Berlusconi non è un genio della comunicazione, sono i suoi competittor ad essere dei geni dell’incomunicabilità. La proposta choc della restituzione in contanti dell’Imu sulla prima casa e tutti gli altri condoni tombali promessi, può anche essere una favola, ma è soprattutto una trappola nella quale i suoi avversari sono cascati con tutti e due i piedi: prima hanno contribuito a rendere il Cavaliere protagonista gettandosi in una rissa polemica e attribuendo enorme importanza alle sue parole, ma poi non hanno saputo fare altro che dire, impossibile, ridicolo, irrealizzabile, demagogico senza tuttavia contrapporre nulla di concreto o al massimo astrusi e vaghi arzigogoli. E sì sono messi così in una situazione di marginalità psicologica, subendo completamente l’iniziativa.
Certi molti possono anche pensare che le promesse berlusconiane siano l’ennesima balla spacciata dal Cavaliere in campagna elettorale, ma tra l’improbabilità del realizzarsi di una promessa e il niente se non la certezza di altri sacrifici invocati in nome di un’altrettanto inverosimile crescita, non c’è alcun dubbio sulla scelta dell’uomo della strada per un possibile vantaggio concreto e immediato. Il fatto è che le considerazioni sul piano comunicativo, hanno un corposo risvolto sociale di cui la politica sembra non si sia accorta: nell’impoverimento progressivo e drammatico del Paese il peso dell’Imu su milioni di famiglie è molto più gravoso rispetto a quello della vecchia Ici. Che il professore nemmeno lo sospetti nel suo empireo di benestante al servizio dei ricchi è naturale. Che sfugga alla sua marmaglia da prima repubblica, è comprensibile, ma che non abbia sufficiente voce nel centro sinistra è in qualche modo clamoroso.
In effetti la proposta choc ha spiazzato tutti, persino Grillo, anche per il semplice fatto che i 4 miliardi necessari a restituire l’Imu sulla prima casa sono quello che è stato appena sborsato per il salvataggio di Montepaschi. E -mossa geniale – potrebbero essere ricavati dalla richiesta di quattro spiccioli ai nostri evasori in Svizzera: un nuovo condono al 2% tanto per ribadire la corrività berlusconiana nei confronti dell’evasione fiscale. Certo siamo sempre dentro l’anomalia italiana, anzi conficcati dentro come chiodi. E tuttavia mi chiedo se non sia altrettanto anomalo che le forze di sinistra abbiano avallato tutti i massacri sociali dell’ultimo anno, siano in sintonia con la filosofia della precarietà, della svalutazione del lavoro e rivendichino soddisfatti di aver firmato trattati europei, cessioni di sovranità e mutazioni costituzionali che impediscono una vera politica sociale. Berlusconi rischia di resuscitare perché gioca sul proprio terreno, ma quel terreno con gli anni è divenuto comune a tutti. Se così non fosse, anche ammesso (ma non concesso) che il problema italiano consista nel debito pubblico, è mai pensabile che si vadano a depredare pensionati, a rendere precario e ricattabile il lavoro, a massacrare scuola e università in un Paese dove tra evasione e corruzione potrebbero essere recuperati minimo 200 miliardi l’anno? Davvero inconcepibile senza l’opera strisciante di un pensiero unico che si incarna in una lotta di classe alla rovescia
La proposta choc così più che avere un valore di per sé, fonda la sua efficacia sulle reazioni altrui: sull’imbarazzo del Pd e il ricorso di Monti ai suoi amici della finanza per far sentire la “voce dello spread”. Sulla sensazione che il dramma del Paese non sia percepito dalla politica intenta a navigare dentro la saponosa bolla di sapone dei suoi privilegi e che costituisce essa stessa una fonte di spreco, di ridondanza istituzionale, di opacità. Il vero choc temo sia un altro: quello di dover constatare che senza una netta discontinuità di prassi e di idee, ci troveremo sempre alle prese con un qualche Cavaliere: così come la crisi non si risolve con le ricette che l’hanno causata, Berlusconi non si supera dentro il berlusconismo.
Totalmente d’accordo con l’articolo e con i post di chi mi ha preceduto.
Un’analisi interessante! Lo capiranno gli italiani?
Nel regno dei ciechi l’orbo è il re. Ieri sera Bersani a “Piazza Pulita” è sembrato confuso, senza idee con nessuna proposta in tasca se non pronunciare le solite markette su evasione, fisco e lavoro che non c’è. Penoso poi quando si parlava di tracciabilità dl denaro ed ha esordito affermando che le vecchiette sapevano usare benissimo la social card e che quindi ricorrere all’uso del denaro elettronico sia stata la cosa migliore da fare. Intanto la tracciabilità non serve a niente per gli evasori che spostano tranquillamente i loro denari nei paradisi fiscali ogni volta che s’innalza il prelievo fiscale e c’è il rischio di nuove tasse all’orizzonte. Credo che Bersani sappia bene che parlare di moneta elettronica è servito per portare denaro nelle casse delle banche che da veri usurai si fanno pagare le commissioni. Per cui sul denaro guadagnato a stento devo pagare anche questo tipo d’interesse. In una parola Bersani è la stampella di Monti ed è peggio del professore. Se non altro il nano feroce ha dalla sua il fatto di puntare ad essere simpatico e fuori dagli schemi. Sia ben chiaro non ho mai votato Berlusconi e mai lo voterò, ma una delle assurdità di questa parossistica campagna elettorale è che ormai la si sta conducendo dando in testa solo al cavaliere con il risultato che questo apparirà come il perseguitato da votare e salvare. In fondo è l’unico che sta parlando contro la Merkel, segno che c’è qualcuno per lui che tende l’orecchio e ascolta la gente. Per cui alla fine il contatto con il Paese chi l’ha perduto? Insoma cerchiamo di essere obiettivi. Una delle anomalie di questo paese è stare da una parte o dall’altra. Tutt’alpiù chi si dice obiettivo sta nel centro . Ma sotto sotto siamo capaci di capire che nel ventre del vulcano il magma è incandescente?