
L’altra sera facendo zapping sono capitato sui Rai 5 dove veniva trasmesso un originale allestimento proposto dall’Opera di Roma di Zaide , lavoro incompiuto di Mozart di cui esistono solo alcuni brani che Remo Girone si è incaricato di legare tra di loro. Diciamo pure che non si tratta proprio del miglior Mozart, ma la cosa che mi ha colpito non è tanto l’allestimento quanto il fatto che cantanti e comparse, nei loro costumi di scena, parevano quelli di un anno fa, prima della dittatura sanitaria: cantavano a squarciagola a dieci centimetri di distanza , si abbracciavano, si toccavano, si stringevano. Ma poi alla fine della rappresentazione quando sono usciti per ricevere gli applausi del pubblico erano tutti con la mascherina di ordinanza e il dovuto distanziamento. Anche un idiota capirebbe che se pure ci fosse un rischio reale e se le mascherine funzionassero davvero, il momento di metterle sarebbe stato durante la rappresentazione quando il canto potrebbe certamente diffondere qualche virus e non durante il ringraziamento dove il rischio è assolutamente zero.
Ma vediamo spesso e in qualunque occasione questo incongruo apparire di mascherine proprio quando il rischio è minimo e il loro scomparire quando almeno teoricamente il loro uso sarebbe più appropriato . Una persona di normale intelligenza e non del tutto subornata dentro il gigantesco campo di rieducazione di Pol Pot che è diventato l’occidente, dopo un anno di questa robaccia capirebbe che la mascherina è solo un elemento simbolico atto a proclamare la propria sudditanza e la propria obbedienza che è come un passaporto vaccinale ante litteram. In effetti pare stando a un rapporto pubblicato dal National Institutes of Healt che quanto meno in Usa tutta la campagna pandemica e ora quella vaccinale ( vedi qui) si sia servito di un team di risposta rapida per attaccare le opinioni delle persone che sfidano la “narrativa ufficiale” e per dare suggerimenti su come meglio imporre quest’ultima, tra cui la mascherina.
Non è del resto un mistero che anche l’Apa, l’associazione degli psicologi americani abbia ufficialmente dichiarato il suo coinvolgimento nella campagna di vaccinazione di massa, suggerendo il modo di renderla più efficace e di vincere le resistenze. Ci si può chiedere quanto sia etico tutto questo, ma di certo anche gli psicologi sono tra i maggiori spacciatori di psicofarmaci e sono dunque legatissimi a Big Pharma che incoraggia e premia le prescrizioni. Do ut des in un mondo che sta letteralmente crollando.
I “””successi politici “””” degli ultimi decenni :
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-leuropa__senza_futuro_romano_prodi_confessa_oggi_di_aver_sbagliato_tutto_da_sempre/29785_40327/