Si sa che chi è stato raggirato con mezzi elementari, chi c’è cascato come un bambino preferisce a volte far finta di niente lasciare impuniti i colpevoli, piuttosto che ammettere la propria stupidità o la propria debolezza. Così paradossalmente più evidente è l’imbroglio e meno si ha voglia di ribellarsi a esso e di denunciarlo. In questi ultimi mesi, siamo sottoposti a una assurda menzogna che circola a partire dalle multinazionali produttrici dei preparati genici spacciati per vaccini, per finire al circuito mediatico e al sistema politico, una mega balla inventata per pompare le terze e quarte dosi e sostenere così il diktat vaccinale: potremmo chiamarla la frode degli anticorpi, sulla quale ho già scritto in precedenza, ma che con omicron avrebbe dovuto diventare palese a chiunque. Dunque i vaccinisti seriali di Pfizer e compagnia dicono che con la terza dose il numero di anticorpi cresce notevolmente costituendo così una valida difesa contro il covid. Certo non deve durare molto visto che dopo un po’ anche i terzodosisti si prendono il virus, ma comunque la cosa può essere spacciata come la dimostrazione di efficacia dei vaccini.

Peccato che questo sia  totalmente falso e per due ragioni: la prima è che questi anticorpi sono dappertutto tranne che nelle mucose dell’apparto respiratorio dove entra e si moltiplica il virus dunque sostanzialmente inutili a combattere l’infezione e invece utilissimi a creare problemi al sistema cardiocircolatorio, ma la seconda è che tali anticorpi specifici per quanto numerosi possano essere agiscono sul virus originario non le varianti che si formano in continuazione, anche grazie all’eccesso di campagne vaccinali. In buona sostanza ci si impone di vaccinarci contro un virus che non esiste più, quindi correndo un rischio per nulla. La sola idea di combattere un coronavirus, notoriamente variabilissimo, con una pseudo vaccinazione che crea anticorpi contro una sola proteina, non è stata soltanto pazzesca, è stata interamente truffaldina e premeditata in vista di altri fini perché queste cose erano già ampiamente note. Tentativi di vaccini basati su mRna erano già stati fatti parecchie volte e non da ieri, ma nessuno aveva mai funzionato, anzi alcuni si erano rivelati estremamente pericolosi nei test sugli animali provocando le ben note embolie che non sono affatto rare nelle cavie umane sottoposte a trattamento genico per il covid.

Sventolare le varianti per rinnovare di volta in volta la paura nella gente e contemporaneamente spingere alla vaccinazione con preparati studiati su precedenti versioni del virus, non è un errore, è un deliberato imbroglio la cui spiegazione non si trova più nella virologia, ma nella politica. E se alcuni effetti collaterali sgraditi, come per esempio la perdita di efficienza del sistema immunitario che rende i vaccinati più esposti verso un grande ventaglio di infezioni possono essere tema di studio e di dibattitto, la impossibilità di eradicare un coronavirus, simile a quelli del raffreddore, attraverso la vaccinazione era un fatto assolutamente noto e ancor più con un sistema sperimentale e genico che permette di creare anticorpi iperspecifici contro un’unica proteina che varia da un giorno all’altro.

Dentro tutto questa miserabile scienza spazzatura si è persino tentato di negare l’efficacia dell’ immunità naturale che almeno registra e colpisce molte proteine virali ed è dunque più resistente alle varianti, oltre ad avere una decisiva superiorità sotto altri aspetti. E adesso credo che la mistificazione vaccinale abbia raggiunto il diapason nel momento in cui si ammette il vantaggio di cui gode l’immunità naturale continuando tuttavia a impestare l’umanità con porcherie chiamate vaccini: persino il Cdc americano riconosce in uno studio pubblicato qualche giorno che le persone non vaccinate hanno da 15 a 29 volte meno probabilità di contrarre il virus dopo che le varianti sono diventate dominanti. Il che appunto dimostra come la protezione naturale sia molto più ampia ed efficace. Non ci si deve stupire che escano questi studi “critici rispetto alla narrazione mainstream perché in realtà vengono articolati e pensati in maniera da ottenere due effetti, ovvero dare l’impressione di non nascondere i dati negativi e allo stesso tempo contenere le perdite riducendo l’entità del disastro grazie a manipolazioni statistiche. Sono metaballe per rendere più credibili le balle.