Improvvisamente, come in una caserma c’è stato un contrordine coordinato: il dogma dell’origine naturale del virus è stato messo in discussione a partire dallo stesso Papa del culto pandemico, Antony Fauci, passando per il segretario di stato Usa Blinken e per diversi ricercatori del circo covidiano. Fino a dieci giorni fa si poteva essere ridicolizzati esprimendo l’ipotesi di un’ origine artificiale del virus, come è accaduto persino al premio Nobel, Luc Montagnier, oppure cacciati da Facebook o da You tube per aver diffuso “disinformazione” o azzannati dai bollettini padronali che vanno ancora sotto il nome di giornali oppure da troll onnipresenti. Ma ora è invece permesso dirlo benché in realtà nessuna nuova conoscenza abbia cambiato le carte in tavola e anzi la discussione sul tema mostra che fin da subito uno studio indiano aveva individuato nel Sars Cov 2 inserzioni di virus Hiv ( agente dell’Aids) che non esistono negli altri 55 corona esaminati, il che porta direttamente all’ipotesi di costruzione artificiale tanto più che i coronavirus sono stati usati per cercare di veicolare un vaccino contro l’Aids, ricerche che da decenni vedono come protagonista proprio Fauci e il suo National Institutes of Health (Nih).
Da vari carteggi via email tra Fauci, l’Oms e altri soggetti interessati emerge che la versione del virus di origine naturale è stata fin da subito non una vera e propria tesi scientifica, ma piuttosto una tesi politica alla quale si è adattata tutta la comunità dei virologi, senza alcun reale dibattito, nonostante la sua scarsissima credibilità, messa in luce fin da subito. E infatti il punto è proprio questo: al di là delle ragioni che prima hanno indotto ad asseverare un ‘origine naturale del coronavirus e ora spingono a tornare invece all’ipotesi di fuga dal laboratorio, abbiamo assistito alla perdita di credibilità della scienza e di ambienti scientifici che hanno accreditato senza discussioni e con pochissime defezioni, una tesi evidentemente gradita ad alcuni rilevanti personaggi, istituzioni, università, distributori di finanziamenti sotto forma filantropica. multinazionali e fazioni politiche, ma in realtà senza alcuna dimostrazione e anzi con numerosi punti oscuri. Non c’è ragione di ritenere che le stesse dinamiche non siano in essere anche in molti altri ambiti della scienza se non in tutti, ma certo con maggiore incisività in quelli che sono maggiormente vicini al profitto immediato e alla manipolazione sociale. Ipotesi climatiche, tecniche genetiche, agronomia, ricerche psicologiche, teorie economiche, tecniche energetiche e un’infinita serie di altri campi di conoscenza potrebbero essere “guidati” attraverso le stesse logiche con altrettanto impegno.
Coloro che sono estranei al mondo della ricerca ne hanno un’idea ottocentesca e quindi fanno fatica a cogliere come tutto questo possa accadere in concreto: innanzitutto non è quasi mai il ricercatore che sceglie la ricerca, ma viceversa l’organismo finanziatore qualsiasi esso sia, emana un “bando” in cui spiega a chi e a quali condizioni verranno dati i soldi per una specifica ricerca; dopodiché tutti si sprofondano nel compito di far rientrare i loro studi in quella camicia obbligatoria che in sostanza è anche un’indicazione conoscitiva. Di soliti tali piani di ricerca tendono a coinvolgere molti laboratori e università questo perché si crea una “massa critica” di persone e istituzioni scientifiche o accademiche o editoriali (anche se c’è sempre meno differenza tra questi ambiti) che sono portate a difendere o supportare certe tesi. Solo una minima parte della enorme massa di ricerche può essere effettivamente verificata, di solito il controllo è puramente formale, si bada che sia stata rispettata la grammatica e la sintassi dei protocolli ( anche se non sempre con i vaccini Covid si è passati sopra vistose manipolazioni) ma non se i risultati abbiano effettivamente un senso. Tutto questo si è creato negli ultimi sessant’anni ed è diventato esplosivo con l’affermazione del neo liberismo e la conseguente concentrazione di risorse e potere in sempre meno mani, per giunta collegate tra di loro e hanno reso la libertà di ricerca un’espressione con modesti riscontri nella realtà. Difficilmente un’idea dirompente potrebbe farsi strada in questo universo gelatinoso.
In realtà ci dovremmo chiedere che è il ricercatore e lo scienziato oggi, quando lo specialismo di marca anglosassone abbia trasformato un’intera categoria da intellettuali in apparatčik , ma di questo non c’è lo spazio per occuparsi in questo contesto. Oggi dovremmo essere consapevoli che dietro un farmaco o un vaccino c’è una ricerca condizionata da uno scopo e da interessi che possono venire fuori solo attraverso la concorrenza fra diversi potentati farmaceutici peraltro sempre più intenzionati a fare cartello e la vicenda del Sars Cov 2 e della sua origine è un caso di scuola, di certo il più importante del secolo, in cui la scienza è rimasta muta di fronte all’imposizione di tesi prefabbricate.
In realtà ci dovremmo chiedere che è il ricercatore e lo scienziato oggi, quando lo specialismo di marca anglosassone abbia trasformato un’intera categoria da intellettuali in apparatčik , ma di questo non c’è lo spazio per occuparsi in questo contesto. Oggi dovremmo essere consapevoli che dietro un farmaco o un vaccino c’è una ricerca condizionata da uno scopo e da interessi che possono venire fuori solo attraverso la concorrenza fra diversi potentati farmaceutici peraltro sempre più intenzionati a fare cartello e la vicenda del Sars Cov 2 e della sua origine è un caso di scuola, di certo il più importante del secolo, in cui la scienza è rimasta muta di fronte all’imposizione di tesi prefabbricate.
Si può vedere :
Avete notato le unghie delle FAUCI: non sembrano quelle di Louis Cyphre/Robert de Niro nel film Angel Heart – Ascensore per l’inferno? Inquietante…
.D 😀 😀
Mah, discutere della provenienza del virus è attualmente, un po’, un mezzo di distrazione di massa dalla coercizione autoritaria anche criminale all’obbligo sostanziale di vaccino…
Si può leggere :
https://comedonchisciotte.org/i-molti-modi-in-cui-i-vaccini-covid-possono-danneggiare-la-vostra-salute/