prodigio della finanza tedesca, servì il kaiser Guglielmo, salvò la Repubblica di Weimar e fissò la politica finanziaria del Terzo Reich. Finito sul banco degli accusati a Norimberga, ne usciràà scagionato.
Proseguimento:
http://www.storiain.net/storia/hjalmar-schacht-il-banchiere-di-hitler/
Breve commento finale
Finito sul banco degli accusati a Norimberga, ne uscirà scagionato in quanto massone di alto rango a livello internazionale con agganci molto influenti, si dice anche che avesse origini ebraiche ma non fu certo questo che gli permise di sfangarla al processo di Norimberga!
Integrazioni.
1. “Come portare a zero la disoccupazione nel giro di 2 anni – Il successo delle politiche monetarie di Schacht in Germania negli anni ’30”, Ing Davide Gionco per Attivismo.Info, 28 agosto 2018
https://www.attivismo.info/come-portare-a-zero-la-disoccupazione/
A seguire alcuni interessanti estratti dell’articolo:
noltre, quando vi è una crisi profonda, la libera circolazione dei capitali genera dei rischi troppo grandi che vanno contrastati. Al riguardo, è di grande interesse l’esperienza della Germania nel periodo intercorso tra il 1933 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Attraverso una politica di sovranità monetaria indipendente che impediva la convertibilità della moneta nazionale sui mercati valutari e un programma di lavori pubblici che garantiva la piena occupazione, in cinque anni il Terzo Reich riuscì a trasformare un’economia in bancarotta, gravata da rovinosi obblighi di risarcimento postbellico e dall’assenza di prospettive per il credito e gli investimenti stranieri, nell’economia più forte d’Europa.
In Billions for the Bankers, Debts for the People, Sheldon Emry ha commentato:
La Germania iniziò a stampare una moneta libera dal debito e dagli interessi ed è questo che spiega la sua travolgente ascesa dalla depressione alla condizione di potenza mondiale in soli 5 anni. La Germania finanziò il proprio governo e tutte le operazioni belliche senza aver bisogno di oro né debito e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalistico e comunista per distruggere il potere della Germania sull’Europa e riportare l’Europa sotto il tallone dei banchieri.
L’economia della Germania tra le due guerre
Tra il 1933 e il 1938, dunque, si realizzò uno dei più grandi miracoli economici della storia moderna, persino più significativo del tanto celebrato New Deal di F.D. Roosevelt, e questo miracolo fu promosso da Hjalmar Schacht che ricoprì sia la carica di presidente della Banca Centrale del Reich sia quella di ministro dell’Economia.
L’obiettivo fondamentale di Schacht fu quello di eliminare la disoccupazione, e fino al 1939 ebbe carta bianca da Adolf Hitler. Ciò gli permise di gestire la politica monetaria e finanziaria del regime nazista in modo assolutamente geniale e fuori dagli schemi.
L’economista britannico John Maynard Keynes scrisse:
Il dottor Schacht è inciampato per disperazione in qualcosa di nuovo che aveva in sé i germi di un buon accorgimento tecnico. L’accorgimento consisteva nel risolvere il problema eliminando l’uso di una moneta con valore internazionale e sostituendola con qualcosa che risultava un baratto, non però fra individui, bensì fra diverse unità economiche. In tal modo riuscì a tornare al carattere essenziale e allo scopo originario del commercio, sopprimendo l’apparato che avrebbe dovuto facilitarlo, ma che di fatto lo stava strangolando. Tale innovazione funzionò bene, straordinariamente bene, per coloro che l’avevano introdotta, e permise a una Germania impoverita di accumulare le riserve senza le quali non avrebbe potuto imbarcarsi nella guerra. Tuttavia, come osserva Henderson, il fatto che tale metodo sia stato usato a servizio del male non deve impedirci di vedere il vantaggio tecnico che offrirebbe al servizio di una buona causa.
2. Il presidente del Reichsbank di Hitler, il dottor Hjalmar Horace Greeley Schacht, confessò quanto segue, un segreto fino ad allora impronunciabile, nel suo libro The Magic of Money (“La magia del denaro”), pubblicato nel 1967:
«La svalutazione drammatica del marco tedesco iniziò subito dopo che la Reichsbank fu “privatizzata”, vale a dire consegnata a investitori privati. Quello che causò il passaggio dalla normale inflazione in un periodo di guerra alla superinflazione del dopoguerra, fu la speculazione selvaggia da parte di investitori stranieri che vendettero allo scoperto, scommettendo sulla perdita di valore della moneta nazionale. […] La speculazione del marco tedesco fu resa possibile dalla necessità della Reichsbank di stampare enormi quantitativi di moneta per renderla disponibile a prestiti, essa veniva quindi creata su richiesta del mercato e i vari prestiti portavano a un interesse redditizio per la banca. Quando però la Reichsbank non riuscì più a sostenere la vorace richiesta di marchi, altre banche di investimento private furono autorizzate a crearli dal nulla e a prestarli a debito, carichi di interesse».
Quindi non solo fu lo stesso governo tedesco il responsabile della super inflazione del dopoguerra, ma fu proprio la banca centrale – e privata – della Germania stessa, con il suo monopolio sulla creazione del denaro, denaro creato dunque come nota circolante del debito, ad aver creato il problema sin dal principio e ad averlo esacerbato.
L’economia della Germania, in sostanza, fu fatta crollare, fu devastata, da banchieri. Fino alla comparsa sulla scena di Hitler.
Ora, seppur la maggior parte delle persone è ben consapevole del fatto che furono svariati poteri finanziari privati dell’Occidente a contribuire all’ascesa di Hitler e del Partito Nazionalsocialista in Germania, ciò che la maggior parte delle persone invece ignora è quanto velocemente Hitler volse le spalle ai suoi finanziatori e rifiutò di sottostare alle vecchie regole del gioco dettate dai vari Rockefeller e Rothschild:…
Riferimento e proseguimento:
https://www.macrolibrarsi.it/speciali/il-prologo-e-l-epilogo-estratto-da-bankster.php
PS contnua nel prossimi post
A dire il vero, chi risolse brillantemente il problema della moneta in Germania, scatenando l’odio delle democrazie anglosassoni, fu Adolf Hitler, non i politicanti di Weimar. E fu guerra……
L’euro é appena andato sotot i 0,70 sul rublo! -7,58% hahaha
Sotto 70 non 0,70 scusate
Condivido, e rilancio: gli USA non possono permettersi di legare la moneta alle risorse perché non ne hanno più da ipotecare, infatti si svincolarono parzialmente dal trattato di Bretton Woods e slegarono la moneta dalla riserva aurea, poi si inventarono la finanza creativa e il credito creativo, oggi la moneta elettronica.
Russia, Asia (Cina), India, Africa e Sud America hanno risorse per intavolare un braccio di ferro distruttivo per USA e Europa occidentale. L’America, nelle ultime guerre che ha pianificato e realizzato, l’ultima è quella ucraina, ha dimostrato che sta lottando per la sua sopravvivenza economica e politica, che non può competere in risorse con le potenze emergenti (incazzate per il trattamento subito sin qui).
La Russia è il perno su cui ruota il destino del mondo: se la Russia cade, il prossimo obiettivo dell’Impero sarà la Cina; da lí Asia e Africa, poi India e Pakistan.
Certo è che se l’Impero non cambierà modello di sviluppo, rimodulando il paradigma della crescita infinita, a breve non ci saranno più colonie da conquistare ….il mondo è FINITO.
Meglio una moneta fondata solo sul lavoro che sulle risorse. Se lego un’economia ad una merce (tipo l’oro o altro) offro il gancio allo speculatore e al rentier di specularci sopra e di gestirne l’estrazione. L’unica vera moneta legata al lavoro è la cambiale emessa dal lavoratore. Ha funzionato benissimo in Italia per oltre 30 anni dopo la seconda guerra mondiale. Da qui viene il famoso boom.
Con quest’ultima analisi è stata raggiunta la matrice assoluta del problema, ovvero due concetti irriducibilmente opposti di moneta, l’uno legato al lavoro e l’altro… alla capacità di minaccia di chi lo propone/impone.
Un piccolo spunto:
la Germania emise un colossale debito obbligazionario garantito in oro, i cui titoli sono comunemente conosciuti come “German Bond 1924”.
Ultimamente questi titoli sono oggetto di enormi interessi speculativi, in vista di un ipotetico accordo che ne permetta il riconoscimento del valore pieno, che al lordo della capitalizzazione degli interessi raggiungerebbe livelli da dissesto finanziario.
Qualcuno ne sa qualcosa…?
io conoscevo i ME.FO. Bond del 1934, In pratica delle cambiali emesse da una finta società mineraria. Un’idea geniale che permise di azzerare la disoccupazione e far ripartire la potentissima industria tedesca.