Ogni tanto, ma sempre più raramente, arriva un buona notizia: Red Ronnie l’ha spuntata su Burioni che lo aveva querelato perché l’incauto conduttore di programmi musicali aveva scritto su Facebook che il virologo da Tv, nascondeva dietro un atteggiamento moralizzatore «un lapalissiano conflitto di interessi, ossia l’impegno, in campo vaccinale, di tanti suoi brevetti». Il magistrato ha stabilito che il fatto non costituisce reato, mandando assolto il querelato. Oddio in realtà Burioni c’entra ben poco con i vaccini, anzi ha lavorato nel campo degli anticorpi monoclonali, ( che se vogliamo sarebbe una tecnica antagonista) ma è da qualche anno, fin da quando la Lorenzin rese obbligatorio il vaccino contro il morbillo, che è diventato un vax integralista, E guarda caso i brevetti di cui si parla sono stati approvati solo a partire dalla sua battaglia in favore delle vaccinazioni, tanto che la querela a Red Ronnie si riferisce a vicende antecedenti alla pandemia, al 2016 e all’inizio della crociata buroniana.
Ma questo è solo uno spunto di cronaca in realtà tutto il sistema sanitario occidentale è costruito essenzialmente su giganteschi conflitti di interessi e interscambio dei ruoli, visto che gli organismi di controllo sono di fatto in mano ai controllati, un meccanismo di funzionamento generale del sistema neoliberista che pervade ogni cosa, ma al quale ci siamo man mano assuefatti finendo per non coglierne la pericolosità politica e la tossicità per la democrazia: non è un caso se i vaccinisti più fanatici di oggi appartengono all’area di quelli che una volta gridavano e giustamente contro il conflitto di interessi berlusconiano mentre oggi sono la plaudente platea pandemica dei più evidenti e sconci conflitti che hanno scacciato verità e onestà dal campo sanitario e dalla ricerca.
Basta elencarne alcuni tra i più clamorosi ed evidenti: l’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco che ha il compito di vietare o autorizzare le medicine ha un bilancio interamente dipendente dalle multinazionali farmaceutiche che ne coprono l’84 % ovvero 307 milioni su un totale di 358. Ci possiamo stupire se in vent’anni questo organismo abbia approvato 975 nuovi farmaci, respingendone solo qualche decina? E ci dovremmo interrogare sulla scorta di quanto dice il professor Garattini del perché l’Aifa, ovvero il corrispettivo italiano dell’Ema , ma con un potere ormai limitato ai prezzi dei farmaci che vengono stabiliti con trattative segrete, autorizzi l’ingresso sul mercato di una ridda di preparati che hanno di diverso solo l’etichetta e che servono solo a gonfiare i profitti delle case farmaceutiche. E in qualche caso a interferire con le cure, come avviene nel campo oncologico.
Ma dobbiamo constatare che tutto questo avviene anche nel resto dell’occidente visto che il bilancio della famosa Food and Drug administration arriva per il 45 % , dall’industria farmaceutica, che l’80% dei fondi dell’Oms proviene da Big Pharma, dalla fondazione Gates e da Gavi, l’alleanza per i vaccini, mentre il contributo degli stati è davvero poca cosa, del tutto insufficiente a combattere le eventuali combine, ma serve solo a dare una patina di credibilità sotto la quale accade però di tutto . Che l’60 per cento della ricerca medica è di fatto foraggiata dalle multinazionali del farmaco e che infine il Cdc americano, protagonista assoluto del vaccinismo imperiale, non è una parte terza e neutrale rispetto alle aziende farmaceutiche, ma è essa stessa una produttrice di vaccini, possiede 56 brevetti e acquista e distribuisce 4,6 miliardi di dollari in vaccini ogni anno attraverso il programma Vaccines for Children, che rappresenta oltre il 40% del suo budget totale. Davvero non vogliamo sapere in che mondo viviamo e mettere la testa sotto la sabbia? Vogliamo non accorgerci che è questa la vera malattia e non il covid?
Top Elephant In The Room!!
“Which Industry Spends the Most on Lobbying?” , by Jake Frankenfield for Investopedia
May 7, 2020
In the American political system, lobbying is par for the course. It has come to be expected that major industries, and the leading corporations in those industries, will seek to influence legislation, regulation, and the enforcement of government decisions, such that they receive preferential treatment. This could come in the form of campaign contributions, or actual lobbying, with a lobbyist working on behalf of the corporation that has paid them to influence a particular vote or governmental decision. What it is they are lobbying for, though, is a more involved question.
Here, using data from opensecrets.org, we break down lobbying efforts, industry by industry, combining all political contributions and lobbying spending from Jan. 1998 to March 31, 2020. Figures are calculations by the Center for Responsive Politics based on data from the Senate Office of Public Records.
Let’s take a closer look at how much each industry spends on lobbying, the top corporate spenders in each category, and what spurs their lobbying efforts.
Key Points
1. Companies and industries in the United States will lobby government officials to influence them to act in ways that benefit the lobby’s interests.
2. Lobbyists for corporations or industries might seek to sway officials regarding legislation, regulations, and the enforcement of government decisions.
3. Over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has spent the most money of all industries in lobbying spending.
4. Other industries that spend heavily on lobbying efforts include insurance, electric utilities, electronics manufacturing, and business associations.
Pharmaceuticals/Health Products: $4,450,373,773
Spending $4.45 billion over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has far outpaced all other industries in lobbying spending. It’s important to note that this industry includes not only drug manufacturers, but also the sellers of medical products and nutritional and dietary supplements. From Jan. 2020 through March 2020, spending was topped by the Pharmaceutical Research and Manufacturers of America and Pfizer Inc.
Riferimento e proseguimento:
https://www.investopedia.com/investing/which-industry-spends-most-lobbying-antm-so/
Brevissimo commento.
A. Ma che strane coincidenze……..!!
B. Nessun cenno da parte di TV e giornaloni italiani, cioè dei servi pennivendoli fino al midollo!!
1. A titolo di cronaca, la “The Medicines and Healthcare products Regulatory Agency”, MHRA, che sarebbe il corrispondente dell’AIFA in UK, incassa commissioni da aziende farmaceutiche e da altri privati che offrono servizi e prodotti in campo sanitario per il periodo 2019/20 per un ammontare pari a ben il 67,6% del totale delle fonti reddituali per lo stesso periodo ( £104.6/ £154,744 ), che già significa che sono i privati a tenere il pallino, negli anni precedenti la percentuale era maggiore perchè c’erano anche entrate provenienti dall’EMA, per maggiori info, vedasi i miei post al seguente ottimo articolo:
https://ilsimplicissimus2.com/2021/03/26/vaccini-e-avidita-la-gaffe-di-boris-johnson/
Cosa potrà dire lo zelante figliuolo ?
https://it.sputniknews.com/italia/2021041610423904-astrazeneca-i-motivi-dello-stop-al-vaccino-per-militari-e-forze-dellordine/
Si può vedere :
https://www.fowa.it/vip/index.php?module=login&method=resPassword&tok=6ee269872854215308de2f005b791735
e leggere :
https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/5755-parla-l’“infermiere-incazzato”
E vedere :
“Davvero non vogliamo sapere in che mondo viviamo e mettere la testa sotto la sabbia? Vogliamo non accorgerci che è questa la vera malattia e non il covid?”
È il capitalismo, bellezza ( alla faccia di Jorge che diceva che il problema del capitalismo era un problema di concorrenza…chi cerca il conflitto di interessi, la concorrenza Non la vuole, ad esempio…)…
https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/5755-parla-l%E2%80%99%E2%80%9Cinfermiere-incazzato%E2%80%9D
Direi infermiere anche coraggioso.
Tempi duri. E’ innegabile che per tutto ciò che riguarda le informazioni tecnico-scientifiche e mediche sul covid19, sulla sua origine e diffusione, su come si propaghi e sulle precauzioni da seguire per arginarlo, esista inesorabilmente un pensiero unico. Quindi cosa può fare chi detiene i mezzi per la diffusione del
pensiero unico per diffamare ogni altro tipo di pensiero? Semplice. Trovare una parola che rievochi orrori del passato e affibbiarla ad ogni persona che differisca anche solo di una virgola dall’ideologia dominante. Quando, fino a ieri, si pronunciava la parola “negazionismo” significava parlare di neonazisti che negano la realtà dell’olocausto e dei campi di concentramento nazisti. Appiccicare l’etichetta di negazionista a qualsiasi tipo di pensiero “non allineato” è un bel gioco di prestigio, messo in atto anche da chi è davvero negazionista. I soldi dei profitti non hanno colore politico. Questo meccanismo, attuato da governi e mass media è infame ma, purtroppo come tutta la faccenda covid, è stato assimilato dalla maggior parte della popolazione. Se negazionista, o complottista è la categoria a cui appartiene una persona che non la pensa come le masse, le fake news è il mezzo che essa utilizza per diffondere informazioni. Fake news si riferisce alle singole informazioni dissidenti di qualsiasi genere, e appiccicare etichette e definizioni serve proprio a questo, ad uccidere il pensiero critico. Si arriva persino al TSO, quando si hanno le prove dell’imbroglio.
“La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute. L’effetto inabilitante prodotto dalla gestione professionale della medicina, ha raggiunto le proporzioni di un’epidemia.”
– Ivan Illich –
“Il progresso tecnologico è come un’ascia nelle mani di un criminale patologico.”
– Albert Einstein –