Il papa va su twitter, ma non per questo perdono d’attualità le parole del cardinal Martini nella sua ultima intervista: “La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni”. Diciamo anche di 1000 per seguire il precipizio in cui l’hanno trascinata prima Wojtyla e oggi, con determinazione più evidente e dichiarata, Ratzinger. Anzi l’utilizzo dei sistemi di comunicazione più attuali fa risaltare a tutto tondo gli anacronismi ormai intollerabili di gerarchie dedite a preoccupazioni secolari e impermeabili a una qualsiasi autentica fede che non sia devozione funzionale agli strumenti del potere.
Sarebbe un errore pensare che le recenti uscite di Pontifex, il sito teocon, diretto tra l’altro da uno arrestato per stalking e di un pretino ligure, siano isolate aree di stupidità o frutti selvatici di sessualità adolescenziali o pervertite: l’idea che le donne siano complici e colpevoli delle violenze a causa del loro abbigliamento o addirittura del femminicidio a causa del loro atteggiarsi fa parte a pieno titolo dell’ambigua sessuofobia della Chiesa. Certo il parroco di Lerici si difende come un ragazzino dedito all’onanismo: “Quando lei vede una donna nuda, quali sentimenti prova? Quali reazioni? Non se e’ un frocio anche lei o meno…cosa prova quando vede una donna nuda? Non e’ violenza da parte di una donna mostrarsi in quel modo li’?” Forse non vale la pena dire a questo signore che la cosa a una persona adulta non fa mettere le mani in tasca o armeggiare con il sottanone: sarebbe una rivelazione a cui non potrebbe reggere, perché molto della teologia volgare si basa su questa fobia che è allo stesso tempo inscindibile dalla mania.
Una rivelazione imbarazzante nella sua sconcertante nudità intellettuale che ha costretto il vescovo a far levare l’editto dal portone della chiesa e l’autore a sospendersi, ma costituisce pensiero diffuso e radicato nel mondo ultracattolico che si lega ad un visione arcaica della famiglia e della società: ”Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione la spinta alla violenza. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre piu’ spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni” Queste parole presenti su Pontifex e nella lettera del pretino rivierasco riportano immediatamente al ruolo subalterno della donna, alla sua dipendenza dall’uomo e al ruolo demoniaco che svolgono istituzioni come il diritto di famiglia o il divorzio. Fatta la tara delle personalità border line del direttore di Pontifex e del parroco di Lerici, sono la sostanza delle varie giornate della famiglia e di molte prediche papali o cardinalizie. Laddove la tentazione non è solo nell’abito succinto, ma anche nella semplice esistenza fuori di casa, nella società: “Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno.” Dice argutamente la lettera del pretino che forse dimentica la sacrestia come luogo di perdizione.
Ma insomma tutto ciò che contrasta con una visione medioevale della famiglia è peccaminoso e da mettere alla gogna. Fosse anche l’omosessualità che infatti viene condannata senza ritegno, tanto che pochi giorni fa è stata accusata dal papa di essere un pericolo per la pace. E in questa affermazione non trovo nulla che stoni con l’editto del parroco di Lerici. Tanto più che Ratzinger ha voluto presentarsi come successore ideale e diretto di Benedetto XV, papa dal 1915 al 1922 che disse: “È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne.”
Ritorniamo però ora all’inizio di questa cronaca di cose ignobili e all’ultima intervista del Cardinal Martini: quando dice che la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni non fa una cifra a caso, si riferisce ai due pontificati che segnarono i primi trent’anni dell’1800, quelli di Pio VII e Leone XII che furono i papi della restaurazione e del rifiuto della nuova società che si stava creando dopo la rivoluzione francese. Furono loro che impostarono la politica di rifiuto delle dinamiche sociali, dell’attaccamento delle gerarchie al potere costituito e alle sue ideologie cui la chiesa prestava la propria autorità metafisica. Da allora l’attenzione all’evoluzione sociale è sempre stata guardata con sospetto, con aperture minime, qualche slancio e precipitose marce indietro. E dunque l’accento sulla sessualità come peccato pervasivo è aumentato in maniera ossessiva mentre tutto il resto, l’ingiustizia sociale in primis, è passato in secondo piano , è diventato bazzecola o demagogia o ancora tema per paternalistiche prediche subito dimenticate. La sessualità stessa è divenuta da peccato personale (salvo che per i preti, come abbiamo visto) peccato sociale poiché capace di scardinare i presupposti dello statu quo su cui si regge il potere.
Ovvio che in questo quadro si sia perpetuata l’idea di una subalternità femminile come aspetto essenziale dell”arcaismo sociale predicato. Dunque donne sappiatelo non è la gonna corta o l’esuberanza mammaria che vi si rimprovera davvero, anche se tutto fa brodo, ma la libertà che vi siete prese di lavorare e di vivere, persino di divorziare: questo i pastori non possono tollerarlo. Giustamente si preoccupano solo di tosare la lana.
Come Uomini liberi, dobbiamo contribuire alla nostra conoscenza della realtà.
Per fare ciò, oltre che studiare, dobbiamo essere in grado di vautare la bontà delle fonti a cui attingiamo.
Vi siete per casi chiesti da cosa origina tutto questo fango nel quale voi, allegramente sguazzate.
Io sì, e vi garantisco che siete fuori dalla realtà e state contribuendo alla prossima elezione del governo Monti.
Guido Mastrobuono – http://www.delusidalbamboo.org
oh signori non dubitate, questo è solo l’inizio.
Ben presto anche gli atti di pedofilia saranno attribuiti a quei pericolosissimi tentatori che sono i bambini, o mal che vada c’è sempre l’onnipresente diavolo a cui affibbiare la responsabilità.
La feccia sta raccogliendo le forze, in questo periodo di crisi vogliono approfittare per guadagnare spazio e sperare di soppiantare il diritto statale col diritto canonico.
A quel punto potranno permettersi ogni porcheria, basta una confessione e via, candidi come un agnellino.
“come stanno realmente le cose” è l’incipit dei fanatici quando qualche cretino dice quello che anche loro pensano ma non hanno il coraggio di dire.
Il parroco “in epoca di dissoluzione” invece di pensare al suo ruolo si occupa esclusivamente di donne nude e in chiave esclusivamente pipparola. Ma che volete, in fondo per certi cattolici la colpa è sempre di qualcun altro che induce in tentazione, mai la propria.
Caro mio, una persona adulta si assume le proprie responsabilità, non fa quel che gli pare per poi dire “non è colpa mia, il diavolo me l’ha fatto fare, è quella troia che mi provoca, se restava a casa non succedeva niente, è il bambino che mi snerva, è colpa dei cartoni animati, della musica rock, di chiunque ma non mia”.
Che spasso però: immancabilmente, voi cristiani – e cattolici in particolare – siete sempre e sarete sempre quelli più lontani dalla parola di Cristo.
Non voglio commentare le baggianate del papa e del pretino, non credo in italiano esistano parole adatte per esecrarle a sufficienza, ma vorrei fornire un dato. Mia moglie, donna fantastica con cui sono sposato felicemente da più di 30 anni, è sempre stata super religiosa (pur essendo persona equilibrata e non sessuofobica) e fino a 52 anni ogni domenica era in chiesa per la messa e la comunione, nonostante io, ateo convinto, cercassi inutilmente di farle aprire gli occhi sulle castronerie della chiesa con ogni metodo, da quello sientifico a quello filosofico. Ebbene da 5 anni non va più in chiesa e schifa i preti e la chiesa da quando è emerso nei particolari lo scandalo, mai sanzionato, della pedofilia dei religiosi in tutta la sua enormità, e da quando ha cominciato a pontificare il papa tedesco ex Esse Esse. Sono bastate finalmente queste 2 cose per aprirle gli occhi. Spero bastino anche a molti altri, la porcata del pretino di Lerici è solo l’ultimo sfegio di una lunga serie millenaria.
Enrico – analista finanz. – saggista – opinionista x SBS Network di Sydney
nonostante non tolleri l’ingerenza del vaticano negli affari di stato questa volta devo spezzare una lancia a favore di questo parroco.in questa epoca di dissoluzione finale questa persona ha avuto il coraggio di dire come stanno realmente le cose con buonapace per i buonisti e politicamente corretti di sta cippa.è sotto gli occhi di tutti la mancanza di rispetto delle donne verso la famiglia e la società con continui tradimenti ai loro uomini e mariti.non sto giustificando l’omicidio badate bene sto solo dicendo che si colpevolizza quasi sempre l’uomo senza rendersi conto di quanto le donne manchino di rispetto in nome di una millantata libertà.la domanda è: ma dove vogliamo arrivare in questo modo?
Le esternazioni di questo parroco lasciano sbigottiti ..però è vero..sulle ingiustizie sociali la Chiesa non si esprime , la sessaulità tutto sommato è la gonna corta dietro la quale si nascondono…
Vorrei qui ricordare la risposta che dette l’Avv. Elena Gianini Belotti nel famoso processo per stupro mandato in televisione nel lontano ’78 in riferimento alle gonne corte e alle scollature provocanti:
Lei le paragonò alle vetrine delle opreficerie dicendo: Beh, allora la colpa è degli orafi che mettono la gioielleria più bella in vetrina e uno che è provocato per forza poi le ruba ma non è colpa sua!!!! (più o meno