Ieri sera è cominciata l’offensiva su Mariupol dove si concentra una buona parte delle truppe naziste e subito Zelensky sentendo odore di bruciato, dal suo bunker ha invocato la mediazione della Cina come ultima mossa disperata: il governo ucraino ha solo la carta della strage di civili da giocarsi per sedersi a un tavolo e di certo non può invocare la mediazione di un’Europa che è corsa a fare la guerra di carta alla Russia, con accuse che suonerebbero ridicole, se non fossero un’offesa all’intelligenza. E che appunto per questo non offendono un milieu politico di livello miserabile: e basta guardare la grassa faccia porciforme del cancelliere Olaf Scholz per accorgersene. Ora la cosa importante non è il per ora il contesto  diplomatico che comunque potete trovare qui , quanto il fatto che un burattino di Washington si rivolga a Pechino per trovare una via d’uscita. In solo colpo egli riconosce implicitamente la malafede americana nell’usare l’Ucraina come randello contro Mosca ( e indirettamente contro il Paesi dell’Europa), la pochezza anzi l’inesistenza dell’Europa che ormai produce solo parole nelle quali poi affonda e riconosce Pechino, il nemico per eccellenza delle elite Usa, come un’autorevole arbitro degli affari internazionali.

Non ci potrebbe essere segnare più chiaro di come le cose vanno cambiando rapidamente e anche se la mossa dovesse essere stata suggerita a Zelensky nel tentativo di trasformare la Cina da alleato sostanziale di Mosca a mediatore, essa non scalfisce minimamente il significato storico di questa richiesta che interviene in uno dei momenti più critici della storia del dopoguerra. Del resto è del tutto evidente a chi ha ancora facoltà pensanti e non solo “emozioni” da spot che la Russia aveva tutto il diritto di intervenire per difendere le popolazioni russe di Donetsk e Lugansk, per difendersi dalle armi di distruzione di massa che il presidente ucraino ha minacciato di iniziare a produrre alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco; per  impedire alla Nato di continuare la sua avanzata verso i confini russi in violazione del suo precedente impegno di “nemmeno un pollice a est”. La Russia ha esercitato il suo diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della parte 7 della Carta delle Nazioni Unite mentre l’Ucraina aveva perso il diritto all’integrità territoriale ai sensi della Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1970 rifiutandosi di onorare i diritti della sua popolazione di lingua russa. Ha anche rifiutato di rinnovare il suo Trattato di amicizia con la Russia e quindi non aveva più un confine definito con essa .Da un punto di vista morale poi, il fatto che l’intera comunità internazionale sia rimasta a guardare per otto anni durante i quali la popolazione civile di Donetsk e Lugansk è stata continuamente bombardata dall'”operazione antiterroristica” ucraina è assolutamente vergognoso. Altro che le indignazione fasulle dell’Europa caricaturale.

Le elite occidentali sono ormai alla completa follia: l’Europa è addirittura arrivata a lanciare l’idea di formare brigate naziste da mandare in Ucraina oltre ad inviare armi. Naturalmente tutto questo avviene solo nella fantasia perché i russi stroncherebbero subito questi flussi: al contrario della narrativa ufficiale controllano gran parte del territorio e solo evitano di usare artiglieria contro i cecchini. Se facessero bombardamenti indiscriminati come gli americani usi a fare  normalmente con l’aiuto degli ascari europei, tutto sarebbe già finito. Ma anche se i capitan fracassa di Berlino, Parigi e persino di Roma dove si nasconde il coniglio Draghi, fanno fuoco e fiamme si tratta solo di parole pronunciate da politici che oggi sperano nella continuazione della guerra per giustificare agli occhi dei cittadini l’ondata di distruzione economica in arrivo, la loro oscena complicità nella vicenda pandemica e insomma la loro incapacità di avere un’ idea di futuro che non sia quello di un  grande carcere. Essi ne sono in effetti già i secondini non essendo più il prodotto delle scelte popolari, ma di quelle dei gruppi di comando e molto spesso sono arruolati per captare voti e poi fare l’esatto contrario. Vedi i Verdi in Germania.

Insomma il sistema occidentale non ha più molto da dire: è solo in preda all’isteria e sta trascinando una popolazione ignara e vittima di una creazione di realtà fasulla cui essa si accoda ancora una volta senza un minimo di spirito critico: i russi vengono espulsi da club sportivi, eventi musicali, eventi culturali e praticamente da qualsiasi luogo in cui qualcosa di “russo” può essere trattato con odio e disprezzo, come i non vaccinati del resto. E’ del tutto evidente che questo è il risultato di un’antropologia deviante, costruita da gruppi elitari in decenni di egemonia culturale.  Ma intanto il mondo intero si rende conto del punto in cui si è arrivati e l’ultima cosa che vorrebbe è che l’occidente rimanga il regolatore degli affari internazionali: persino Zelensky con la sua richiesta alla Cina ha fatto capire che non può sperare nulla da questa logica, se non la distruzione dell’Ucraina in cui i poteri occidentali in fondo confidano per poter continuare la loro distruzione di libertà alla luce della guerra.  Eppure molti non si rendono conto che la richiesta di mediazione alla Cina è una svolta epocale