Per chi ha meno di trent’anni la parola comunismo evoca solo una parola da esorcizzare e magari da cancellare, ancorché non ne sappiano nulla se non quelle quattro asserzioni in croce che sono una sorta di postulati di Euclide. Un’intera stagione della storia è divenuto una sorta di buco nero senza ragioni e senza perché, abbandonato ai cachinni di una pubblicistica di infima qualità.
Quindi potrebbero essere sorpresi da un sondaggio svolto da una delle più importanti società di analisi demoscopica della Russia putiniana dalla quale emerge che il 51% dei cittadini considera ideale il sistema di economia pianificata contro il 29% che preferisce il sistema di mercato. L’anno scorso le percentuali erano rispettivamente del 49 e del 36. E non solo: il 36% considera il sistema politico dell’Urss come il più desiderabile, mentre il 22% vorrebbe vivere in una democrazia di tipo occidentale mentre il 17% ritiene migliore il sistema oligarchico di Putin. Un anno i primi erano al 29%, i secondi il 29% e i putiniani il 20%.
Oltre alle cifre in assoluto è significativa la progressione in un Paese dove la massima parte delle persone ha vissuto l’esperienza del’Urss e poi quelle successive, non ha certo posizioni posticce o libresche. Eppure nell’occidente del pensiero unico la cosa appare come inesplicabile. Non sempre però e non dappertutto: forse più che a Mosca l’indizio per capire tutto questo si può trovare a Berlino, epicentro dello scontro e della sconfitta sovietica. Nei decenni successivi alla caduta del muro si sono intrecciate due nostalgie: la Ostalgie che in qualche modo esprime una sorta di rimpianto verso la vita della Ddr, i suoi prodotti, i suoi ricordi e la Westalgie che invece fa riferimento al rimpianto di ciò che appariva l’occidente, alle promesse della sua cornucopia, a ciò che appariva il suo sistema quando doveva vedersela con il competitore sovietico. Man mano si scopre che quell’Occidente non esiste più, è divenuto altro o è sempre stato qualcosa di diverso da ciò che esso stesso narrava di sé.
Certo le tendenze espresse nel sondaggio non si incarnano completamente nella politica reale nella quale il partito comunista si attesta intorno al 18%-19%, ma è certamente il segnale che il capitalismo non è più considerato la terra promessa, che dentro la sua natura si scoprono cose che non funzionano come ci si immaginava e soprattutto – questa la cosa più importante al di là della concreta esperienza sovietica e del socialismo reale con le loro dense ombre – che non è l’unico mondo possibile, l’unica forma delle relazioni e dei rapporti di produzione. Insomma che c’è molto da scoprire al di là di esso che da molti anni sembra essere l’unico continente emerso: le vacche magre, la sosta forzata nel consumo, la fede vacillante nella crescita indefinita, favoriscono la riconsiderazione dalla favola che ieri ci illuse. Che oggi ci avvelena.
E chissà, forse in un futuro ipotetico qualcuno si accorgerà che non era la corazzata Potemkin ad essere una cagata pazzesca, ma proprio i film di Fantozzi.
Il comunismo garantiva la casa a tutti e la sua manutenzione, mentre il capitalismo ti fa pagare 10 volte quello che hai speso per acquistarla con le tasse e poi te la toglie buttandoti sul lastico.
Il comunismo ti garantiva il lavoro a vita, mentre il capitalismo crea milioni di precari e disoccupati.
Il comunismo ti garantiva la pensione, mentre il capitalismo ce la sta togliendo.
Ho letto ultimamente che i comunisti russi, insieme alla sinistra di Uldatsov, stanno montando nei sondaggi e che hanno detto che cancelleranno dalla Russia qualsiasi traccia di capitalismo nel giro di pochi mesi.
Putin non li asseconda perché sa bene che l’occidente sta crollando e che, pertanto, i russi vinceranno senza fare guerre o mettersi in mostra.
Il mondo si sta svegliando. Ci hanno fregato con le menzogne per riprendersi il potere perduto, ma presto lo perderanno di nuovo e questa volta per sempre.
il comunismo, se funzionasse,sarebbe un paradiso per tutti;
il capitalismo è comunque un inferno per almeno i 2/3;
prima molti (circa 1/3) sostenevano che il capitalismo funzionava infinitamente meglio, ma ora alcuni di loro (poniamo …. meno di 1/12 perchè … ora il capitalismo è un inferno per, direi, almeno i 3/4) …. cominciano ad avere un minimo dubbio e stanno zitti;
…. in conclusione … facendo due righe di conti … fra un po’ ci sveglieremo!!!?
Ma, per conto mio, direi che l’intento del comunismo viene vanificato da molte delle sue ossessioni, nascoste da concetti come libertà e benessere. Cioè, l’intento comunista è relativamente buono quanto semplice, ma la sua realizzazione ha causato molte falle. D’altro canto questo arrivismo americano è il male della società mondiale. Oggi l’america è un Paese egotista più del suo essere egoista di ieri, che garantisce riforme di welfare e di progresso al proprio popolo (tra l’altro illudendolo comunque) che gravano sulle spalle del resto del mondo. Quindi, sì, magari il comunismo non è sbagliato, ma la storia insegna che lo è diventato.
La piu grande stronzata fatta dall’urss e’ seguire gli usa nella corsa agli armamamenti sottraendo migliaia di milardi di dollari alle necessita primarie.
“Il Socialismo Reale sarà stato pure sbagliato, non ne sono sicuro; ma il Capitalismo non è giusto. Di questo sono certo.”
di questo ne so certzo e convinto pure io!!
Dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, molti storici seri e circostanziati (ovviamente non italiani, noi abbiamo Pansa…), inglesi in primis, e non tutti della scuola di Hobsbawm, stanno revisionando la politica e l’economia pianificata trovando che le cause precipue della caduta di quel regime fossero da ricercare nell’escrenza di sacche di liberismo ideale in un sistema a socialismo reale. In più si aggiunga una nomenklatura quasi del tutto irriformabile non molto distante da quella abbarbicata alle radici del Potere come questa italiota, e il combinato disposto (a cui si aggiunga un inefficace sistema di propaganda del proprio ‘way of life’, vedasi Hollywood, il più grande strumento mitogenico dopo Omero ed Esiodo). Nel 1985, in pieno reaganismo, le televisioni mondiali, tra cui il Primo Canale Russo, irradiarono in diretta terracquea la finale del Superbowl di football americano, evento probabilmente insuperato in termini di sfarzo e costi a celebrare, un anno dopo le Olimpiadi di Los Angeles, la Superpotenza che si autodichiarava vincitrice della Guerra Fredda. L’URSS della perestrojka gorbacioviana si trovò a malpartito davanti a cotanta ostentazione di lusso sfrenato, Di fatti il Muro di berlino cadde in quell’occasione. Certo, pochi sanno o fanno finta di non sapere (se economisti incapaci o in malafede o entrambe le cose alla Boldrin), che tra la fine degli Anni ’50 e l’inizio dei ’60, per quasi un decennio, l’URSS fu la prima potenza economica mondiale, per produzione, P.I.L., innovazione tecnologica e metodologia di agricoltura intensiva (i cari vecchi kolkhoz e sovkhoz), prima nell’industria aerospaziale, e non esportava quasi niente se non nei Paesi del Patto di Varsavia. Se al posto di una nomenklatura miope e sordida avesse avuto qualche mandarino furbo e flessibile come Deng Xiao Ping in Cina, probabilmente sarebbe ancora là.
Ma pensare che l’Economia di Mercato, il Liberismo e il Capitalismo siano la teleologia finale della Storia come volevano Fukujama e altri cantori è una illusione, come F. Furet definì il Comunismo realizzato in auge in Unione Sovietica. La Storia finisce solo quando finirà l’uomo. E spesso essa è ciclica. Insomma, a volte ritornano.
Mi piace finire con una citazione di Bruno Pontecorvo, all’indomani della caduta del Muro, quale suo testamento spirituale, nel 1993:
“Il Socialismo così come l’abbiamo immaginato noi è fallito. Ma la domanda di giusuzia che c’è nel mondo, quella rimane. La risposta che abbiamo dato noi era sbagliata, ma questo non significa che non esista una risposta giusta. Qualcuno la cercherà, qualcuno dovrà trovarla”.
Il Socialismo Reale sarà stato pure sbagliato, non ne sono sicuro; ma il Capitalismo non è giusto. Di questo sono certo.
Quoto in pieno il tuo intervento, Anonimo.
a parte il cumulo di cazzate che leggo scritte da gente ancora imbesuita dai film americani – caro il mio marco, la tua visione bassamente consumista della questione ti inchioda, se la cosa che ti preoccupa sono automobili nuove, bistecche e vacanze a Sharm el Sheik, ti troverai benissimo in Italia, a patto che tu possa permettertele – , c’è da riportare un altro paio di notiziole, e cioè un sondaggio dell’altr’anno commissionato dal NEA – cioè un think tank americano specializzato in propaganda pro-USA nei paesi stranieri – in Europa dell’est che venne rapidamente messo sotto silenzio, perchè risultava che una fortissima maggioranza della popolazione dell’est – da un minimo di 35% circa in Repubblica Ceca fino a un 70% in Romania – ritiene che si campasse meglio prima con i sovietici che poi con il capitalismo. Al qual proposito ricordo ancora una intervista a un operaio degli ex cantieri Lenin in Polonia, rimasto a spasso, dire mestamente “ci avevano promesso l’automobile per tutti e ora non abbiamo più nemmeno una casa”. Per giunta l’anno scorso un altro sondaggio, stavolta negli USA, trovò che per la prima volta c’era più fiducia in un sistema economico pianificato di stampo socialista che nel liberismo sfrenato.
Cacciatevelo in testa: nonostante gli spot, la libertà non è un Iphone e la felicità non è una crociera di lusso.
bravo marco!
hai detto tutto e il contrario di tutto
“non c’era carne”
e questo era un bene per la nostra salute e quando la trovavi mangiavi carne di prima qualita invece noi merda(Macdonald)
“non potevi andare in altri paesi”
e dove sarebbero andati? da noi in italia o in qualsiasi altro paese d’europa a fare cosa a respirare smog bagnarsi in un mare di fango pagando cifre esorbitanti quando a casa avevano tutto genuino e gratis
“3 anni per una macchina”
meno male almeno respiravano pulito e poi a cosa serviva quando avevani i trasporti gratuiti
“potevano vedere solo film russi”
e tu solo quelli amerigani sai che diferenza?
“dissidenti politici che sparivano”
e qui ti do ragione da noi dissidenti e giolnalisti non ne e mai scomparso uno….a parte questo va benissimo il capitalismo
“l’unica cosa in abbondanza era il lavoro”
da noi neanche questo,invece da noi i soldi non ce ne sono ma i magazzini sono pieni(di spazzatura)
io invece ho deciso da tempo quando si stava meglio!
volio precisare che non vivo e non sono italiano ma vivo in un ex paese comunista
quanto a te marco cosa sei andato a fare in bulgaria
a rifarti una salute o a inquinarli ancora di piu sti poveri bulgari?
Si vabbè,andiamo indietro invece di pensare un nuovo modo di vivere…io vivo in bulgaria,ex paese comunista con una fortissima influenza dell’urss e mi informo e sono curioso di come si viveva in quel periodo .Non c’era niente praticamente,per comprare la carne dovevi fare file chilometriche,non potevi andare in altri paesi,se compravi una macchina dovevi aspettare 3 anni,potevi vedere solo film e ascoltare musica russi,dissidenti politici e non che sparivano..a parte questo andava bene il cominusmo.
L’unica cosa in abbondanza era il lavoro,quindi avevano dei soldi da spendere,ma niente da comprare,ora invece dopo la caduta del comunismo hanno tutto,ma non si possono comprare niente..decidete voi quando si stava meglio.
che cagata di articolo!
e quando mai abiamo permesso ai russi di esprimersi sulla caduta del comunismo??
abiamo fatto tutto noi ocidentali,noi sapiamo tutto sopratotto chi ha voglia di liberta e siamo sempre pronti a portarla ma andate afanculo criminali,
il popolo russo a diferenza di quello ocidentale e istruito e informato noi samo censurati e indotrinati,e non parlo di adesso ma anche prima quando erano CCCP erano coscenti di quanta merda ci fosse in ocidente,
un popolo che ha dato piu di venti miglioni delle sue giovani speranze per liberare una massa di decelebrati che siamo no,ivergoniamoci
invece noi adoriamo quel popolo USA il piu criminale al mondo che non ci sia mai stato